Contenzioso ricevimento genitori- Sentenza SMS Cavour di Catania.
Data: Lunedì, 07 luglio 2008 ore 01:14:12 CEST
Argomento: Comunicati


La notizia di una condanna in prima istanza per antisindacalità del dirigente della Cavour di Catania, diffusa dalla Uil di Catania il 4 luglio via intranet e ripresa dal locale quotidiano “ La Sicilia” con un titolo “ ricevimento solo su prenotazione”, che può indurre in equivoco, ci sollecita a una puntualizzazione a vantaggio della chiarezza e della trasparenza.

Anzitutto diciamo che nulla innova la sentenza in questione sulla legittimità del ricevimento settimanale dei genitori da parte dei docenti in quanto ciò è previsto dalla normativa ed è obbligatorio e fa parte dello status dei docenti che debbono, anzi hanno interesse, a tenere rapporti continui e proficui con i genitori nell’interesse anche del buon funzionamento e dell’efficacia del processo di insegnamento e apprendimento.

La sentenza riguarda solo le modalità con cui si organizza il servizio e solo per quella scuola, in quanto con una certa leggerezza e per accondiscendere ai sindacati il contratto integrativo DI QUELLA SCUOLA aveva previsto, a danno dei genitori, che il colloquio fosse preceduto da una richiesta scritta del genitore!

Una norma siffatta, inserita nel contratto di istituto, rendeva di fatto impossibile qualsiasi colloquio in quanto a nessun genitore si può chiedere una tal ridicola assurdità! E di ciò avrebbero dovuto accorgersi i revisori dei conti interni, deputati alla legittimità degli atti, e la stessa USR regionale, cassando quel codicillo.

Evidentemente il preside si è reso conto successivamente che questa norma capestro nei confronti dei genitori danneggiava irreparabilmente l’immagine della scuola e rischiava di compromettere la serietà e l’efficacia del servizio offerto. Per cui di fronte ai giusti reclami dei genitori ha pensato bene di convocare il collegio dei docenti e il consiglio di istituto per far disapplicare, in attesa di cassarla, questa postilla autolesionista per la scuola.

Per questo riteniamo che i presidi, prima di firmare, debbano valutare attentamente le implicazioni future di norme subdolamente proposte dai sindacati a danno dell’utenza; e firmare non è un obbligo se non c’è condivisione o se si è di fronte ad atteggiamenti e comportamenti sciovinisti; c’è già la norma generale e lo stato giuridico che basta e sopravanza!

Purtroppo la miopia della RSU interna della SMS Cavour, pur isolata e depotenziata agli stessi organi collegiali, è stata tale che appoggiata dalle segreterie provinciali di UIL e CISL ha adito il giudice per sciovinismo e immaturità politico-sindacale; contro il preside e contro il collegio dei docenti e contro il consiglio di istituto congiuntamente.

Dinanzi a simile assurdità la sfortuna è stata quella che la pratica è finita nelle mani del giudice Camilleri, notoriamente sensibile alle tesi sindacali e totalmente estraneo alle logiche dell’utenza e del buon funzionamento dei servizi pubblici.

Ebbene Camilleri applica alla lettera il codicillo del contratto interno che invece secondo il preside e gli organi collegiali andava superato perché contrario agli interessi dell’utenza e della stessa scuola.

Come fa Camilleri a dichiarare antisindacale il comportamento del preside e di conseguenza quello del collegio dei docenti e del consiglio di istituto è uno di quei misteri che verranno sciolti solo quando verranno abolite queste astrusità delle RSU di istituto e restituita serietà alla scuola, che non è e non può essere considerata alla stregua di un capannone o di una segheria dove si svolgono faide tra datore di lavoro e operai. Come fa ad assegnare alla RSU valenza giuridica prevalente a quella del collegio dei docenti e del consiglio di istituto? Bah! Una Pubblica Amministrazione dal ventre molle ostaggio del pansindacalismo , mentre invece nel privato c’è altra musica.

Chiederemo a questo punto un colloquio ufficiale con la procura del tribunale di Catania per evitare che fatti e sentenze simili abbiano a ripetersi ed investiremo del problema di Catania il Consiglio Superiore della Magistratura CSM, per quel che vale.

Ma siamo sicuri come altre volte avvenuto che il giudice di merito e quello di appello ribalteranno questo assurdo pronunciamento, anche se vale solo per quella scuola, ribadendo che il contratto integrativo si singolo istituto non può derogare o andare contro la normativa di carattere generale.

In attesa dell’abolizione per legge della RSU il preside sta proponendo giustamente ricorso e nel frattempo ha inviato formale disdetta del codicillo assurdo contenuto in quel contratto interno.

Ora la pubblicazione di tutto questo non inficia per nulla l’organizzazione del lavoro delle altre 243 scuole della provincia di Catania, che possono tranquillamente continuare ad applicare la normativa che prevede regolari e programmati colloqui settimanali con i genitori e che non hanno la sfortuna di avere RSU interne scioviniste ed autolesioniste.

Riportiamo le dichiarazioni del preside Santo Ligresti a “ La Sicilia “ www.lasicilia.it che condividiamo per intero. «Il magistrato ha preso un abbaglio, ma ci sarà modo,in sede di ricorso, di chiarire la cosa. La denuncia che è la prima di tre sempre per comportamento antisindacale ha origine da ostilità personali, iniziate quando si è battuto per fare andare via «un doc:ente fannullone». «La moglie di Zammataro (ndr segretario provinciale UIL), che insegna nella nostra scuola ed è rappresentante nella Rsu, ha portato avanti battaglie non condivise dagli altri docenti ed è rimasta isolata. E la Cisl si è accodata perché molti iscritti sono passati ad altro sindacato ed ha attribuito a me la responsabilità di scelte altrui». Ma il dato più importante è un altro ed è relativo al rap porto scuola-famiglìe.

Il preside, accogliendo le richieste dei professori, ha sospeso il ricevimento pomeridiano perché «fonte di grande confusione», i docenti tutti insieme e i geni tori in fila. Ha concordato - a larga maggioranza del collegio docenti (solo due o tre professori contrari su cento), e con il voto unanime del collegio d'istituto, di cui fanno parte anche i rappresentanti dei genitori - che ogni professore dedica un'ora la settimana, di mattina, al ricevimento dei genitori che, dunque, devono lasciare il lavoro e i propri impegni per informarsi dell'andamento scolastico dei propri figli. Prevedere anche un propedeutico appuntamento sarebbe un ulteriore aggravio e scoraggerebbe questi incontri. Una scelta fatta nell'ottica di una migliore collaborazione tra scuola e fami glia. Per cui dico che quella della Uil e della Cisl è una scelta di retroguardia, contro i genitori. Così la scuola diventa auto referenziale. E vorrà dire qualcosa il fatto che la Cgil si sia dissociata, al di là delle nostre reciproche, differenti, posizioni politiche. Io sono orgoglioso di essere stato segretario provinciale della Cisl scuola. Apprezzo il sindacato, ma non alcuni dei suoi rappresentanti tant'è che molti degli iscritti si sono cancellati. Nel ricorso si dice che io sono un despota, il gran de burattinaio che plagia i docenti. E questo è offensivo per tutto il personale tant'è che professori, amministrativi e Ata, per iscritto, si sono detti offesi da queste dichiarazioni e avrebbero voluto passare alle querele. Per tutto questo, e per il buon nome della scuola, farò ricorso».

 Salvatore Indelicato

Presidente provinciale ANP Catania

Associazione Nazionale Presidi







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