Scuola, «ricevimento solo su prenotazione» Il giudice: altrimenti è condotta antisindacale
Data: Lunedì, 07 luglio 2008 ore 01:11:23 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Una sentenza che farà discutere. Il giudice del lavoro Riccardo Camilleri, accogliendo la denuncia della Uil scuola, rappresentata dal segretario provinciale Sandro Zammataro, ha condannato per comportamento antisindacale il preside della Cavour Santo Ligresti che aveva predisposto che ogni docente dovesse rendersi disponibile, un'ora la settimana e senza previo appuntamento, ad incontrare i genitori degli allievi. La Uil scuola ha ritenuto che questa disposizione derogasse il contratto integrativo che, a loro avviso, prevede una richiesta scritta d'incontro da parte dei genitori.

E il giudice Camilleri concorda. «E' possibile ipotizzare che nell'ora destinata al ricevimento non siano previsti appuntamenti, in tale ipotesi logicamente non sussiste l'obbligo per il docente di permanere a scuola». Parole che fanno esultare il il segretario Zammataro secondo cui la condotta del preside delegittima «la Rsu e le relative organizzazioni sindacali, lede l'immagine e il prestigio delle stesse nei confronti di tutti i dipendenti della scuola, ed è evidentemente volta a limitare l'esercizio dell'attività sindacale». E con lui esulta il segretario provinciale della Cisl scuola Alfio Fisichella perché «è stata accolta la tesi del sindacato volta a tutelare i lavoratori e a rispettare le norme».

Per il preside Santo Ligresti, che ha appreso la notizia via Internet, «il magistrato ha preso un abbaglio, ma ci sarà modo, in sede di ricorso, di chiarire la cosa». A suo avviso la denuncia - che è la prima di tre, sempre per comportamento antisindacale - ha origine da ostilità personali, iniziate quando si è battuto per fare andare via «un docente fannullone». «La moglie di Zammataro, che insegna nella nostra scuola ed è rappresentante nella Rsu, ha portato avanti battaglie non condivise dagli altri docenti ed è rimasta isolata. E la Cisl si è accodata perché molti iscritti sono passati ad altro sindacato ed ha attribuito a me la responsabilità di scelte altrui». Ma il dato più importante è un altro ed è relativo al rapporto scuola-famiglie. Il preside, accogliendo le richieste dei professori, ha sospeso il ricevimento pomeridiano perché «fonte di grande confusione», i docenti tutti insieme e i genitori in fila.

Ha concordato - a larga maggioranza del collegio docenti (solo due o tre professori contrari su cento), e con il voto unanime del collegio d'istituto, di cui fanno parte anche i rappresentanti dei genitori - che ogni professore dedica un'ora la settimana, di mattina, al ricevimento dei genitori che, dunque, devono lasciare il lavoro e i propri impegni per informarsi dell'andamento scolastico dei propri figli. Prevedere anche un propedeutico appuntamento sarebbe un ulteriore aggravio e scoraggerebbe questi incontri. «Una scelta fatta nell'ottica di una migliore collaborazione tra scuola e famiglia. Per cui dico che quella della Uil e della Cisl è una scelta di retroguardia, contro i genitori. Così la scuola diventa autoreferenziale.

E vorrà dire qualcosa il fatto che la Cgil si sia dissociata, al di là delle nostre reciproche, differenti, posizioni politiche. Io sono orgoglioso di essere stato segretario provinciale della Cisl scuola. Apprezzo il sindacato, ma non alcuni dei suoi rappresentanti tant'è che molti degli iscritti si sono cancellati. Nel ricorso si dice che io sono un despota, il grande burattinaio che plagia i docenti. E questo è offensivo per tutto il personale tant'è che professori, amministrativi e Ata, per iscritto, si sono detti offesi da queste dichiarazioni e avrebbero voluto passare alle querele. Per tutto questo, e per il buon nome della scuola, farò ricorso».

Pinella Leocata (da www.lasicilia.it)







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