"VISTU CA VUAUTRI A ‘RUCAZIONI NON CIA SAPITI ‘NSIGNARI…VINNI IU’ !!!" (VISTO CHE VOI NON SIETE DEI BUONI EDUCATORI...SON VENUTA IO!!!)
Data: Mercoledì, 19 marzo 2003 ore 07:20:14 CET Argomento: Opinioni
‘NSIGNARI…VINNI IU’
(Visto che voi non siete dei buoni educatori…son venuta io!!!)
Ovvero come un genitore esautorò l’insegnante con un intervento
inopportuno…
Voglio fare una premessa. Niente di quello che scrivo accade in una
scuola in particolare. Ma, chiacchierando con i colleghi, ho raccolto
una così numerosa serie d’aneddoti che posso considerare la mia
esperienza di insegnante, per quanto breve, già abbastanza
nutrita.
Peraltro tutto ciò che scrivo, pur muovendo da fatti realmente accaduti
chissà dove e chissà quando, vorrei che acquistasse significato
metaforico agli occhi dei lettori. La scuola che dipingo, a volte con
comicità, a tratti con amarezza, è la Scuola, un’entità astratta, una
sorta di Idea platonica, di cui le realtà empiriche sono solo una
sbiadita( e maltrattata!) copia. Consideratela così.
Fatte queste precisazioni, andiamo al dunque. Uno dei problemi, con i
quali continuamente dobbiamo fare i conti noi insegnanti, è il
rapporto con i genitori dei nostri alunni.
Certo fra loro ce ne sono tanti pregevoli come educatori: ricordo di
una ragazza che mi diceva sempre: "Professoressa, mio padre, qualunque
rimostranza io faccia, mi dà sempre torto!”;a dirmi che il padre
evitava sempre di condannare gli insegnanti davanti alla propria figlia
e la invitava a studiare di più, sempre di più, senza mai lamentarsi.
Purtroppo però è anche generalizzata l’abitudine di scaricare sugli
insegnanti le colpe di tutta la società. Mentre noi cerchiamo di dare
un indirizzo ben preciso ai giovani,le famiglie talvolta fanno opera
del tutto contraria,mostrando una totale sfiducia nei nostri
confronti,come se non avessimo mai fatto gli educatori.A scuola si
costruisce,a casa si disfà.E così il nostro intervento diventa del
tutto inutile e insensato. Capisco che, in qualità di esseri umani,
possiamo sbagliare. Ma credo del tutto errato, fare capire al figlio
che l’insegnante non ha significato, che può essere annullato con un
gesto o con una parola.
Nell’immaginario del ragazzo noi dobbiamo rimanere circondati da
un’aura di sacralità e rispetto: solo così si può continuare a
trasmettere il sapere, solo se la fonte ha una sua autorevolezza.
Penso che qualche genitore abbia contribuito, forse involontariamente,
alla nostra perdita di dignità.
Ecco perché non amiamo essere esautorati, non vogliamo incursioni
in classe di gente che venga ad insegnarci il nostro
mestiere.Collaboriamo,invece, perché, insieme,insegnanti e genitori,con
un programma di intenti comune, possiamo davvero formare l’uomo e il
cittadino di domani. Senza confusione dei ruoli.E senza rivalità.
Silvana La Porta
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