''I COLLABORATORI SCOLASTICI NON SONO TUTTI INUTILI''
Data: Marted́, 01 luglio 2008 ore 14:40:13 CEST
Argomento: Opinioni


Gentile Silvana,
da molto tempo seguo assiduamente i suoi articoli, e
trovo il sito un punto d'appoggio per TUTTO il personale scolastico.
Le
scrivo per mostrarle il mio disappunto sugli articoli calunniatori che 
vanno scritti sui " Collaboratori Scolastici" che pubblicate spesso e
ripetutamente.
Credo che la scuola non sia fatta di solo insegnanti e
che di tutta l'erba non bisogna mai farne un fascio. 
Non mi aspetto
nessuna risposta da parte Sua ma la prego di considerare che non tutti
i collaboratori sono una nullità.

cordiali saluti
collaboratore
scolastico :D.Maugeri


Gentilissimo signor Maugeri,

la ringrazio per avermi scritto e le rispondo molto volentieri (perché non dovrei?) perché ciò mi consente di fare alcune precisazioni.
Innanzitutto mi dispiace che lei attribuisca ad Aetnanet la pubblicazione di articoli, a suo dire, calunniatori della figura dei collaboratori scolastici. La calunnia è una falsa accusa, un atto di denigrazione e di diffamazione. A noi invece sembra di raccontare solo alcuni episodi che fotografano però una situazione più generale e certamente non rosea.
Vede, signor Maugeri, la figura del collaboratore scolastico nel tempo è completamente cambiata. Una volta, in un tempo lontano, il vecchio “bidello” (perché poi vergognarci a chiamarlo così?) era un vero e proprio factotum, una figura davvero indispensabile, un essere disponibile e gentile, che sentiva con passione il suo lavoro. Ricordo, nel mio primo anno di insegnamento, una anziana bidella, la signora Cristina, una signora squisitissima, che arrivava con la sua bella tazza di caffè in classe nella ricreazione, si sempre mostrava attenta alle esigenze degli insegnanti e dei ragazzi, curava nel vero senso della parola la scuola. Per lei i locali scolastici erano come la sua casa, ci metteva lo stesso amore e la stessa identica passione nel pulirli, lucidarli e infine era orgogliosa: la pulizia intorno a lei era  lo specchio della sua persona. Tutti avevamo bisogno di lei e lei di noi. Per non parlare dei bidelli uomini. Quelli rappresentavano un ineludibile punto di riferimento, bastava solo nominarli e subito ti risolvevano qualunque piccolo intoppo che ti si frapponesse sul duro cammino dell’insegnamento. Insomma i collaboratori scolastici stimavano ed erano stimati.
Oggi il discorso è ben diverso. I collaboratori sono persone diplomate e quindi più istruite di un tempo, probabilmente, e qui voglio fare un po’ la psicologa, insoddisfatte della loro condizione. E quindi, forse perché arrabbiati col mondo, se la prendono molto comoda. Questo non lo vogliono fare, quest’altro nemmeno, quest’altro ancora non gli tocca, a quello ci pensano i ragazzi, a quell’altro i docenti. Ma insomma loro che ci stanno a fare? Le pulizie son fatte di fretta e sommariamente e guai a lasciare sporcizia, se si seccano, non puliscono neppure. Le aule devono restare quasi immacolate, così il lavoro si dimezza. Ma insomma in tal modo è una categoria quasi inutile o no? Questo che le dico è davvero così in quasi tutte le scuole, fatte salve le dovute eccezioni di qualche collaboratore ancora all’antica. Ma sono rari questi tipi ormai e non vorrei sembrarle nostalgica del buon tempo antico. ma qualcosa l’abbiamo persa, e la scuola è notevolmente, in tutti i suoi aspetti, peggiorata.
Forse se tutti noi operatori dell’istruzione, insegnanti compresi, facessimo un po’ di più il nostro dovere, senza sbuffare e senza seccarci, creeremmo un ambiente scolastico migliore. Ci pensi. Volevamo solo fare riflettere. Absit inuria verbis.


SILVANA LA PORTA






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