Mancano i soldi per i corsi estivi all’«Einaudi» promossi o bocciati.
Data: Sabato, 28 giugno 2008 ore 01:39:30 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Non esistono mezze misure. O promossi, o bocciati. Questo almeno per quanto riguarda gli studenti dell’Isis "Luigi Einaudi" di Catania. Niente debiti formativi, ma lettere di avviso indirizzate ai genitori che segnalano le lievi insufficienze dei figli per quest’anno "condonate" e invitano esplicitamente al recupero personale. Un’esigenza dettata dalla serietà. «La scuola - spiega Giuseppe Finocchiaro, dirigente scolastico dell’Isis Einaudi - non aveva a disposizione fondi sufficienti per offrire e garantire un recupero reale dei debiti formativi. Le ore che avremmo potuto coprire sarebbero state davvero troppo poche. I docenti interni non sono obbligati a realizzare i corsi, pescare fra esperti esterni è un terno al lotto, il Ministero aveva promesso altri fondi dei quali, però, al momento non c’è traccia. Abbiamo deciso, allora, di adottare una strategia differente.

Il recupero si farà in aula, agli inizi di settembre. Organizzeremo i corsi zero per le prime classi e quelli integrativi per le altre. Sospendere il giudizio a metà giugno per modificarlo a distanza di pochi giorni dal termine delle lezioni non sarebbe serio per nessuno: per gli studenti, gli insegnati e la scuola stessa. Non è realistico che si possano colmare lacune accumulate in un anno in poche ore».

D’altra parte, la norma cui si fa riferimento quest’anno pare essere transitoria. E le voci che si sono sparse sulle intenzioni del nuovo ministro Mariastella Gelmini sono state diverse, comprese quelle di un probabile ritorno ai vecchi esami di riparazione a settembre. Probabilità che ha sollevato le proteste di tutto (o quasi) il corpo studentesco. «Siamo convinti - prosegue Giuseppe Finocchiaro - di aver fatto la scelta migliore. Le famiglie sono molto soddisfatte. Inoltre, in una terra come la nostra, sembra davvero l’unica soluzione.

A giugno c’è troppo caldo e sia i ragazzi sia gli insegnanti sono molto stanchi, mentre a settembre anche a livello psicologico i ragazzi saranno sicuramente più motivati. Molti di essi non frequentano i corsi di recupero che la scuola di norma organizza. E alla fine gli insegnanti non hanno alternative: debito non colmato, il ragazzo va respinto. E questo, soprattutto in un Paese con statistiche altissime di abbandono scolastico, è un altro elementi da tenere in considerazione. Non dimentichiamoci che fino ai 16 anni, siamo in pieno obbligo formativo».
CARLA CONDORELLI (da www.lasicilia.it)







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