LA GELMINI "LICENZIA" MINISTERIALE: GIUSTIZIA E' FATTA. MA DAVVERO?!
Data: Giovedì, 19 giugno 2008 ore 18:25:27 CEST
Argomento: Opinioni


GELMINI SU MONTALE: GIUSTIZIA E’ FATTA. MA DAVVERO?


Era inevitabile. Dopo le dichiarazioni di principio sul merito e la meritocrazia, sulla necessità di rendere la scuola più seria e severa, secondo voi che cosa doveva fare il nuovo ministro dell’istruzione, ritrovatosi a gestire un settore caldo, caldissimo della nostra bella nazione, dinanzi a un errore come quello di ieri? Montale che dedica a un amico e il team ministeriale che lo scambia per una donna, facendo perdere la faccia all’istituzione scolastica davanti a mezzo milione di maturandi?
Naturalmente usare il pugno di ferro. Essere severa. Qualcuno non ha saputo fare il suo lavoro. E non era nemmeno una cosa difficile. Non si dovevano compararare infatti filologicamente i manoscritti autografi  del Canzoniere di Petrarca; bisognava solo scegliere un autore e una poesia, e possibilmente comprenderne a fondo il messaggio per impostarne un’ analisi dignitosa, rivolta a studenti diciottenni.
Ma niente da fare. La superficialità la fa da padrona. Qualcuno sbaglia. Se sbagliano in tanti è ancora più grave. Nessuno si accorge di niente. E allora Maristella Gelmini decide, e fa bene, che la faccia, almeno lei, la vuole salvare. E prende un provvedimento atteso da tutti quegli italiani, e docenti, che non ne possono più di un certo andazzo: manda a casa, almeno così pare, l’ispettrice Caterina Petruzzi, ringraziandola per il suo operato, e nomina un nuovo presidente della struttura tecnica per gli esami di Stato, il professor Luciano Favini, dirigente tecnico del Ministero.
Ok, tutto a posto. Solo che a noi viene, non so se  malignamente o no, di ripensare ai Promessi sposi di Alessandro Manzoni e a un famoso passo in cui il cancelliere Ferrer  giunge a Milano con l’apparente compito di risolvere il problema dei tumulti, arrestando il responsabile. La scena è bellissima: la folla inneggia alla sua persona, Renzo stesso si sbraccia per fare passare la sua carrozza che trasporta il colpevole, e Ferrer grida a gran voce: “Pane e giustizia!”. Tutti gli credono, tutti pendono dalle sue labbra, perché tutti vogliono giustizia. Ma, rivoltosi verso il cocchiere, Ferrer cambia volto e sussurra piano, per sfuggire alla massa inferocita: “Adelante, Pedro, adelante.”
Ecco il doppio volto del potere: fa contenti i cittadini, ma in realtà sta solo liberando il vero responsabile dei tumulti milanesi.
Ora, mutatis mutandis, l’ispettrice Petruzzi era in prorogatio, cioè doveva comunque essere sostituita a breve. Insomma, a quanto pare dalle notizie che abbiamo, va via chi già doveva andare via. E va via nel momento della necessità di prendere un provvedimento…
Ma no. Sarà solo un’impressione. Maledetta letteratura. Quante ce ne fa pensare. Giustizia è fatta. L’ignoranza e la superficialità dei ministeriali è stata punita. Adelante, Pedro, adelante…


Silvana La Porta






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