LA GELMINI SULL'ERRORE NELLA TRACCIA DI MONTALE: ''CHI HA SBAGLIATO, PAGHERA'''
Data: Giovedì, 19 giugno 2008 ore 00:55:47 CEST
Argomento: Comunicati


I commenti a caldo dei ragazzi: «All'apertura delle buste un po' di sconforto».
Archiviata la prima prova della maturità

Errore nella traccia su Montale, ma il ministro Gelmini: «Non inficia la prova, quel che conta è l'analisi critica».
        

MILANO - Con la prova scritta di italiano - che sarà ricordata soprattutto per lo svarione della traccia su Montale (sui versi di una sua poesia, «Ripenso il tuo sorriso», in realtà dedicati ad un uomo, gli studenti erano stati invitati a parlare della figura femminile) - ha preso avvio l'esame di maturità 2008. Apertura delle buste alle 8,30, i primi alunni a consegnare sono usciti dai rispettivi istituti attorno alle 15. Quasi 500mila i maturandi coinvolti.

LE TIPOLOGIE - Gli studenti avevano sei ore a disposizione per terminare il proprio elaborato. Confermate le tipologie adottate negli anni scorsi: i maturandi hanno potuto scegliere tra l'analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (questi due scelti tra i diversi ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico), il tema di argomento storico o di attualità. I maturandi erano tenuti a consegnare cellulari, videotelefonini, palmari, pc portatili e qualsiasi dispositivo a luce infrarossa o ultravioletta (come alcune penne speciali capaci di leggere una sorta di «inchiostro invisibile»); le scuole hanno disattivato i collegamenti a Internet.

L'ERRORE E IL MINISTRO - L'errore nella traccia su Montale ha tenuto banco per tutto il pomeriggio, conquistando titoli sui quotidiani online e nei telegiornali e diventando il principale argomento di discussione nei siti e nei blog dedicati agli studenti. Solo in serata è arrivata la presa di posizione del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, secondo cui l'imprecisione commessa dai funzionari ministeriali «non inficia la validità dell'esame». Una preoccupazione, questa, che era serpeggiata in particolare tra i maturandi che avevano scelto di cimentarsi proprio con l'autore degli «Ossi di seppia». Le indicazioni che accompagnano la poesia, è stata la precisazione del ministro, «non tracciano un percorso obbligato; possono essere anche discusse o ribaltate. Quello che conta - ha sottolineato - è l'analisi critica e l'interpretazione letteraria del testo. A questo proposito daremo opportune istruzioni a tutte le Commissioni». La Gelmini ha poi voluto assicurare che «saranno individuate le responsabilità e adottati gli opportuni e conseguenti provvedimenti».

LE REAZIONI - E le reazioni degli studenti? I commenti a caldo sono i più diversi. «Ho svolto il tema di indirizzo socio-economico sulla sicurezza sul lavoro. Era abbastanza prevedibile. Ieri sera? Ho dormito benissimo, in italiano ho 8.» Dimostra sicurezza Andrea , primo studente del liceo classico Parini di Milano a uscire dall'istituto. «All'apertura delle buste c'è stato un po' di sconforto - prosegue -. Ci aspettavamo temi diversi, e quello sulla condizione delle donne era il meno atteso». Jacopo, sezione C del liceo Giulio Cesare di Roma, rivela di aver scelto il tema d'indirizzo generale sulla comunicazione delle emozioni via sms e e-mail. «L'ho fatto perchè su Montale non sapevo nulla. In realtà all'inizio - racconta - ero orientato verso il saggio breve, ma poi ho deciso di svolgere un'altra traccia perchè temevo di cadere nella banalità». Federica, del liceo Michelangiolo di Firenze, ha scelto il tema sulla Costituzione: «Non me l'aspettavo perché troppo prevedibile, però ero preparata e l'ho svolto - racconta -. La maggior parte dei miei compagni ha scelto quello sulla percezione dello straniero nell'arte o su Montale, che avevamo analizzato bene a scuola». «Ho scelto la traccia sul lavoro e sulle morti bianche, come penso molti altri miei compagni. Dopotutto, i temi sociali sono sempre i più gettonati», dice Andrea , il primo studente a uscire dal liceo classico Giuseppe Garibaldi di Palermo. «Nella nostra classe solo uno studente su 29 ha scelto il tema su Montale - dice un suo compagno -; ci aspettavamo Pavese o Svevo.»







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