MATURITA': IL MINISTERO SBAGLIA LA TRACCIA SULLA POESIA DI MONTALE...DEDICATA A UN UOMO, MICA A UNA DONNA!
Data: Mercoledì, 18 giugno 2008 ore 18:48:45 CEST
Argomento: Opinioni


Baris Kniaseff è un coreografo, presumibilmente russo, di cui Montale parla anche in un suo articolo, uscito nel 1955 sul "Corriere dell'Informazione", dal titolo "La fiera di Soro_incy di Musorgskij e racconto d'inverno di Rossellini". Baris Kniaseff, che il poeta conobbe anni prima, viene citato come coreografo de "La fiera di Soro_incy". No, non è che la traccia di oggi ci ha fatto venire alla mente Montale. No. Che era un poeta naturalmente pieno di amici. Oltre al fatto che amava le donne. Ora, saltando di palo in frasca, cari miei, quando pensiamo alla situazione della scuola italiana, quando ci lamentiamo tanto dei ragazzi, del fatto che sono distratti, che se ne fregano e via dicendo, dovremmo prima guardare in alto.
Perché oggi il Ministero ha clamorosamente sbagliato la traccia su Montale. Cioè ha proposto una poesia convinto che fosse dedicata a una donna. E invece, colpo di scena, era dedicata a un uomo. A un caro amico di Montale, un coreografo cui il poeta ripensa. Sarà che questo c’aveva un bel sorriso. Sarà che suscitava nel poeta, magia della danza, pensieri soavi. Ma fatto sta che la poesia non era dedicata a una donna. Ne deriva qualcosa di terribile: cioè che tutta la proposta di analisi è stata costellata di fraintendimenti a livello concettuale. Perché ai maturandi è stato chiesto di individuare nella poesia "il ruolo salvifico della figura femminile". Ahi, ahi, ma quale figura femminile? Qua la salvezza era un uomo, il riso era virile, e l’effigie amata un bel volto maschio. E poi le figure di donne salvifiche in Montale nel 1925, anno della raccolta “Ossi di seppia” sono ancora da venire.
Ora la commissione di esperti che prepara queste tracce per mezzo milione di candidati dovrebbe o no documentarsi? E’ un compito importante preparare queste tracce, ne va della dignità della scuola tutta, della serietà della prova di maturità. E bisognerebbe documentarsi bene. Perdere qualche ora a ripassare Montale. E invece impera non tanto l’ignoranza, quanto la superficialità. Ma sì, questa è carina. E’ poetica. C’è un sorriso. Se c’è un sorriso, c’è una donna. Ma sì, sarà una donna. Diamo questa, Che poi non è nemmeno esemplificativa del contenuto più profondo della raccolta. Ma che importa, sbrighiamoci.
Addio, scuola italiana. Se è così, in alto in alto, lassù, nell’Olimpo dell’istruzione, non ci lamentiamo se poi I comuni mortali, i confusi, confusissimi alunni  sbagliano. Peccato. Perchè la poesia era veramente bella, Un Montale poetico e non ossificato, emotivo e sentimentale. Anche senza donne e col bel sorriso di un uomo. 

Silvana La Porta






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