ROMA. L’Adoc ha promosso, a livello nazionale,
la prima azione collettiva risarcitoria nei confronti
delle case editrici segnalate dall’Agcom in
relazione ai continui aumenti del costo dei testi
scolastici.
«Ipotizziamo rimborsi oscillanti tra gli 80 e i
400 euro per famiglia - ha detto Carlo Pileri, presidente
dell’Adoc - in base al numero
dei figli e dei libri di testo acquistati.
Mentre per gli editori la
class action potrebbe comportare
un esborso economico intorno ai
90 milioni di euro, pari agli incassi
non dovuti degli anni passati.
Secondo le stime più credibili, l’aumento
di prezzo è stato di circa il
10-15% l’anno. Solo nell’ultimo anno
abbiamo registrato un rincaro
medio del 12,4%, che ha comportato un aumento
di spesa di circa 40 euro a famiglia. Cifre ingiustificabili,
in contrasto con il diritto allo studio,
che dovrebbe essere garantito a tutti e non
essere considerato un lusso come avviene in
Italia».
Il 13 settembre 2007 l’Agcom ha comunicato
l’avvio dell’istruttoria nei confronti dell’Aie (Associazione
Italiana Editori), ravvisando la violazione
dell’art.2 della legge 287/90. All’Aie è stato
contestato un comportamento anticoncorrenziale
costituito dall’aver favorito un’intesa tra
le principali case editrici del mercato dell’editoria
scolastica. L’istruttoria si è conclusa senza
l’applicazione di una sanzione ma ciò non escluderebbe
la sussistenza dell’illecito,
che potrà essere accertata e sanzionata
dal giudice civile.
«Per aderire alla class action, è
possibile scaricare i moduli sul sito
dell’Associazione - ha aggiunto Pileri - è necessario poi recarsi
presso uno degli sportelli Adoc,
presenti su tutto il territorio nazionale,
e firmare il mandato con firma
autentica. Non è necessario che
la firma sia autenticata dal notaio. L’innovazione
della legge prevede la possibilità di delegare
le Associazioni dei consumatori senza atto notarile
e ulteriori spese».
Immediata la reazione dell’Associazione Italiana
Editori. Il presidente Federico Motta ha definito
l’eventualità di una class action «assolutamente
fuori luogo e ai limiti della fantascienza».
(da www.lasicilia.it)