Al termine dell’anno scolastico un dato preoccupante
si aggiunge alla dilagante emergenza educativa
italiana. Il 21,9% degli studenti italiani abbandona la
scuola prima di aver conseguito un qualunque titolo di
studio superiore, anche professionale. Il doppio rispetto
al limite del 10% fissato dagli obiettivi europei di Lisbona
che restano, dunque, lontanissimi, anche se, ormai,
il 2009 è alle porte. È quanto emerge dagli ultimi
dati forniti da Eurostat. Il valore medio Europeo, si aggira
(dato 2006) attorno al 15,3% di abbandoni precoci.
Mentre tra i Paesi virtuosi spiccano Slovenia (5,2%),
Repubblica Ceca (5,5%) e Polonia (5,5%).
Nell’arco degli ultimi quattro anni, tra il 2004 ed il
2007, nel nostro Paese l’incidenza di abbandoni precoci
è addirittura scesa di 2,8 punti percentuali al Mezzogiorno
e di 3,6 punti al Centro-Nord. Nel 2007 solo
la provincia autonoma di Trento e il Lazio hanno raggiunto
obiettivi vicini a quelli di Lisbona (10,6 e 10,9%).
Altre regioni con valori contenuti sono Friuli (12,6%) e
Umbria (12,7%). Quelle più distanti dai diktat di Lisbona
sono Campania (29%) e Puglia (25%). Tra il 2006 ed
il 2007, poi, gli abbandoni sono aumentati in Valle
D’Aosta, Liguria, Toscana, Molise e Sicilia 18 studenti
su 100 non completano il percorso. Da anni il Ministero
della Pubblica Istruzione finanzia progetti per la dispersione
scolastica e il disagio giovanile ma veri
propri risultati, secondo lo stesso Ministero, soprattutto
in Sicilia non ce ne sono stati. Gli stessi operatori
scolastici, in questi anni, che sono stati esonerati dall’insegnamento
per impegnarsi totalmente in un lavoro
di recupero del giovane demotivato, tentando di
coinvolgere le famiglie di appartenenza, si sono ridotti,
nella maggioranza dei casi, a raccogliere dei questionari
e dati numerici per fare statistiche inutili.
Tanti tentativi di recupero dei più giovani e gli sforzi
per mettere in pratica un efficiente rapporto tra famiglia
e scuola, sono rimasti solo sulla carta. Ai troppi
problemi che la famiglia italiana vive nella nostra società
a tutti i livelli, l’istituzione scolastica con i suoi
apparati e freddi progetti che non convincono più
nessuno, stenta a collaborare con la famiglia in difficoltà,
mentre il successo formativo, molti forse lo
hanno dimenticato, si ottiene solo da una vera e costante
collaborazione tra famiglia e scuola.
NUCCIO CONDORELLI
Sindacato delle Famiglie (sidefct@iol.it)
(da www.lasicilia.it)