SCUOLA, PERICOLO DISPERSIONE
Data: Giovedì, 05 giugno 2008 ore 00:34:31 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Al termine dell’anno scolastico un dato preoccupante si aggiunge alla dilagante emergenza educativa italiana. Il 21,9% degli studenti italiani abbandona la scuola prima di aver conseguito un qualunque titolo di studio superiore, anche professionale. Il doppio rispetto al limite del 10% fissato dagli obiettivi europei di Lisbona che restano, dunque, lontanissimi, anche se, ormai, il 2009 è alle porte. È quanto emerge dagli ultimi dati forniti da Eurostat. Il valore medio Europeo, si aggira (dato 2006) attorno al 15,3% di abbandoni precoci.

Mentre tra i Paesi virtuosi spiccano Slovenia (5,2%), Repubblica Ceca (5,5%) e Polonia (5,5%). Nell’arco degli ultimi quattro anni, tra il 2004 ed il 2007, nel nostro Paese l’incidenza di abbandoni precoci è addirittura scesa di 2,8 punti percentuali al Mezzogiorno e di 3,6 punti al Centro-Nord. Nel 2007 solo la provincia autonoma di Trento e il Lazio hanno raggiunto obiettivi vicini a quelli di Lisbona (10,6 e 10,9%).

Altre regioni con valori contenuti sono Friuli (12,6%) e Umbria (12,7%). Quelle più distanti dai diktat di Lisbona sono Campania (29%) e Puglia (25%). Tra il 2006 ed il 2007, poi, gli abbandoni sono aumentati in Valle D’Aosta, Liguria, Toscana, Molise e Sicilia 18 studenti su 100 non completano il percorso. Da anni il Ministero della Pubblica Istruzione finanzia progetti per la dispersione scolastica e il disagio giovanile ma veri propri risultati, secondo lo stesso Ministero, soprattutto in Sicilia non ce ne sono stati. Gli stessi operatori scolastici, in questi anni, che sono stati esonerati dall’insegnamento per impegnarsi totalmente in un lavoro di recupero del giovane demotivato, tentando di coinvolgere le famiglie di appartenenza, si sono ridotti, nella maggioranza dei casi, a raccogliere dei questionari e dati numerici per fare statistiche inutili.

Tanti tentativi di recupero dei più giovani e gli sforzi per mettere in pratica un efficiente rapporto tra famiglia e scuola, sono rimasti solo sulla carta. Ai troppi problemi che la famiglia italiana vive nella nostra società a tutti i livelli, l’istituzione scolastica con i suoi apparati e freddi progetti che non convincono più nessuno, stenta a collaborare con la famiglia in difficoltà, mentre il successo formativo, molti forse lo hanno dimenticato, si ottiene solo da una vera e costante collaborazione tra famiglia e scuola.

NUCCIO CONDORELLI

Sindacato delle Famiglie (sidefct@iol.it)

(da www.lasicilia.it)







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