GLI STUDENTI CONTRO LA GELMINI: NIENTE SEVERITA', NIENTE DOVERI
Data: Mercoledì, 04 giugno 2008 ore 10:34:53 CEST
Argomento: Opinioni


GLI ALUNNI CRITICANO LA GELMINI: NIENTE SEVERITA’, NIENTE DOVERI


E’ bello leggere le dichiarazioni dell’UDS, l’Unione degli studenti che ieri pomeriggio ha incontrato il nuovo ministro dell’Istruzione Maristella Gelmini. E’ bello e anche molto interessante perchè ci fa capire con quanto candore gli alunni sono convinti delle affermazioni che fanno e come le fanno in assoluta buona fede. Come cioè abbiano introiettato delle idee, alquanto nocive, di cui è permeata la società in cui viviamo. Idee che, ci piaccia o no, hanno azzerato le possibilità di futuro della nostra nazione.
Dunque intanto ascoltiamo la candida voce degli studenti. Dall’inesperienza dei sedici, diciassette anni, con la veemenza tipica di quell’età affermano:   "Non vediamo una strategia di rilancio della scuola pubblica, anzi ci sembra di assistere ad un preoccupante ritorno alla stagione morattiana che tanto abbiamo contestato". E fin qui ci siamo, la critica all’aziendalizzazione della scuola ha pure un suo fondamento. Ma il bello viene dopo. Perchè, al di là di queste dichiarazioni di principio, agli studenti interessa una sola cosa: faticare poco. E infatti in cosa speravano?  In una sanatoria immediata sul nuovo sistema dei debiti. Meglio come aveva stabilito il caro ministro D’Onofrio: debiti ad oltranza per tutta la carriera scolastica, tanto si va avanti comunque.
Ma la Gelmini ha tenuto duro e ha detto che i debiti vanno recuperati, senza sanatoria. Allora ascoltiamo con molta attenzione la reazione degli studenti, perché da un’attenta analisi linguistica ci accorgeremo di cosa non va. "Non sono state al momento accolte le nostre richieste - sottolinea la nota dell'Uds - frutto dell'illegalità diffusa all'interno delle nostre scuole che non hanno in nessun modo assicurato il diritto al recupero, necessario per garantire un diritto allo studio sempre più inesistente nel nostro paese".
Innanzitutto i giovani fanno, a cuor leggero, un’affermazione gravissima: nelle scuole è diffusa l’illegalità. Cari miei, nelle scuole non sono arrivati soldini per il recupero. Gli insegnanti sono un po’ stanchi di lavorare quasi gratis, quindi in alcuni casi, non in generale, non è stato possibili organizzare i corsi. Ma il problema non è in fondo nemmeno questo. Il problema è un altro. Che noi adulti non dobbiamo prendere in giro i ragazzi: non si recupera con un corsetto di 15 ore, bensì con uno studio costante e diluito nel tempo, affinchè ci siano anche i tempi necessari di assimilazione. O la mente umana ha cambiato struttura?
Infine la parola chiave della questione: gli studenti parlano di DIRITTO al recupero. Certo il recupero è un diritto. Uno Stato che si rispetti deve mettere tutti in condizione di. Ma dimentichiamo un particolare importante, una cosa che nessuno di noi insegna ai ragazzi: che il recupero è innanzitutto un DOVERE.  Che esiste il principio di responsabilità personale, l’unico che veramente forma la coscienza del cittadino.
Non tutti devono fare per me qualcosa, ma io devo fare qualcosa per la mia formazione, per contribuire, domani, alla crescita della mia nazione. E’ così difficile? Per i giovani di oggi sì. In assoluta buona fede affermano che hanno diritto al recupero, senza che loro ci mettano un dito. Solo la loro presenza. Abituati da tutti noi adulti ad avere tutto ciò che desiderano, hanno smarrito il senso della distinzione tra diritto e dovere. Nella storia si è lottato tanto per l’affermazione dei diritti dell’uomo. Adesso è il momento di fare una lotta diversa: abituiamo gli studenti al senso del dovere.


Silvana La Porta






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