ESAMI DI RIPARAZIONE? PER LA GELMINI POTREBBERO RITORNARE
Data: Mercoledì, 04 giugno 2008 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Esami di riparazione, il ministro Gelmini:
«Non sono contraria al loro ritorno»

 

ROMA (3 giugno) - Non è contraria al ritorno degli esami di riparazione, perché i debiti devono essare colmati entro la fine dell'anno scolastico, e per questo sta pensando «a una circolare che vada a correggere alcune rigidità previste dal ministro Fioroni» e che favorisca «un'organizzazione territoriale».

Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Maria Stella Gelmini, intervenuta alla trasmissione di Canale 5 Panorama del Giorno, ha parlato dell'importanza del diploma, che deve avere «non solo un valore legale ma anche un obiettivo culturale», e ha sottolineato la necessità di introdurre, attraverso «riforme condivise», alcune modifiche alla normativa vigente relativa al recupero dei debiti formativi. Il tema della scuola, ha detto Gelmini, è delicato e visto il clima favorevole di inizio legislatura bisogna procedere sperando che non si cada «nello scontro politico e ideologico» che spesso c'è stato quando si è parlato di riforma della scuola. Per questo, ha aggiunto il ministro, «valuterò con il centrodestra, ma anche con l'opposizione l'opportunità di una riforma anche perché non è detto che poi si vada sempre all'attuazione e alla concretizzazione della riforma stessa».

Task force contro il bullismo. Gelmini ha annunciato che presto sarà varata una task force contro il fenomeno del bullismo. Il problema della violenza tra giovanissimi, può, secondo il ministro, essere affrontato anche attraverso il ritorno dell'educazione civica, che non deve più essere considerata «materia di serie B» ma che deve essere «inserita nelle ore di lezione già previste, come quella della storia». L'insegnamento dell'educazione ambientale, avviato in via sperimentale nelle scuole napoletane, potrà essere presto allargato anche alle altre scuole d'Italia e anche l'educazione stradale, altra materia finalizzato a far diventare i giovani «cittadini consapevoli», potrà essere introdotta tra le materie insegnate a scuola.

Università, «tempio del confronto libero». «L'università è, per eccellenza, il tempio del libero confronto di idee, anche tra idee molto diverse». Il ministro dell'Istruzione ha condannato quanto avvenuto al preside della facoltà di Lettere alla Sapienza di Roma e si è detta convinta che si sia trattato di un fatto isolato. «Credo che sia superato in Italia il momento dello scontro ideologico - ha precisato Gelmini - e per questo le università devono essere sede della conoscenza e dell'apprendimento».

Garavaglia: «Segnali apprezzabili». Il ministro ombra Maria Pia Garavaglia giudica con soddisfazione le parole di Gelmini, che ha dichiarato di voler valutare anche con l'opposizione l'opportunità di una riforma della scuola. «Sono segnali che apprezzo e che mi aspettavo perché - ha spiegato Garavaglia - ho incontrato, subito dopo la sua nomina, il ministro Gelmini e insieme abbiamo convenuto che la scuola ha bisogno di sicurezza e tranquillità. Se a ogni fine anno si introducono innovazioni per l'anno successivo la conseguenza è che insegnanti, studenti e famiglie vengono presi dal disorientamento. Questa cautela da parte del ministro dunque - ha aggiunto - mi sembra una forma di rispetto nei confronti della scuola. È un fatto positivo che si sperimenti prima di cambiare qualcosa».

Unione degli studenti: no all'esame. Si è invece schierata contro l'idea del ministro l'Unione degli studenti: «Ribadiamo con forza la nostra contrarietà  - ha affermato la responsabile dell'Uds, Giulia Tosoni - . Si tratta di un ritorno al passato che rischia solo di essere un incentivo per le lezioni private. Ovviamente gli studenti sono obbligati a recuperare i propri debiti formativi, ma la scuola, che ha in questo senso grandi responsabilità, deve soprattutto garantire i corsi di recupero gratuiti». Secondo l'Uds, tra gli studenti regna la più totale confusione, a causa dalle recenti riforme che si sono susseguite di anno in anno. «Tante sono le problematiche - ha sottolineato la Tosoni - che ci segnalano ogni giorno. Non crediamo che sia positivo un ritorno agli esami di riparazione, ma chiediamo che vengano garantiti i fondi necessari per i corsi di recupero».
 






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