Il ponte di Messina non é né di destra né di sinistra. E' un'opera grandiosa che darà sviluppo e lavoro alla Sicilia e ai Siciliani.
Data: Sabato, 24 maggio 2008 ore 13:17:04 CEST
Argomento: Rassegna stampa


dal sito web del quotidiano " La Sicilia " 

ROMA - La lunga storia del Ponte sullo stretto sembra destinata a trasformarsi nel giro di due anni da progetto in realtà. La posa della prima pietra, come assicura il Presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, avverrà a metà del 2010, per consentire l'inaugurazione dell'opera all'inizio del 2016.
La lettera inviata oggi dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, riavvia ufficialmente l'iter per la realizzazione del ponte. Un'operazione da 6 miliardi di euro, la principale opera infrastrutturale prevista nel programma del Governo, completamento ideale del corridoio europeo 1 Berlino-Palermo.  
"Rispettare i tempi previsti è un obiettivo impegnativo, ma possibile - spiega Ciucci - anche grazie a tutto il lavoro svolto in precedenza. La lettera del ministro è un atto molto importante, rappresenta il nuovo start-up dell'operazione. Abbiamo bisogno di qualche mese per aggiornare i profili tecnici, convenzionali e finanziari del progetto, ma rinnovata la convenzione, contiamo di aprire i cantieri a metà 2010 ed inaugurare al traffico il ponte sullo stretto all'inizio del 2016". 
I due anni di stop coincisi con l'attività del precedente esecutivo, che non considerava prioritaria l'opera, non hanno modificato sostanzialmente i termini del progetto, che andrà soltanto messo a punto: "Non servono nuove gare - rileva Ciucci - i contratti stipulati nel 2006 sono tutti validi, sarà necessario un aggiornamento della convenzione che lega la società Stretto di Messina (controllata dall'Anas dall'ottobre 2007 ndr) con il concedente che è il ministero delle Infrastrutture". 
"Quella sarà l'occasione per affinare il timing per la realizzazione dell'opera e aggiustare il piano di copertura economico finanziario. A quel punto, il prossimo anno potremo dare l'ordine di inizio attività al contraente generale Impregilo. Realizzato il progetto definitivo - aggiunge - questo dovrà essere approvato secondo i criteri della legge obiettivo e a maggio del 2010 festeggeremo la posa della prima pietra". 

Anche in termini finanziari il valore complessivo della realizzazione non si scosterà dai circa 6 miliardi previsti. Al valore della gara per l'individuazione del General contractor (4,4 miliardi di euro, poi ribassati in gara a 3,9), va sommato il costo del progetto per le attività di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione (150 milioni ribassati a 120 milioni), del monitoraggio ambientale (37 milioni ribassati a 29), più le risorse da reperire sul mercato. 
In termini di impegno di capitali da parte dello Stato, vista la nuova tempistica - spiega Ciucci - "la prima indicazione necessaria potrà essere nella finanziaria 2009. Il meccanismo finanziario dell'operazione è basato su un 40% di fondi propri ed il restante 60% da recuperare sul mercato". 
"Abbiamo perso due anni - conclude Ciucci - ma a voler essere ottimisti anche in questo caso, almeno il tempo sprecato ci ha consegnato un assetto più favorevole. Avremmo certamente preferito avviare i cantieri già quest'anno, ma il controllo diretto da parte dell'Anas della società Stretto di Messina, due anni fa in seno a Fintecna, moltiplica ora le sinergie possibili e garantisce un maggior supporto tecnico alla realizzazione dell'opera".   23/05/2008 

Matteoli spinge: "Riavviare l'iter per il ponte"  

Il ministro alle Infrastrutture e dei Trasporti ha inviato una lettera al presidente della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che ha ribadito l'impegno del Governo per la realizzazione dell'opera  

ROMA - "Il collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria è tra le infrastrutture che rivestono carattere prioritario e la sua realizzazione ha già costituito oggetto di affidamento al contraente generale. È pertanto necessario porre in essere nei tempi più brevi tutte le condizioni per la ripresa  delle attività inerenti alla costruzione del manufatto". 
"Nell'affermare l'impegno del Ministero concedente a fare a tal fine tutto quanto di propria competenza, si conviene in particolare sull'esigenza di un'immediata revisione della convenzione di concessione e del piano economico-finanziario in essere e si invita la Società Stretto di Messina ad avviare gli  adempimenti istruttori a ciò occorrenti". 
È il contenuto della lettera che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha inviato a Pietro Ciucci, presidente della Società Stretto di Messina. Nella missiva, il ministro Matteoli ribadisce l'impegno in favore della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Governo e del presidente del Consiglio al momento dell'insediamento del nuovo Esecutivo. 
Il Ponte sullo Stretto non è un'opera pubblica che al momento serve all'Italia. Proprio nel giorno in cui il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, invita a riavviare le procedure per la realizzazione dell'opera, Mario Sarcinelli, presidente di Dexia Crediop, istituto che ha come core business proprio il finanziamento delle opere pubbliche (oltre 54,4 miliardi di attività totali consolidate nel 2007) frena sul progetto. 

"Le opere pubbliche necessarie all'Italia sono i trasporti - ha detto a margine di un convegno svoltosi a Roma - ma tra queste non c'è, certamente, il Ponte di Messina".   23/05/2008 

Berlusconi-Prodi, uno scontro lungo sei anni  

ROMA - Dopo 6 anni accompagnati da molte polemiche, il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina riparte. Con l'invito, arrivato oggi dal ministro delle infrastrutture Altero Mattioli al presidente di Anas Pietro Ciucci a riprendere l'attività, torna in pista così il piano di collegare, in maniera stabile, la Sicilia al Continente. Come previsto dal programma di Governo. 
Si tratta, soprattutto, di un ritorno al passato, al 2002 con il terzo governo Berlusconi: fu allora che parte il piano per il Ponte sullo Stretto di Messina, quando la società 'Stretto di Messinà riprende il progetto preliminare predisposto nel 1992. 
Nel 2005, la società Impregilo vince la gara come general contractor. Ma nel 2006, con la vittoria del centrosinistra e l'avvento del governo Prodi, il progetto torna nel cassetto: il Ponte non figura fra le priorità che, aveva spiegato Romano Prodi, dovevano essere compatibili con le risorse disponibili.  

Ecco, in sentesi, le fasi dall'avvio del progetto.  

Il governo Berlusconi vara il decreto. Nel 2002 la società Stretto di Messina riprende in mano il progetto preliminare predisposto nel 1992. All'inizio del 2003 il cda della società approva un nuovo progetto corredato di studio di impatto ambientale. In aprile il Governo vara il decreto per la realizzazione dell'opera. A giugno arriva anche il via libera del ministero dell'Ambiente. Il primo agosto il Cipe approva il progetto preliminare. 
Impregilo vince la gara. Nella primavera 2004 viene approvato il bando di gara per la scelta del general contractor. 
Nell'ottobre del 2005 la Commissione aggiudicatrice dichiara la vittoria del raggruppamento guidato da Impregilo. Il contratto viene siglato il 27 marzo. 
Lavori a partire dal 2007. Prima di aprire i cantieri, Impregilo deve presentare il progetto definitivo (che deve essere approvato da Cipe e Stretto di Messina) e quello esecutivo. I tempi previsti dall'impresa per i due progetti sono di 10 mesi al netto dell'iter autorizzativo, a partire dalla firma del contratto. Per la realizzazione dell'opera ci vorranno altri 5 anni, fino al 2012. 
Prodi al governo: "Ponte non è priorità". Nel programma dell'Unione il Ponte sullo Stretto non è fra le priorità e nel maggio 2006, di fronte al Senato per chiedere la fiducia al programma, il premier non fa una parola sul ponte dicendo però che saranno privilegiati gli interventi "in una logica di sistema integrato" piuttosto che le "singole grandi opere". 
Soldi, dal Ponte alle strade. Stabilisce che circa 50 milioni destinati alla costruzione del ponte sullo Stretto saranno destinati per il 70% alla realizzazione di strade in Sicilia, per il 30% alla Calabria. 
La Camera dice no. I deputati, l'11 ottobre scorso, approvano la risoluzione secondo cui il ponte sullo Stretto di Messina non si farà. Contrari ad oltranza Verdi e Prc ma votano anche quelli che, pur favorevoli o almeno disponibili, hanno ritenuto che si debba dare priorità ad altre opere. Proteste dall'opposizione. 
Soppressa la società "Stretto di Messina". La decisione viene presa dalla commissione Bilancio del Senato sulla base di un emendamento del relatore al decreto fiscale che accompagna la Finanziaria 2008. 
Torna Berlusconi, nel 2009 al via lavori per il Ponte. Ennesimo dietrofront con il neoministro delle Infrastrutture, Matteoli, che oggi annuncia che l'opera si farà: "Berlusconi in campagna elettorale ha detto che se avesse vinto il centrodestra si tornava al ponte. Il primo compito che hanno i ministri è di rispettare gli impegni". E oggi il ministro invia una lettera a Ciucci per chiedere formalmente il riavvio dell'attività.    

23/05/2008 







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