IO, INSEGNANTE PRECARIO, MANDATO A VAFFA...DAGLI ALUNNI BENE
Data: Venerd́, 23 maggio 2008 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


Salve,
Sono un insegnante precario che lo scorso anno si è trovato a insegnare in una scuola di una città dell'Italia centrale che ha la fama di essere la scuola frequentata dalla cosiddetta "crema della società". Bè , forse proprio per questa nomea di scuola molto particolare ed esclusiva le mie aspettative su questo ambiente di lavoro sono state eccessive. Sì perché mi aspettavo di trovare un'educazione irreprensibile da parte dei ragazzi e soprattutto dei genitori rigidi e severi. Invece mi sono ritrovato mio malgrado in un ambiente dove l'arroganza e la strafottenza dei genitori e dei ragazzi era davvero a livelli inimmaginabili. Per tutta la durata dell'anno scolastico sono stato vittima di comportamenti che superavano di gran lunga i limiti del consentito. Passi per i disegni su banchi, muri e sedie ("Tanto ci sono le bidelle! Sono pagate per questo!"), passi per i diari letti o sfogliati durante le ore di lezione, passi per i giornalini sotto il banco, ma arrivare a mandare affanculo un docente perché si è "permesso" di riprendere un alunno proprio no! Eppure a pochi giorni dall'inizio di quel disgraziato anno scolastico un mio alunno mi ha mandato tranquillamente affanculo! E purtroppo - nonostante ripetuti colloqui con la madre - non sarebbe stata la prima volta! Mi sono ritrovato in una classe di ben 31 alunni dove regnava la più totale anarchia! Nessuno che avesse mai spiegato a certi elementi che ci sono delle regole da rispettare e che sei tenuto a rispettarle perché se non le rispetti ne paghi le conseguenze. Conseguenze che si limitavano sempre a prediche lunghe e infinite da parte del preside - anche di 90 minuti consecutivi! - e che non portavano mai a niente perché una volta che il "capo" usciva dall'aula i ragazzi lo sfottevano, gli rifacevano il verso e ricominciavano a fare come prima se non peggio. Tanto a casa non gli avrebbero mai detto nulla, tanto il preside avrebbe di sicuro assecondato i genitori per paura di grane, tanto gli insegnanti avrebbero dovuto sottostare a quel che diceva il preside per evitare richiami o provvedimenti disciplinari a loro carico. I ragazzi percepivano che tutti noi docenti avevamo le mani legate, sapevano che i genitori li proteggevano, li spalleggiavano, li coprivano e quindi osavano fare di tutto perché tanto sapevano che non sarebbe successo nulla. E hai voglia a scrivere note sul diario o sul registro! Ho dovuto telefonare a casa degli alunni diverse volte perché i "bravi ragazzi" non facevano firmare le note, falsificavano le firme o addirittura non facevano vedere le comunicazioni sul diario. Oppure lasciavano il diario sotto il banco o addirittura lo ricompravano nuovo! E i genitori subito pronti a difenderli con le solite frasi fatte "Ma sono ragazzi. Ma chissà cosa ha fatto lei professore alla loro età". Eh già! Chissà cosa ho fatto io alla loro età! Sicuramente molto meno di certi alunni che si sono resi colpevoli di mancanze gravissime. C'è chi ha sfondato porte, rotto finestre con le pallonate o bestemmiato pubblicamente. E c'è anche stato un ragazzo che ha acceso l'accendino vicino al collo di una compagna causandole una piccola ustione! E in tutto questo il preside cosa ha fatto? Ha riunito il consiglio di classe al completo due settimane dopo i fatti e ha deciso per una sospensione con obbligo di frequenza che è entrata in vigore altre due settimane dopo dalla riunione. Così nel frattempo il ragazzo ha avuto modo di compiere altre malefatte tipo rotolarsi per terra durante le ore di lezione oppure sdraiarsi sulle auto in sosta davanti alla scuola e sputare sui parabrezza. Oppure fracassarmi sotto gli occhi dei costosissimi DVD che io gli avevo gentilmente prestato per imparare meglio l'inglese, viste le sue gravi lacune. Inutile dire che il padre ha sempre negato tutto anche se i fatti sono avvenuti in presenza di testimoni. C'è stato anche chi tra i ragazzi si è fatto "tutor" di questi alunni un po' troppo indisciplinati ma il risultato non è stato dei migliori. Anzi, lo stesso "tutor" si è permesso di "aizzare" i suoi amici contro i docenti e di alzare la voce più volte con noi insegnanti minacciando di avvertire i genitori dei ragazzi ogni volta che gli facevamo un rimprovero sostenendo che li stavamo maltrattando e che non eravamo dei buoni insegnanti. Io in particolare sono stato attaccato più volte da questo ragazzino e una volta che ho chiamato a casa per parlarne col padre ovviamente non ci ho cavato fuori nulla. Siamo stati costretti a non portare nessuno dei ragazzi in gita scolastica perché nessuno se la sentiva di assumersi una responsabilità così grossa e ciò nonostante ci sono state delle mamme che ai consigli di classe ci hanno detto che eravamo dei falliti come docenti e come educatori! Mi chiedo in questi casi chi fosse il vero fallito! E mi chiedo anche chi abbia mai insegnato a questi ragazzi che ci sono delle regole da rispettare! Per esempio: l'orario imponeva di essere in classe entro le 8,00 eppure c'era chi entrava alle 8,10, chi alle 8,20, chi alle 8,30 e chi alle 8,40 e quando andavo a chiedere spiegazioni ai genitori loro mi dicevano sempre che il loro "bravo figlioletto" usciva di casa sempre alle 7,50 mettendo ogni volta in discussione qualunque nostro richiamo. C'è stato pure qualcuno che ci ha detto che a lui la sveglia dà fastidio e che quindi non la rimette mai! Particolare interessante: i ragazzi ritardatari abitavano tutti a un tiro di schioppo dalla scuola e spesso si facevano accompagnare o riprendere all'uscita dal papino con il macchinone! Le regole impongono anche che nessuno deve permettersi di rispondere male a un docente eppure una volta che ho invitato un ragazzo ad uscire fuori dall'aula mi sono sentito rispondere che lui fuori non ci andava perché la sua era una forma di protesta pacifica e di resistenza passiva! Un'altra volta da un altro ragazzo troppo indisciplinato mi sono sentito dire - molto ipocritamente - che non dovevo sbatterlo fuori perché altrimenti lui non poteva seguire e nemmeno imparare. Che faccia tosta. Ma l'episodio clou doveva ancora venire. Una volta che un genitore è venuto a parlare con me del comportamento del figlio durante le ore di lezione il padre ha fatto chiamare il ragazzo che ovviamente ha negato tutto. Il padre poi davanti al figlio ha detto "Non ti preoccupare! Da oggi il prof non ti darà più fastidio. Si vede che è intelligente e vedo che ha capito.". Poi contestandomi i voti che secondo lui erano troppo bassi ha minacciato di denunciarmi al provveditorato e al preside. E hai voglia a dirgli che il figlio in classe oltre a non seguire fa i compiti dell'ora successiva, disegna, si alza senza chiedere permesso, gioca, chiacchiera oltre a polemizzare e mettere in discussione ogni cosa detta dai docenti. Le regole impongono anche di non usare il cellulare a scuola durante le lezioni. Eppure i ragazzi usavano continuamente il cellulare in classe nonostante i divieti, mandavano messaggini, ascoltavano la radio, registravano le urla degli insegnanti e poi le mettevano come suonerie! Una volta che ho sorpreso una ragazza a usare il cellulare sotto il banco e l'ho richiamata questa tipa si è fatta fare un certificato di malattia dal padre medico in cui sosteneva che l'ambiente scolastico era troppo stressante per lei e che aveva bisogno di qualche giorno di assoluto riposo a casa! Agli esami di licenza poi noi docenti abbiamo avuto una specie di pressione per mantenerci su voti alti con la minaccia di ricorsi e denunce varie tant'è vero che abbiamo avuto come l'impressione che diverse mamme fossero entrate in aula col telefonino acceso per registrarsi l'esame ed avere così una prova contro di noi. Ma almeno questo non è successo. Molto bello e soddisfacente per tutti noi docenti infine vedere uno dei ragazzi che poco dopo aver concluso l'esame ha fatto la "mossa dell'ombrello" rivolta a noi insegnanti sotto gli occhi compiaciuti della madre che non ha alzato un gomito per scusarsi con noi o per riprenderlo! Visto e considerato che era lo stesso alunno che si è permesso di mandarmi affanculo c'è poco da stupirsi. A questo punto mi chiedo: chi mi ripaga per tutto quello che ho subito? Chi mi restituisce le notti insonni che ho passato per colpa di questa "brava gente"? Chi mi chiederà mai scusa di tutto ciò? L'unica nota positiva è che un'alunna di terza mi ha chiamato a casa per ringraziarmi per quanto avevo fatto per lei ma è stata l'unica a farlo. Come dire che dai "quartieri alti" e dai ragazzi delle cosiddette "famiglie bene" che vengono a scuola col cellulare nuovissimo, il macchinone o il maglione di cachemire costosissimo non viene solo il male! Per quel che mi riguarda però dal prossimo anno preferirò di gran lunga le scuole di fuori città. Lì non ci sono alunni che ti disprezzano perché vai a scuola in autobus e che proprio per questo ti considerano alla pari di un extra-comunitario. Lì non ci sono genitori che fanno attente ricerche su Internet e simili per sapere tutto sui docenti che insegneranno al loro "nobile rampollo". Lì non ci sono alunni che fanno tanto i saccenti e i saputelli che fanno finta di non sapere una cosa e la chiedono all'insegnante per vedere se e come è in grado dispiegarla. Lì non ci sono alunni che vanno a farsi 3 settimane bianche all'anno (compresa quella organizzata dalla scuola!) più diversi viaggetti in giro per il mondo con papino e mammina e che poi quando finalmente tornano a scuola pretendono che i docenti gli rispieghino tutto e loro poi in classe non seguono una sola parola della ri-spiegazione e se per caso prendono un voto basso nella successiva verifica mandano su il papino a fare le scenate, le minacce e i ricatti a preside e professori. No, decisamente fuori città si sta molto meglio, credetemi. E soprattutto con la scuola di montagna, la salute. ci guadagna!!!

Lettera firmata






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