LA FORZA DEL BELLO: L'ARTE GRECA CONQUISTA L'ITALIA
Data: Marted́, 13 maggio 2008 ore 20:18:46 CEST
Argomento: Comunicati


La forza del bello

di Alessandra Caravale

 

Una grande mostra è ospitata nelle sale di Palazzo Te a Mantova dal 26 marzo al 6 luglio prossimo. Oltre centoventi opere, tutte bellissime e di grande impatto, ad illustrare in modo dettagliato la storia dei rapporti culturali tra la Grecia e il nostro Paese. La mostra è stata ideata e curata da Salvatore Settis con Maria Luisa Catoni.

 

La mostra

Le opere sono esposte nelle sale affrescate da Giulio Romano e nelle Fruttiere, secondo un affascinante allestimento curato da Andrea Mandara, che usa i colori grigio e verde dalle tonalità tendenti al blu, ispirandosi alla vegetazione degli affreschi circostanti.

Le opere, sculture, bronzi, vasi di qualità elevatissima, sono organizzate in tre sezioni per condurre il visitatore alla scoperta “dell’arte greca sul territorio italiano, di centrale importanza nella millenaria vicenda di contatti e scambi che forma la trama delle culture artistiche del Mediterraneo”.

Il percorso espositivo

La prima sezione (VII-II sec. a.C.) è quella della “Italia greca”. Sono qui ospitate opere prodotte nelle città della Sicilia o della Magna Grecia e opere realizzate in Grecia ed importate nella nostra penisola dai Greci che vivevano nelle colonie o da altri popoli, tra cui soprattutto gli Etruschi. Il primo incontro è di grande fascino: il cd. Kouros Milani B, esempio splendido dell’arte arcaica attica, conservato a Firenze, ricongiunto alla Testa da Osimo di collezione privata. Altro capolavoro è l’Auriga da Mozia, opera di stile severo (450-440 a.C.) realizzata da “un maestro il cui genio precorre molte generazioni”. E ancora la testa femminile in marmo da Francoforte e il Satiro di Armentum in bronzo da Monaco.

La seconda sezione della mostra (III sec. a.C. – IV sec. d.C.) è dedicata a “La Grecia conquista Roma”: “una volta conquistata” dai Romani “la Grecia conquistò i suoi selvaggi vincitori” affascinandoli per secoli con la sua meravigliosa arte e influenzando profondamente la loro produzione artistica. Le città della Grecia e della Magna Grecia vennero saccheggiate e le opere d’arte portate a Roma nelle processioni trionfali e poi esposte nei templi: celebre è il saccheggio di Siracusa da parte dei Romani di Marcello nel 212 a.C., che depredò la splendida colonia dei suoi capolavori. Altre opere vennero prodotte da artisti greci e da botteghe che si trasferirono a lavorare soprattutto a Roma. La domanda di opere greche superava però di molto l’offerta: ed ecco che nel mondo romano fiorì l’industria delle copie, che “copiava” più o meno accuratamente i grandi capolavori del passato per soddisfare l’esigente mercato romano.

Tra le opere più importanti esposte in questa parte della mostra sono la testa colossale di Atena in marmo dai Musei Vaticani; la maschera in avorio da Cesano, raffigurante forse Giunone o Apollo; i monumentali Efebo tipo Westmacott in marmo dai Musei Vaticani e Efebo portalampada in bronzo dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli; la Niobide del Museo Nazionale Romano; l’Apollo di Piombino in bronzo dal Louvre; la testa di Ulisse da Sperlonga; Antonia Minore come Venere genitrice in marmo da Baia.

La terza parte della mostra è quella dedicata alla “Nostalgia della Grecia” e si trova tutta alle Fruttiere. La fama dell’arte greca rimase viva anche nelle epoche successive e ne assicurò la sua ricerca e riscoperta dal Medioevo all’Ottocento. Le sculture, soprattutto le copie di età romana, entrarono a far parte delle grandi collezioni, perpetrando il fascino dell’antico. E furono soprattutto le copie di età romana che fecero conoscere ai moderni la grazia, l’equilibrio, la misura, la naturalezza dell’arte greca, “modello per quella neoclassica di un Thorvaldsen o di un Canova. La forza del bello anima le categorie estetiche della ricezione dell’arte classica, ma anche ne impone e guida la riscoperta, l'indicazione a modello per gli artisti, la ricostruzione e comprensione storica” (dal comunicato stampa). Tra i pezzi di grande bellezza e fama in questa sezione sono il Torso del Belvedere in marmo, dai Musei Vaticani e la Statua di Spinario in bronzo, dai Musei Capitolini di Roma, per la prima volta messo a confronto con lo Spinario in marmo della Galleria Estense di Modena.

Sono esposti in mostra anche alcuni capolavori rientrati da poco in Italia dal Getty Museum di Los Angeles e dal Metropolitan Museum di New York: il sostegno di mensa decorato con due grifi che sbranano una cerva, il bacino marmoreo con Nereidi, e il celebre cratere a calice a figure rosso, noto come “Vaso di Euphronios”.

 

La forza del bello. L’arte greca conquista l’Italia

Mantova, Palazzo Te, dal 29 marzo al 6 luglio 2008

Orari: ore 9.00-19.00

Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro.

Per informazioni e prenotazioni: 199199111

www.laforzadelbello.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 







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