Origini
Origine della
trascorsa sperimentazione
L'autonomia,
presentandosi come riforma dell'intero sistema d'istruzione, condurrà rapidamente
all'abbandono del modello verticistico e direttivo per uno orizzontale, formato da un
insieme di comunità scolastiche destinate ad essere dirette protagoniste e responsabili
dell'offerta formativa.
Ciò sta portando
anche verso un radicale ripensamento dell'organizzazione del servizio dell'Amministrazione
periferica, destinata in tempi brevissimi a costituirsi principalmente come una struttura
di supporto tecnico, di consulenza e di sostegno dell'autonomia delle singole istituzioni
scolastiche.
Non è quindi
pensabile che, venendo a mancare il modello verticistico, l'autonomia didattica e
amministrativa possa essere esercitata in situazione di isolamento. Confronti, scambi,
accordi operativi fra scuole, rappresentano una condizione indispensabile per
un'erogazione del servizio scolastico funzionale alle esigenze del territorio servito, per
l'evoluzione della didattica, per il miglioramento dei servizi amministrativi.
In tale prospettiva,
il D.M. n.251 del 29 maggio 1998, di cui la direttiva n.180 del 19 luglio 1999 ha
prorogato l'efficacia per l'anno scolastico 1999/2000, all'art. 2 punto 4, puntualizza che
le istituzioni scolastiche collocano le loro iniziative in una prospettiva di cooperazione
con le altre unità scolastiche operanti sul territorio, favorendo l'organizzazione di
reti di scuole in senso orizzontale e verticale anche sulla base di accordi, per la
realizzazione di progetti comuni, di iniziative di formazione e di progetti per l'uso
integrato delle risorse e dei servizi.
Nelle scuole della
provincia di Catania è sempre più manifesta da parte dei Dirigenti Scolastici e dei
Docenti la ricerca di occasioni d'incontro per acquisire solidi orientamenti per l'avvio
concreto dell'autonomia scolastica. Le esigenze che emergono sono molteplici: accordi
interpretativi sulle nuove normative, confronti su esperienze fatte, intese su linee
organizzative, studio di progetti comuni e di piani consorziati di aggiornamento. Tale
ricerca di collegamento, come nelle altre province, sta trovando la sua naturale
evoluzione in una diffusa ricerca di costituzione di reti di scuole. Già sono in atto
diverse iniziative di accordi di rete che utilizzano collegamenti telematici.
In questa fase
iniziale il fenomeno è soggetto al pericolo di uno sviluppo disorganico e anche non
funzionale alla fruibilità dei risultati dei progetti consorziati sul territorio
provinciale, e un avvio non ordinato potrebbe compromettere la diffusione razionale e
controllata delle iniziative di rete.
È sembrato quindi
utile uno studio per la ricerca di un modello di accordo di rete i cui risultati possano
essere utilizzati, sul piano delle soluzioni tecnologiche e delle proposte organizzative,
dalle scuole della provincia etnea.
In tale
prospettiva è stato elaborato da un gruppo promotore, uno schema progettuale per avviare una
sperimentazione, che coinvolgesse trenta scuole e l'Ufficio Scolastico Provinciale, centrata fondamentalmente su un accordo per la realizzazione di un'ampia
offerta di informazione su tutto ciò che può essere reso pubblico, nel rispetto di
standard concordati di qualità. Altri scopi non trascurabili della sperimentazione
proposta riguardano gli scambi fra scuole, i gruppi di lavoro, l'adozione di architetture,
semplici e funzionali, di gestione di dati e di consultazione.
Il progetto ha
ricevuto l'apprezzamento ufficiale da parte dell'Ufficio di Coordinamento nazionale
per l'Autonomia del MIUR