MARISTELLA GELMINI MINISTRO DELL’ISTRUZIONE “INOPEROSO”?!
Data: Sabato, 10 maggio 2008 ore 17:08:02 CEST
Argomento: Opinioni


MARISTELLA GELMINI MINISTRO DELL’ISTRUZIONE “INOPEROSO”?!


Naturalmente in questi giorni non si fa altro che parlare del nuovo ministro dell’istruzione MariaStella Gelmini. Tutti noi guardiamo a lei come a una sorta di deus ex machina che entrerà sulla scena della scuola italiana per deciderne le sorti. E non è facile, dinanzi a a cotanto sconquasso, decadenza e abiezione morale e materiale in cui versa quella che un tempo lontano era una sacra istituzione culturale.
Non sarà facile per il ministro. Sarà difficile, anzi difficilissimo. E non vorrei che si cominciasse ad operare in modo farraginoso, con un impeto riformatore vertiginoso che cancelli le ultime novità per metterne in campo di altre, non ponderate e motivate. Qui ci vuole una commissione di esperti che conosca dall’interno la scuola e abbia la saggezza, la competenza e il desiderio di riscossa morale e di una riforma globale (programmi compresi) che la nostra scuola aspetta.
I problemi sembrano insormontabili. Prendiamo la meritocrazia. Da ogni parte si urla a gran voce della necessità del suo ritorno. Ma lo sfascio attuale non è facilmente sanabile. Da anni nella scuola, nonché in tutta la società italiana, è prevalso il metodo del tutti avanti comunque sia, possibilmente con una bella pedata nel culo. E così adesso ci ritroviamo con buona parte della gente al posto sbagliato. Nessuno sembra saper fare più niente bene. E allora come ripristinare il valore del merito? Chi giudicherà del valore oggettivo degli insegnanti? Insomma chi custodirà i custodi? Se chi giudica sarà più ignorante e più stupido del giudicato…te saluto! Altro che meritocrazia! La meritocrazia poi non interessa quasi a nessuno. Tantomeno ad alunni e famiglie: queste ultime desiderano solo un mondo senza pensieri per i figli, una scuola soft che non li disturbi più di tanto.
Povera Gelmini. Valli a restaurare gli esami di riparazione, quelli veri, quelli seri. E valli a buttare fuori tutti gli operatori della scuola inefficienti o inetti. E attenzione anche al progetto di dare più poteri ai presidi. Cioè attenzione a quale preside si dà questo potere, attenzione all’uomo forte. Che addirittura dovrebbe chiamare gli insegnanti per chiamata diretta, quelli che più gli piacciono, come se la scuola fosse un suo regno e i docenti i suoi diretti dipendenti. Per non parlare dei premi alla scuola più meritevole: e che ci mettiamo adesso a  fare lotte tra istituti? Io sono più bravo e tu meno?
Ahi, ahi, ahi: la scuola non è un’azienda, cari miei, la scuola non è un’azienda, caro avvocato Gelmini. Stia attenta. E lavori. C’è molto da lavorare. Da spaccarsi la schiena anzi. E ci preoccupa un po’ una notizietta rintracciata su Wikipedia, che recita così: “Nel 1998 è stata prima degli eletti alle amministrative ricoprendo, fino al 2002, la carica di Presidente del Consiglio del comune di Desenzano. Tuttavia nel 2000 fu sfiduciata da presidente del consiglio comunale per inoperosità. La sfiducia fu votata da tutti i consiglieri dell'opposizione e da alcuni della maggioranza. Felice Anelli, sindaco di Desenzano, ha però chiarito la vicenda all'Ansa: «Quel voto - spiega - ci fu. Ma era una questione di riequilibri all'interno di Forza Italia. Non esisteva alcuna questione d'inoperosità nei confronti di Mariastella Gelmini. È stata al mio fianco, in consiglio comunale a Desenzano, anche nel precedente mandato, quando eravamo all'opposizione. E non posso certo parlare di una persona poco operosa, anzi».
Meno male. Ci eravamo preoccupati. Un ministro inoperoso, proprio all’istruzione, no. Qui ci vogliono le dodici fatiche di Ercole, caro ministro. E le auguriamo, in questo disperato tentativo di sistemare la scuola italiana, di non fare la fine di Sisifo: di far  cioè rotolare un masso dalla base alla cima di un monte, che, giunto quasi alla meta,  rotola nuovamente giù. E Sisifo dovette per l'eternità ricominciare la sua scalata…


SILVANA LA PORTA







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