Il talento “plurimo” di Francesco Pennisi
Data: Sabato, 10 maggio 2008 ore 16:42:20 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


La Rassegna del Contemporaneo, ideata da Marina Sorbello, ha portato Acireale

su importanti quotidiani nazionali; ha fatto recuperare alla memoria collettiva un

rilevante capitolo della storia culturale della Sicilia e di Acireale; ha posto pressanti

interrogativi sul rapporto che la città vuole intrattenere con l’arte dei nostri

tempi. Sono state organizzate diverse manifestazioni, che hanno coinvolto scuole

e vari ambienti. Tre di esse, tuttavia, si sono rivelate di segno più maturo: una

Mostra di mostre, aperta fino a giorno 25 aprile a Palazzo di Città; una Giornata di

studio sull’arte contemporanea, tenuta nella Biblioteca Zelantea, che ha visto

diciotto relatori venuti da tutt’Italia per raccontare le loro esperienze, i loro progetti,

le loro difficoltà, i loro sogni e confrontarsi sul da fare; e, infine, un Omaggio a

Francesco Pennisi, acese illustre e figura di primo piano del Novecento italiano.

“Il Maestro – ha detto tra l’altro il dott. Giuseppe Contarino, presidente

dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici nell’introdurre il relatore della serata - fu

un uomo certamente di alta statura e di molti talenti, che diede contributi originali

e significativi nella musica, nella pittura, nella letteratura, ma, soprattutto, fu un

gran signore, colto, generoso, accogliente, sempre pronto a mettersi in gioco, ad

accettare le sfide dei gusti nuovi e a vincerle. Francesco Pennisi aveva ancora tante cose da dire. Era giovane dentro

ed entusiasta. Di lui resta il profilo alto di un artista completo, libero, pronto a lasciarsi coinvolgere, dall’animo

finissimo, ricco di sentimento e di molteplici interessi”. A parlare di Francesco Pennisi è stato il prof. Riccardo Insolia

che, da oltre un trentennio, è coordinatore artistico di L’Offerta Musicale Ensemble, da lui fondata nel 1983, gruppo

che lavora su nuove proposte nate dalla collaborazione con compositori, musicologi, attori e registi. Nel 2000,

L’Offerta ha realizzato la prima esecuzione di uno degli ultimi lavori cameristici di Francesco Pennisi – Farfalle su

testo di Sebastiano Addamo – e, nel 2001 un nuovo allestimento dell’opera Sylvia Simplex per il festival Noto

Musica. Il prof. Insolia ha sottolineato che Francesco Pennisi (Acireale 1934 – Roma 2000) ha occupato un posto

appartato ma assolutamente singolare nella cultura della seconda metà del Novecento italiano ed europeo. “Egli –

ha detto tra l’altro il relatore - si era formato a Roma, dove aveva studiato con il musicista americano Robert Mann,

a sua volta allievo di Goffredo Petrassi. Nell’opera di questo artista siciliano raffinato e colto, umanissimo, ironico e

affabile, i seni della scrittura musicale, di quella letteraria e di quella grafico-pittorica si sono intrecciati con un’originalità

forse senza precedenti nel panorama culturale italiano. Pennisi, sicuramente uno dei maggiori compositori

della sua generazione, ha spesso lavorato da musicista su testi poetici di Eugenio Montale, Lucio Picolo, di Vincenzo

Consolo, ma anche di Tasso, Gòngora, Virgilio e Baudelaire e Pound ed era lui stesso scrittore finissimo e pittore

capace di creare atmosfere impalpabili, di lavorare col nulla, così come nella musica era capace di creare gioielli

sonori che sembrano risuonare sospesi nello spazio”. Ci troviamo,

in definitiva, in presenza di un autentico talento plurale. Attraverso

esemplificazioni sonore e visive, il relatore ha cercato di proporre

il ritratto di un artista che è ancora troppo poco conosciuto dalle

nuove generazioni, mettendo in evidenza le qualità specifiche della

sua scrittura musicale nel rapporto con l’attività pittorica e letteraria.

Il mondo sonoro di Pennisi è segnato da una nuova armonia:

quella di un universo sonoro, trasparente e sospeso, palpitante di

luci ed emozioni, di libertà e di rigore, cesellato in dettagli fragilissimi

e preziosi, seppure segnato da una immedicabile malinconia,

da un altro cioè dei suoi segni tipici, e forse dalla consapevolezza

che la finezza percettiva e il senso della storia sono sempre più

estranei alla società in cui ci troviamo a vivere e in cui l’opera d’arte

dovrebbe trovare spazio per apparire e occhi e orecchie per

essere percepita. L’interessante conferenza del musicologo prof.

Riccardo Insolia (foto in alto a dx) è stata accompagnata dal gradevole

ascolto di alcuni brani musicali, dalla recitazione da parte

dell’attore Salvatore Piro di alcune pagine di Pennisi e dalla proiezione

di alcuni acquerelli e disegni dello scomparso, che hanno

reso evidente la sua maturità artistica e la sua estrema sensibilità. L’incontro si è concluso con la proposta di rappresentare

“Aci e il fiume”, un’opera radiofonica di grande impatto emotivo, che mette assieme un originale paesaggio

sonoro: musica, mare, voci di bambini, campane e attori che non avevano mai calcato le scene. Il dott.

Franco Buscemi, intervenendo nella discussione assieme alla prof. Rosa Grillo, ha messo a disposizione il parco

delle Terme S. Venera per ospitare la manifestazione. Se son rose.

 

 A. Z. da AKIS

 

 







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