Nuovi formati dell’arte contemporanea
Data: Sabato, 10 maggio 2008 ore 16:38:31 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Nell’ambito della RASSEGNA DEL CONTEMPORANEO,

progetto culturale promosso dal critico d’arte e giornalista

Marina Sorbello, si è tenuta presso la Sala conferenze

dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici una giornata di

studio avente per tema i nuovi formati dell’arte contemporanea.

Si sono alternati al tavolo dei relatori numerosi

esperti provenienti da varie regioni italiane che hanno parlato

di nuove forme di espressione artistica. Tra questi il

milanese Andrea Masu, che ha illustrato il progetto

“Incompiuto siciliano”, il cui obiettivo è il cambiamento della

percezione riguardo le opere pubbliche incompiute. Ben

600 ne sono state censite in tutta Italia, delle quali 350 in

Sicilia. Dalla loro mappa esce la cartina d’Italia, di un’Italia

mai esistita, che però ha creato illusioni. Dalla loro analisi è

possibile riscontrare l’esistenza di uno stile, come se si

fosse avvertita la necessità, progettandole, della realizzazione

di nuove e sperimentali forme architettoniche. La vicina

Giarre è la capitale europea per numero di opere, nove,

su densità di popolazione, e diviene il luogo d’eccellenza

della fioritura di questo stile, tanto da proporre la realizzazione

di un Parco archeologico dell’incompiuto siciliano.

L’intervento di Laura Barreca, curatore al Palazzo delle Arti

di Napoli e consulente al Museo Nazionale delle Arti del

XXI secolo di Roma (MAXXI), è stato incentrato sulla conservazione

delle prime forme artistiche con video realizzate

con le vecchie tecniche risalenti al periodo compreso tra

il 1963 ed il 1986. La Barreca ha ricordato che nel 1972 la

Rassegna di Acireale fu incentrata sulla mostra circuito

chiuso-aperto con modalità video tape recording. Quello fu

un esempio di avanguardia siciliana che deve riprendere

identità. Amara la sua constatazione sulla mancanze di

sponde istituzionali e di network. La Barreca ha affermato

che una città che non registra il presente, il contemporaneo,

non ha nulla da consegnare al futuro, ribadendo,

peraltro, come il museo contemporaneo sia oggi un produttore

culturale. Cristiana Perrella, curatrice del progetto

SACS (Sportello per l’Arte Contemporanea in Sicilia), ha

messo in evidenza la serie di azioni e di connessioni di

quello che c’è nell’isola. Per lei bisogna partire dall’evidente

e riconoscere ciò che è stato realizzato. Emilio Leo, artdirector

del Lanificio Leo, la più antica fabbrica tessile della

Calabria, di Soveria Mannelli (CZ), ha parlato della sua

esperienza riguardo la riconfigurazione dell’attività industriale

del lanificio e del suo progetto, basato sugli errori.

Investendo in cultura ha fondato il festival di pensiero contemporaneo

Dinamismi Museali, che, insieme all’azienda,

ha conseguito nel 2001 la finale del V premio Guggenhaim

ed il premio Gestione di Cultura. Leo si è soffermato su

quello che chiama paesaggio mobile della creatività in Italia

ed ha sottolineato il curioso concetto che esiste nel nostro

Paese sulla gioventù, riferita ai 40enni, se non addirittura ai

50enni. Tema ricorrente nei tanti interventi, valga per tutti

quello di Luigi Ratcliff, presidente dell’Associazione internazionale

della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e

del Mediterraneo di Bari (BJCEM) e segretario del Network

GAI (Giovani Artisti Italiani) di Torino, è stato la proposta di

costruire una rete, allacciata a quella esistente, e condivisa

anche da altri soggetti. Si è avvertita la necessità di dare

vita ad un sistema rete e di mettere in atto dei rapporti tra

la rete e la politica. Marina Sorbello ha puntato sui giovani,

anche se è veramente importante ciò che si può fare e dire

a prescindere dall’età anagrafica. Ha avvertito il bisogno di

creare un rapporto, che ha chiamato micropolitica, tra la

cultura contemporanea ed il suo prodotto indirizzato non

soltanto agli specialisti. Per la Sorbello lavorare con la cultura

e l’arte contemporanea vuol dire migliorare la qualità

della vita di una comunità; anche da questa considerazione

è nata la Rassegna del Contemporaneo. Al termine dei

lavori è intervenuta Antonella Morelli, consulente di Palazzo

Riso di Palermo, Museo Regionale di arte contemporanea,

la quale ha preso l’impegno per un finanziamento destinato

all’organizzazione di un evento ad Acireale per il prossimo

anno. Palazzo Riso già finanzia alcune località nelle

quali si è promozionato il contemporaneo, quali Siracusa,

Gibellina e Castel di Tusa. A conclusione della Rassegna

del Contemporaneo si è tenuta presso l’antisala consiliare

del Palazzo di Città la “Mostra di Mostre”, retrospettiva della

Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea Acireale

Turistico Termale, che si svolse nella nostra città dal 1967

al 1989. Nel presentare la mostra, la Sorbello ha parlato di

essa come di un modo di trasformare il passato al futuro

pensando al presente. Visitandola, ed osservando anche

con la visuale storica i pannelli relativi alla varie edizioni, ci

si rende conto di come quella fu un’operazione culturale di

rottura dovuta esclusivamente alla sensibilità dell’ideatore,

il compianto avv. Francesco Grasso Leanza, in un ambiente

chiuso, in cui divamparono tante polemiche. Gli articoli

pubblicati sulla stampa locale, che è possibile intravedere

sui pannelli, parlarono senza giri di parole di scandalo ed

addirittura di profanazione degli ambienti in cui vennero

esposte le opere. Un'occasione comunque per ricordare e

riesaminare un importante capitolo della storia culturale

della Sicilia e della città di Acireale.

Rodolfo Pugliesi da AKIS







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-10787.html