LA VERA STORIA DEL NOVECENTO:La versione disneyana del grande romanzo di Alessandro Baricco
Data: Giovedì, 08 maggio 2008 ore 06:51:23 CEST
Argomento: Rassegna stampa


 

La vera storia di Novecento

  Novecento di Alessandro Baricco, che aveva già ispirato nel 1998 il film di Giuseppe Tornatore La leggenda del pianista sull'oceano, è stata ora riadattata dallo stesso autore per la versione a fumetti con i personaggi della Disney. L'opera, intitolata La vera storia di Novecento, vede Topolino nella parte del trombettista che racconta a Minni la storia di un personaggio eccezionale, il pianista Novecento, alias Pippo. Novecento” (1994) è edito in Italia da Feltrinelli ,la  pellicola vincitrice di numerosi premi tra cui un Golden Globe (per le musiche di Ennio Morricone) e sette David di Donatello.
Per l’occasione, la Fiera del libro di Torino espone, nel Bookstock Village, le tavole originali della storia.

Dopo Federico Fellini, Enzo Biagi, Susanna Tamaro, Vincenzo Mollica anche Alessandro Baricco si cimenta nel fumetto
Un altro importante nome si aggiunge all’elenco di firme prestate al fumetto per «Topolino». Dopo Federico Fellini, Enzo Biagi, Susanna Tamaro, Vincenzo Mollica anche Alessandro Baricco ha deciso di cimentarsi nel fumetto, riscrivendo per il settimanale uno dei suoi più famosi testi: il monologo «Novecento», riintitolato, per l’occasione, «La vera storia di Novecento». La storia, che sarà in edicola da domani, è stata sceneggiata da Tito Faraci e disegnata da Giorgio Cavazzano.

 

ll romanzo inizia con un neonato abbandonato in una cassetta di limoni nella prima classe del transatlantico Virginian: il macchinista, Danny Boodman, lo trova e gli dà come nome il proprio, aggiungendovi la dicitura presente sulla cassetta in cui lo ha trovato (T.D. Lemon) ed il secolo dell'anno in cui è nato (Novecento): il bambino viene così chiamato Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Il macchinista decide di allevarlo in segreto, per impedire che possano portarglielo via. Il bambino vive così nella sala macchine del piroscafo, ma poi l'intera nave diventa la sua casa e si conquista la simpatia dei membri dell'equipaggio. In seguito alla morte accidentale del padre adottivo, Novecento riesce a sottrarsi ai poliziotti che, dietro ordine del capitano, dovevano prelevarlo e portarlo in orfanotrofio. Il piccolo scompare, ma dopo alcuni giorni, si fa ritrovare una notte in prima classe mentre suona il pianoforte con eccezionale bravura. Col passare degli anni diventa così il pianista della nave e suona sia per i passeggeri nel salone della nave durante le serate, sia per conto proprio in terza classe con un altro pianoforte. Riesce addirittura ad indovinare chi degli immigrati vedrà per primo l'America:

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva. E’ una cosa difficile da capire. Voglio dire… Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi… Eppure c’era sempre uno, uno solo, uno che per primo… la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte…magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni… alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare… e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov’era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava: l’America.

Molti anni dopo, senza essere nel frattempo mai sceso dal transatlantico, conosce Max Tooney, un trombettista con il quale suonerà per molti anni e stringerà una solida amicizia. La notizia della sua bravura come improvvisatore ed esecutore si diffonde, al punto che il famoso pianista Ferdinand «Jelly Roll» Morton, decide di sfidarlo in un duello a ritmo di ragtime all'ultima nota. Novecento non cede alle ripetute esortazioni dell'amico a scendere dalla nave ed andare incontro alla fama ed al successo e resta a bordo anche quando Max lo lascia, all'alba della Seconda Guerra Mondiale, per andare a cercare fortuna altrove. Solo una volta sembra mettere piede sulla terraferma:

Tutta quella città, non se ne vedeva la fine...per cortesia, la fine, si potrebbe vedere la fine?!?!?
E il rumore.. Su quella maledettissima scaletta era tutto molto bello..ed io ero grande nel mio cappotto cammello, facevo un figurone, ed ero sicuro che sarei sceso, garantito, non c'era problema... Ma poi...primo gradino, secondo gradino, terzo gradino... Primo gradino, secondo gradino.. Non fu quello che vidi che mi fermò, fu quello che non vidi...quello che non vidi...
Riesci a capirlo???.quello che non vidi... La cercai.. la cercai ma non c'era, in tutta quella
sterminata città c'era tutto ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo...

Diversi anni dopo, quando il transatlantico è in disarmo e ormai prossimo ad essere distrutto, Max vi ritrova l'amico e tenta nuovamente di convincerlo a scendere dalla nave. Ma il transatlantico rappresenta tutto per Novecento, mentre la vita fuori dalla nave è troppo complicata e spaventosa per lui.

Novecento è un monologo teatrale di Alessandro Baricco pubblicato da Feltrinelli nel 1994, che era stato scritto per essere interpretato da Eugenio Allegri e con la regia di Gabriele Vacis, questi ne fecero uno spettacolo nel luglio dello stesso anno che debuttò al festival di Asti. Tuttavia il racconto magico del grande pianista che il mondo non ha mai conosciuto ha conquistato tutti, passando dal libro, al teatro, al cinema e, adesso, anche ai fumetti.




In «La vera storia di Novecento» Topolino racconta a Minni la storia di un personaggio eccezionale, il pianista Novecento, alias Pippo. Novecento è il pianista del transatlantico Virginian con il quale il trombettista Topolino ha suonato per diversi anni. Fin dal suo arrivo sul transatlantico, Topolino si rende conto delle straordinarie qualità dell’amico Novecento-Pippo, capace di suonare una musica unica nel suo genere che incanta chiunque la ascolti. Il pianista ha poi una particolarità che lo rende assolutamente unico: non è mai sceso dal Virginian.

«Metti insieme un autore di fumetti che ha Topolino nel sangue, il maestro dei maestri del fumetto italiano e uno dei più grandi scrittori del mondo: il risultato è una storia davvero speciale -afferma la direttice del settimanale, Valentina De Poli- "La vera Storia di Novecento" fa divertire ma anche emozionare, grazie alla splendida recitazione dei personaggi Disney che, in questo caso, grazie alla magistrale regia degli autori, si meriterebbero almeno una candidatura agli Oscar!».

A proposito degli interpreti della storia, Alessandro Baricco aggiunge: «Tutti bravissimi! Pippo perfetto, Topolino fantastico, grande Minni, e cosa dire di Basettoni comandante del Virginian! Mi è solo mancato un pò Dinamite Bla, ma lo so, è del mondo dei paperi e lì non poteva entrare. La prossima volta, magari con Paperoga!». Le tavole di «La vera storia di Novecento» saranno esposte in una Mostra presso l’area Bookstock della Fiera del Libro di Torino, da giovedì a lunedì.







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