E SE ALL’ISTRUZIONE NON ANDASSE…UNA DONNA?
Data: Mercoledì, 07 maggio 2008 ore 10:43:58 CEST
Argomento: Opinioni


E SE ALL’ISTRUZIONE NON ANDASSE…UNA DONNA?


Sono ore decisive queste per la formazione del nuovo governo. E sinceramente pensiamo con un po’ di pietà al povero (si fa per dire) Silvio Berlusconi, assediato da tutte le parti dagli avvoltoi della sua coalizione elettorale. Silvio ammette infatti di avere il cervello in fumo. I ministri dovranno essere solo 12 ( ma ci riuscirà?!), tenendo conto dello sparviero Bossi e del meno rapace, ma non certo più ragionevole, Fini. Tutti vogliono poltrone per sé. E di mezzo c’è anche Napolitano che vorrebbe alla Giustizia un personaggio autorevole, che ridia serietà al Ministero tanto martoriato da scandali più o meno recenti.
Insomma una bagarre. E le promesse agli elettori? Come sempre tra il palazzo e la piazza si erge una nebbia fitta. Saranno sicuramente le ultime ad essere tenute in considerazione. Anche per un particolare. Non dimentichiamoci che Berlusconi si era fatto promotore della necessità di una consistente presenza femminile all’interno della sua squadra di governo. Ma sarà così? Saranno veramente quattro, come i moschettieri, le donne di Silvio? Gli sparvieri uomini permetteranno tutto ciò?
Alle prossime ore l’ardua sentenza. Fatto sta che se le donne verranno miseramente troncate, la nascente stella Gelmini potrebbe essere offuscata da un coriaceo maschio imprenditore anch’egli e aziendalista.
E se all’istruzione…andasse Sandro Bondi? Un ex comunista pentito, un trasformista di prima razza, che all’occorrenza si avvicina ai cattolici e per questo viene paragonato scherzosamente ad un "rapanello": cioè rosso fuori e bianco dentro;  e infine passa a destra, diventa consigliere fidato del Cavaliere, tanto da ricevere il compito, in occasione della campagna elettorale del 2001, di coordinare la stesura di Una storia italiana, un libro fotografico sulla vita pubblica e privata di Berlusconi spedito, come mezzo di propaganda elettorale in vista delle successive elezioni, a tutte le famiglie italiane.
Bondi ricambia la fiducia accordatagli da Berlusconi diventandone negli anni uno dei maggiori sostenitori, esternandogli pubblicamente in più occasioni la propria devozione e fedeltà, anche tramite poesie che ha talvolta letto in alcuni programmi televisivi, tanto da essere stato spesso bersaglio di critiche o battute ironiche.
Bondi all’istruzione? Chissà. La scuola, che negli anni ha vissuto di un mare di trasformazioni fittizie e non reali, ha forse già trovato il suo buon camaleonte.

Silvana La Porta






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