Tempo di fine anno scolastico, tempo di
«resa dei conti», tempo di confusione.
Quest’anno si sperimenta infatti sul campo
la riforma del sistema dei debiti e dei
crediti che, fin qui, assicura il ministro
Fioroni, è stata fallimentare avendo aumentato
e approfondito e non certamente
colmato le carenze formative dei ragazzi
italiani.
Da qui la disposizione: i debiti accumulati
dallo studente vanno recuperati all’interno
dello stesso anno scolastico attraverso
dei corsi di recupero, cui seguirà
una verifica. E siccome l’anno scolastico si
conclude il 31 agosto tutto deve essere
«compiuto» entro quella data.
Una riforma che «rivoluziona» dunque
i tempi della scuola e che rischia di rivoluzionare
l’estate degli studenti e delle loro
famiglie, ma anche e soprattutto dei
docenti che saranno costretti a rivedere i
loro ritmi estivi. Una situazione che ogni
scuola sta affrontando in maniera «personalizzata». Con tutti i problemi del caso.
«Abbiamo ragionato molto sulla sospensione
del giudizio - spiega la dirigente
del liceo socio-psicopedagogico
Turrisi Colonna prof. Annamaria Di Falco
- e su come fare. E abbiamo ascoltato anche
le famiglie e le loro esigenze. Dunque
i giudizi degli studenti che mostreranno
delle lacune in un massimo di tre materie
saranno lasciati in sospeso. Frequenteranno
dal 24 giugno al 15 luglio dei corsi
di recupero al termine dei quali, dal 15 al
19 luglio si svolgeranno le verifiche e si
procederà alle integrazioni. In quel periodo
la scuola rimarrà aperta
tutto il giorno come punto di
riferimento per gli studenti. I
corsi - aggiunge - saranno
mattutini o pomeridiani se i
docenti saranno impegnati
con i concomitanti esami di
maturità. E, naturalmente, si
tratterà di corsi con un taglio
particolare, con tecniche di insegnamento
diverso rispetto a quelle curricolari.
Secondo me, infatti per recuperare
un debito è più importante il modo del
tempo. Se mi aspetto più bocciati o, al
contrario, più promossi? Credo che nella
nostra scuola non prevarranno nè il rigore immotivato, nè il
buonismo».
Ha le idee chiare, ma ancora
attende per fissare date e
modalità il dirigente del liceo
classico Spedalieri prof. Gaetano
Circià. «Gli scrutini si svolgeranno
regolarmente - dice -
e poi vedremo: il criterio è
quello di sospendere il giudizio per coloro
che si portano un massimo di tre debiti.
Le modalità dei recuperi, che saranno
decise dal Collegio dei docenti, anche se
sarò io ad organizzarli, dipenderanno dal
numero di alunni "sospesi" e anche dalla
disponibilità dei docenti ai quali i corsi
non si possono imporre. Se gli studenti
saranno pochi ci arrangeremo con le nostre
risorse, se saranno molti vedremo,
magari ricorrendo a docenti esterni, anche
se i corsi già svolti durante l’anno sono
stati tenuti esclusivamente dai nostri
docenti interni. La mia stima, comunque,
è che questa novità farà aumentare gli
studenti bocciati a giugno».
Teme problemi organizzativi il dirigente
del Liceo Artistico, il prof. Giovanni Previtera. «A fronte di coloro che, avendo
maturato debiti in più di tre discipline saranno
promossi con riserva c’è
da costruire - e lo dico da datore
di lavoro - un percorso estivo
che tenga conto del periodo:
le ferie sono un diritto e
vanno garantite a tutti, anche
ai docenti e anche alle famiglie
che investono nell’organizzazione
delle vacanze. Per questo
pensiamo di svolgere i corsi
di recupero fra fine giugno e inizio luglio,
permettere poi lo studio individuale
e svolgere le verifiche lunedì 1°settembre.
Anche se sono convinto che ci saranno
più bocciati a giugno, quasi una reazione
fisiologica alla mancata risposta da parte
degli alunni agli interventi di recupero effettuati
negli scorsi anni. Sa che ci sono
stati corsi attivati e non frequentati?».
«Sa qual è il problema? - chiede il dirigente
del comprensivo Vaccarini, il prof.
Corrado Camarda - E’ che la stragrande
maggioranza delle insufficienze non è
determinata da incapacità ma da superficialità
e menefreghismo degli studenti.
Ecco perchè è assurdo pensare che altri, i
docenti, facciano in un momento scomodo
quelli che i diretti interessati, gli studenti
non hanno voluto fare a tempo debito.
Per questo - continua - ci siamo organizzati
così: gli scrutini delle prime
quattro classi verranno fatti per tempo.
Poi via ai corsi di recupero, anche ricorrendo
a docenti esterni, con il 10 luglio
come méta finale per le verifiche. Quel
giorno sarà deciso l’organico di fatto e io
devo essere sicuro dei numeri della mia
scuola».
Controcorrente, infine il dirigente del
popoloso istituto tecnico Cannizzaro, il
prof. Salvatore Indelicato. «L’anno scolastico
si chiude il 31 agosto, non dimentichiamolo
e gli scrutini suppletivi si svolgeranno
dal 20 al 31 agosto. I corsi e la
preparazione individuale si svolgeranno
dal 19 maggio al 20 agosto. E non mi venite
a dire che ci sono problemi di ferie
per il personale. L’estate è una consuetudine,
ma le ferie possono essere prese
anche a Natale o a Pasqua. Il
problema è che non abbiamo
facoltà di imporre ai docenti i
corsi di recupero, ed è scandaloso.
Anche se i corsi sono obbligatori
per gli studenti con
debiti. Anche se ci sono fondi
per finanziarli. Sa come finirà quest’anno? Tutti bocciati o
tutti promossi, o quasi».
ROSSELLA JANNELLO (da www.lasicilia.it)
I PROBLEMI ATTUATIVI DELLA CIRCOLARE N°92:
Si aspettano i fondi per pagare i docenti
Tutte le scuole medie superiori sono dunque impegnate nel
dare corso alla circolare ministeriale 92 e nel programmare
i corsi di recupero che dovranno frequentare gli alunni
con la «sospensione del giudizio».
Una organizzazione problematica anche per l’aspetto
economico; molti docenti devono ancora essere retribuiti
per il lavoro svolto nella prima tornata dei corsi che si sono
conclusi verso marzo. Il Ministero assegnò alle scuole solo
circa 30mila euro, senz’altro insufficienti per la bisogna.
I corsi estivi, che saranno decisi dai Consigli di classe, saranno
programmati in molte scuola dopo gli scritti degli
esami di Stato, appunto per non intralciare i lavori delle
commissioni dell’ex maturità. La prima fase dei corsi dovrebbe
concludersi tra il 15 e i 20 luglio, mentre le prove
conclusive sull’accertamento del recupero dovrebbero farsi
all’inizio di settembre per assicurare il periodo di ferie ai
docenti e alle famiglie degli alunni e nel contempo dare
maggiore spazio agli studenti, per perfezionare la loro preparazione
in vista della prova finale. Come si è detto dovranno
frequentarli obbligatoriamente gli studenti che allo scrutinio
finale riporteranno dei debiti fino a tre materie.
I corsi in teoria potrebbero essere organizzati dalle stesse
famiglie degli studenti, dandone comunicazione alle
scuole. Le prove finali però dovranno essere sostenute negli
istituti di frequenza.
In linea di massima saranno gli stessi docenti a svolgerle,
tranne rifiuti, e saranno retribuiti con 50 euro lorde, che
con la trattenute diverranno circa 35 euro, retribuzione
molto esigua fra l’altro come si è detto.
«La struttura complessiva di questo sistema di debiti e di
prove di recupero - conferma il dirigente scolastico dell’istituto psicopedagico Regina Elena di Acireale, prof. Alfio
Mazzaglia - - è carente in soprattutto in relazione all’organizzazione
dei corsi che forzatamente si dovranno fare
nelle scuole, nel momento che verranno a sovraccaricarsi di
diversi incombenze, non sempre conciliabili.
Inoltre esiste
il dubbio fondato che i fondi stanziati dal Ministero risultino
insufficienti rispetto al fabbisogno delle scuole. Inoltre
a mio avviso 15 ore previste dalla normativa per ogni corso
di recupero sono pochissime al fine di realizzare l’effettivo
recupero.
Altro problema che si presenterà a settembre
- conclude - è quello di una possibile modifica dell’organico,
derivante dai risultati definitivi dello scrutinio. Si aggiunga
- rileva Mazzaglia - che le scuole oltre ad informare
le famiglie dovranno provvedere sia ai tempi di svolgimento
dei corsi, sia nelle prove finali di recupero. E i docenti
che saranno trasferiti o andranno in pensione, i quali dovranno
essere richiamati per lo scrutinio definitivo con ulteriori
oneri».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)