PARIGI. Impiegati del Comune in
classe, al posto delle maestre che
fanno sciopero, pagati con le
trattenute sullo stipendio di chi
non va a lavorare: Xavier Darcos,
ministro dell’Istruzione francese,
ha deciso di andare in fondo con la
pratica del «servizio minimo
garantito» a scuola. E la giornata di
sciopero del 15 maggio si
annuncia movimentata. Il 15 e il
22 maggio sono due giornate di
mobilitazione dei lavoratori che si
aggiungono al mese in cui,
tradizionalmente, i francesi
lavorano meno, tra feste e ponti.
Darcos, facendo leva sulle
difficoltà delle famiglie che
devono provvedere a un’ulteriore
giornata imprevista senza scuola
dei bambini, ha deciso di insistere
con l’esperimento già accennato a
gennaio, in occasione dello
sciopero generale del 24 di quel
mese. Il cosiddetto SMA (Servizio
minimo di accoglienza) riguarderà
soltanto le scuole elementari, dal
momento che medie e superiori
hanno già l’obbligo di restare
comunque aperte nei giorni di
sciopero per garantire che i ragazzi
possano entrare nei locali anche in
assenza degli insegnanti. Darcos
ha ricordato che la remunerazione
degli agenti municipali volontari
che saranno impiegati è di 90 euro
per ogni gruppo di 15 bambini
preso in consegna.
Le paghe
saranno prelevate dagli stipendi di
chi sciopera. Per i sindacati, già
ostili al principio del servizio di
accoglienza, che «ammorbidisce»
non poco gli effetti di uno sciopero
degli insegnanti, il passaggio di Darcos alla marcia superiore è
inaccettabile ed è la
manifestazione della «volontà di
rimettere in discussione il diritto di
sciopero». «Dietro questo
annuncio - ha tuonato Gilles
Moindrot, segretario generale del
sindacato maggioritario presso i
maestri elementari - c’è la volontà
di colpire il diritto di sciopero. Il
ministro farebbe meglio a
rispondere alle proposte di
discussione delle organizzazioni
sindacali».
«Il ministro persiste
nell’errore - afferma un altro
dirigente sindacale, Thierry Cadart
- non dovrebbe passare il tempo a
fare provocazioni, pensi piuttosto
ad avviare il dialogo evitando così
lo sciopero». Si felicitano, al
contrario, con l’iniziativa del
ministro le associazioni dei
genitori degli studenti.
(da www.lasicilia.it)