La fauna del Parco dell'Etna
Data: Lunedì, 24 febbraio 2003 ore 22:23:13 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


CONOSCERE L'AMBIENTE:
LA FAUNA DEL PARCO DELL' ETNA

Camminando sulle distese laviche del parco dell'Etna si vedono diversi tipi di volatili che solcano maestosi il cielo, tra cui: l'aquila reale, dalla grande apertura alare che le consente una planata lenta e lunghissima e un volo veloce; la poiana, con ali larghe, coda ampia e arrotondata, testa e collo corti incassati nelle spalle; i colombacci, dal volo veloce; i gheppi, sempre a caccia di lucertole e topi selvatici.
Non è difficile incontrare nel parco conigli che fuggono dietro i cespugli di ginepro o verso le tane scavate nel terreno, volpi avviarsi tranquille intorno a una collinetta, coturnici cantare nelle zone più aperte e cincemore fare un verso instancabile dalle cime dei pini. Inoltrandosi nei boschi e nei prati non è difficile vedere resti di nocciole rosicchiate dal ghiro o dall'istrice o impronte di ricci sul fango secco.
Gli animali che vivono sul vulcano, non sono diversi da quelli che vivono su altre montagne. L'Etna è una terra molto giovane che ha compiuto da poco i suoi 700.000 anni e i mammiferi, gli uccelli e i rettili che vi abitano, sono gli stessi che popolano altre zone della Sicilia.
Guardando gli invertebrati, notiamo la presenza di una farfalla rarissima a cui momentaneamente è stato dato il nome scientifico di Anthocaris damone, impossibile da tradurre in italiano. Questa farfalla si trova solo in due zone della Sicilia: sui Peloritani e sull'Etna, ma appare anche in Aspromonte e in alcune zone della Grecia. Molto probabilmente essa è arrivata in Calabria e Sicilia proveniente dall'Oriente al tempo delle glaciazioni quando, cioè, il livello dei mari era notevolmente più basso e le enormi masse d'acqua restavano ancora intrappolate nei ghiacci che coprivano montagne e pianure. Dal mare emergevano, così, i fondali che collegavano l'Italia meridionale alla penisola balcanica, alla Calabria e alla Sicilia.
In alcune masserie del parco, si trova anche una rara specie di cane, il cirneco dell'Etna, compagno di caccia e di casa delle popolazioni locali. Qualche secolo prima della venuta di Cristo, i cirnechi erano molto considerati, tanto che venivano raffigurati nelle monete di Panormo, Messana e Siracusa e aiutavano le sacerdotesse a custodire il tempio del dio Adrano e a scegliere e decidere tra un  colpevole e un innocente.

 

 

 







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