AD AREZZO IL PRIMO IDROGENODOTTO AL MONDO IN AREA URBANA
Data: Domenica, 04 maggio 2008 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


AREZZO
Ad Arezzo l’idrogeno passa dalla carta al tubo. Non è più solo un’idea e nemmeno un progetto. Mercoledì 30 aprile è stato infatti inaugurato, dal presidente della Giunta Regionale della Toscana, Claudio Martini, il primo idrogenodotto al mondo in area urbana. Viene così realizzato il primo tassello di un mosaico che, se sviluppato, è in grado di garantire ad un territorio sicurezza ed autosufficienza energetica, producendo in loco idrogeno dal fotovoltaico e mettendo al «riparo» famiglie ed imprese non solo da black out tecnici ma soprattutto dai black out che ai bilanci, piccoli e grandi, sono in grado di determinare le impennate del prezzo del petrolio e, conseguentemente, di tutte le tradizionali forme di energia.

Il meccanismo del nuovo impianto è semplice: l’idrogenodotto, attraverso un percorso sotterraneo profondo circa 1metro e 20 centimetri, porta idrogeno puro alle ditte orafe di Arezzo, all’HydroLAb (nella foto) e, in tempi strettissimi, anche alle abitazioni della zona di S. Zeno.

Per coordinare la sperimentazione, è stato realizzato dalla Fabbrica del Sole l’HydroLAb, un laboratorio dimostrativo per l’idrogeno e le energie rinnovabili, equipaggiato con due fuel cells da 1 Kw e un impianto fotovoltaico per la produzione di idrogeno rinnovabile tramite elettrolisi dell’acqua. La produzione energetica avviene tramite l’utilizzo di generatori a idrogeno che hanno come unica emissione vapore acqueo.

Il Laboratorio è completamente alimentato da pannelli solari fotovoltaici e da panelli solari termici a tubi sottovuoto per il fabbisogno termico. Il riscaldamento infatti viene effettuato grazie ai soli pannelli solari e distribuito tramite pareti radianti d’inverno, mentre d’estate il laboratorio verrà raffrescato da una macchina frigorifera ad assorbimento solare per il condizionamento.

Inoltre l’HydroLAb è servito da un ponte radio per la connettività a larga banda e telefonia che lo rende indipendente dalla connessione fisica alla rete telefonica. Per essere scollegato da qualsiasi altra rete il laboratorio è dotato di cisterne per il recupero dell’acqua piovana e una vasca di fitodepurazione a secco per il trattamento delle acque reflue che vengono reimpiegate a ciclo chiuso. Il gas è fornito dall’idrogeno prodotto con un micro elettrolizzatore dall’acqua e dai pannelli solari.

A San Zeno, già 42 aziende utilizzano l’idrogeno per le proprie necessità; l’ottimizzazione della distribuzione e della fornitura del gas tecnico in tubazione infatti, abbassa notevolmente i costi economici ed anche tutti i costi ambientali indiretti derivanti dal trasporto su gomma delle bombole di idrogeno. La distribuzione capillare del gas tecnico tramite idrogenodotto sotterraneo va anche ad aumentare la sicurezza complessiva della distribuzione del gas ed elimina gli spazi necessari per lo stoccaggio delle bombole.

Ed il progetto continua ad allargarsi: il Comune di Arezzo sta già predisponendo nella nuova rotonda di Olmo, vicina al laboratorio, le opere necessarie per avere a disposizione una rete che consenta l’uso dell’idrogeno.






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-10718.html