E’ stata già avviata nell’ufficio scolastico
provinciale la «macchina» relativa
agli esami di Stato edizione 2007-2008.
I candidati che affronteranno l’ex
maturità in totale sono 11.992, 487 in
meno rispetto allo scorso anno (12.464
presenze).
Anche le commissioni esaminatrici
sono dieci in meno rispetto al decorso
anno scolastico. Notevole diminuzione
di candidati privatisti nelle scuole paritarie:
dai 485 dello scorso anno scolastico
si è passati a 191. Tra scuole statali
e paritarie vi saranno solo 489 privatisti
mentre nello scorso anno sono stati
ben 835 gli studenti a presentarsi da
esterni. C’è da dire, a spiegazione del
notevole decremento, che circa 400
domande di candidati privatisti sono
state respinte dal Provveditorato per
mancanza dei requisiti previsti dalla
norma.
Il viceprovveditore vicario dott. Beniamino
Rametta, che coordina tutto il
settore degli esami di Stato, ci ha confermato
che i lavori di messa a punto
della complessa macchina burocratica
procedono nella massima linearità. Rametta
ci ha parlato altresì della novità
rispetto all’anno scorso. «Modesta valutazione
dei candidati interni - ha detto
- meno 70 nelle scuole statali, 58 nelle
scuole paritarie. Vi è - ha rilevato il viceprovveditore
vicario - una notevole
diminuzione di candidati esterni sia
nelle scuole statali che paritarie, meno
52 nelle scuole di Stato, ben 294 nelle
scuole paritarie.
«Questa diminuzione - ha spiegato
poi il viceprovveditore vicario Rametta
- deriva da un controllo puntuale e sistematico
dei vincoli territoriali».
Un altro aspetto negativo della vecchia
maturità era quello del fenomeno
delle anticipazioni per merito. La normativa,
che ora è stata modificata, prevedeva
infatti che gli alunni che avessero
riportato otto decimi in ogni materia
nell’ultimo scrutinio finale del penultimo
anno scolastico avrebbero potuto
essere ammessi a sostenere gli esami di
Stato. Da quest’anno, invece, bisognerà
avere nel portfolio personale, oltre ai
previsti otto decimi in ogni disciplina
nello scrutinio finale, anche il voto di
sette decimi in ciascuna materia del
biennio precedente.
Quest’ultimo requisito, ovviamente,
ha fatto diminuire di molto gli alunni
che "accorciavano" gli anni del corso di
studi.
Ed è ovviamente per i candidati privatisti
«avventurieri» difficile conseguire
il diploma dal momento che ogni
commissione è composta da metà
componenti interni, metà esterni compreso
il presidente. Ma anche per i candidati
interni non è tutto facile: coloro
che allo scrutinio finale non raggiungeranno
livelli di apprendimento sufficienti
non saranno infatti ammessi agli
esami di maturità.
Come si vede il "diplomificio" degli
scorsi anni non ha più motivo di esistere,
tali e tanti sono gli sbarramenti posti
ad arginare il deprecabile fenomeno.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)