Dal 6 politico al 10 ipocrita
Dopo aver letto la notizia, riportata su tutti gli organi di stampa, del preside di Perugia che ha ordinato il “sei politico”, mi sono ricordato di un mio breve articolo pubblicato su “Il Centro” in data 30-05-’07, che vorrei riproporre come contributo alla discussione dal titolo: “Dal sei politico al dieci ipocrita”.
Tra qualche giorno nelle scuole si tornerà alla fase degli scrutini finali ed ecco che arrivano, puntuali, indicazioni regole e modalità operative per il salvataggio dei somari.
Bisognerà, pertanto, vestire gli abiti dell’ipocrisia e salvare gli alunni impreparati. Ecco, allora si costruiscono grandi specchi sui quali arrampicarsi per cercare, in ogni modo, di salvare lo studente impreparato e prevenire l’insuccesso scolastico (non capisco perché si utilizza un termine attinente, in modo particolare, allo spettacolo: forse perché la scuola è diventata un luogo di spettacolo più che un luogo di studio !).
Ma prevenire l’insuccesso scolastico significa che tutti, indistintamente sia chi merita (che brutta parola) sia chi non merita, devono avere successo.
Il successo è, quindi, un diritto.
Il vestito dell’ipocrisia appena indossato ci annebbia i pensieri e non ci fa capire il male che, in quel momento, si sta facendo allo studente stesso, agli altri studenti ed alla società tutta.
Quanti di noi hanno assistito ad estenuanti ed accorate arringhe difensive di somari mentre è difficile spendere qualche parola per quei pochi alunni che, meritatamente andrebbero gratificati? Quante volte ho sentito dire: “Non ha bisogno di niente, tanto se la cava da solo” come se faticare per riuscire da soli fosse un comportamento da condannare.
Allora per prevenire al massimo l’insuccesso scolastico e ridurre lo spreco degli interventi di recupero mi viene in mente una proposta: passare dal 6 politico al 10 ipocrita.
Del resto una nazione di santi, poeti e navigatori può permettersi questo, ed altro, purché non si parli di merito.
Elio Fragassi