Ancora una fumata nera per la definizione
degli organici della scuola per il prossimo
anno scolastico. Nel corso dell’ennesima
riunione di ieri, infatti, sono affiorati
importanti problemi che hanno
determinato la convocazione di un nuovo
incontro, fissato per martedì prossimo,
cioè un giorno prima del termine ultimo
della trasmissione dei dati al centro
meccanografico stabilito dal ministero
per il 30.
Rinvio, dunque, per dare altro tempo
per la verifica della corrispondenza del
numero degli alunni indicato dalle scuole,
che secondo i sindacati non corrisponde
al numero delle classi che dovrebbe
essere costituite nel prossimo
anno scolastico. La cosa più curiosa deriva
dal fatto che in qualche istituto è
stato accertato che quattro quarte classi
diventerebbero due quinte nell’organico
di diritto, con classi: ovvero, circa
cento alunni (presumibilmente venticinque
per classe) dovrebbero costituire
classi da cinquanta studenti. Tranne
che oggi esistano quarte classi con dieci
alunni. Secondo le organizzazioni sindacali,
questo fa capire che non tutti gli
alunni sarebbero stati digitati per essere
inseriti nel sistema informativo del
ministero.
Un altro problema è quello della sicurezza
degli edifici scolastici. Secondo i
sindacati della scuola i plessi non potranno
contenere classi con un numero
superiore a venticinque alunni per non
compromettere la sicurezza degli allievi
in casi di eventuale evacuazione per
motivi di emergenza. In sintesi, le organizzazione
sindacali si stanno adoperando
per ridurre i tagli e in particolare
garantire la formazione delle classi con
un numero di alunni non superiore a
venticinque e per assicurare il diritto allo
studio agli alunni disabili.
C’è da dire altresì che, come abbiamo
pubblicato in altre occasioni, il dirigente
del Csa, Zanoli, assicura che non vi saranno
tagli; ovviamente è compito dei
dirigenti scolastici l’esatta digitazione
degli alunni nei vari istituti. Quasi completo
pertanto l’iter procedurale che
consentirà di conoscere la consistenza
degli organici delle varie scuole di secondo
grado, per poi procedere alle operazioni
dei movimenti del personale.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)