ROMA. Scuole italiane "rimandate" in
pratica scientifica. Materie come chimica,
fisica o biologia, affermano gli
esperti, si imparano infatti soprattutto
"sul campo", ovvero in laboratorio, ma
i laboratori per l’insegnamento delle
materie scientifiche nelle scuole del
Belpaese sono insufficienti, vecchi e
vuoti. A dirlo sono i risultati della prima
ricerca mai realizzata in Italia sullo
stato dei laboratori scientifici nelle
scuole, elaborata dal Gruppo di lavoro
interministeriale per lo sviluppo della
cultura scientifica presieduto da Luigi
Berlinguer.
«In Italia - ha sottolineato Berlinguer
presentando la ricerca nella sede
del Consiglio nazionale delle ricerche
(Cnr) - la cultura scientifica è poco diffusa
e questo dipende anche da come
la scienza è insegnata. È necessario
migliorare l’apprendimento scientifico
e quindi la competitività del sistema
Paese. Non siamo nel deserto dei Tartari,
qualcosa c’è - ha commentato -
ma purtroppo la presenza di laboratori
effettivamente funzionanti e adeguatamente
attrezzati è ancora insufficiente,
se non quasi assente nei licei
classici e scientifici, mentre va meglio
negli istituti tecnici».
L’analisi riguarda tutte le scuole di
ogni ordine e grado (undicimila), ma è
stata effettuata anche un’indagine più
approfondita a campione, su 1.400 istituti.
Risultato: la didattica di laboratorio
si presenta come la "cenerentola"
delle materie, con una presenza marginale
nella didattica delle scienze a
tutti i livelli scolastici. Tanto che solo il
42% dei docenti è in grado di utilizzare
i laboratori esistenti.
Secondo la ricerca, meno della metà
dei docenti porta i ragazzi in laboratorio
per "vivere" la scienza che resta, così,
solo teorica. La disponibilità di laboratori
di fisica, chimica, biologia e geologia
(esclusi gli spazi dedicati all’informatica)
è pari al 27% nelle scuole
elementari, al 63% nelle medie ed
all’80% nelle superiori. Le cose cambiano,
però, se si indaga circa l’effettiva accessibilità
dei laboratori: sono "praticabili"
solo nel 22% dei casi alle elementari,
nel 38% alle medie e nel 49%
alle superiori. Alle elementari poi,
nell’11% dei casi i laboratori sono ricavati
da androni e corridoi.
Ed ancora: solo un terzo dei laboratori
nelle scuole secondarie e un quarto
nel primo ciclo è dotato di attrezzature
moderne e funzionanti. Ben il 22%
dei docenti elementari non porta mai
gli studenti in laboratorio. Poco attraente
anche il metodo di insegnamento:
gli esperimenti sono mostrati
alla cattedra e raramente i ragazzi sono
coinvolti in prima persona.
(da www.lasicilia.it)