PALERMO. 19.04.2008. Litiga con un compagno di
classe, sfugge al controllo di insegnanti
ed operatori scolastici e si lancia nel
vuoto. E’ accaduto ieri mattina in una
scuola media di periferia a Palermo.
Lo studente, che ha 13 anni, è ricoverato
in gravi condizioni all’ospedale pediatrico
«Giuseppe Di Cristina». I medici,
che si sono riservati la prognosi, hanno
sostenuto che il ragazzino è fuori
pericolo.
Erano passate le 10 del mattino,
quando il buio è calato su docenti, studenti
e operatori scolastici della scuola
media «Vittorio Emanuele III» di via Cesare
Terranova, un plesso costruito recentemente
nel quartiere Cuba-Calatafimi.
Secondo le prime testimonianze raccolte
dai carabinieri della compagnia
«Piazza Verdi», che indagano sull’episodio,
il ragazzino avrebbe litigato con
un compagno di classe in un momento
in cui l’insegnante di turno si era assentata
per qualche minuto ed i ragazzini
erano sottoposti al controllo di un operatore
scolastico.
«E’ stato un attimo», hanno detto ai
militari dell’Arma sia i docenti che gli
stessi compagni di classe del tredicenne
che ha tentato il suicidio.
Dopo quel litigio, il ragazzino avrebbe
raggiunto il suo banco, poi, con mossa
fulminea, avrebbe raggiunto la finestra,
ha avvicinato una sedia al davanzale e
con scatto felino si è lanciato nel vuoto.
Un volo di quasi 4 metri. L’aula, infatti,
si trova al primo piano dell’edificio
scolastico.
Immediato è scattato l’allarme. Sul
posto è arrivata un’ambulanza del 118. I
sanitari hanno prestato i primi soccorsi
al ragazzino che, ad alcuni compagni
avrebbe detto: «Non ce la facevo più».
Il tam-tam di quanto era accaduto, in
poco tempo ha raggiunto le abitazioni
ed i luoghi di lavoro di tantissimi genitori,
molti dei quali hanno preferito riportare
a casa i rispettivi figli.
I carabinieri hanno ascoltato la preside
della scuola, alcuni insegnanti e i
compagni del bambino finito in ospedale.
A quanto risulta, sembra che il ragazzino
si sarebbe lanciato volontariamente
dopo avere litigato con un coetaneo.
L’alunno, intanto, versa in gravi condizioni,
ma non è in pericolo di vita. Ha riportato
lesioni alla testa e diverse fratture
sugli arti.
A poche ore dal dramma, il provveditore
agli studi, Rosario Leone, ha raggiunto
la scuola e ha incontrato docenti
e studenti. E’ stata esclusa la lite scaturita
per motivi di bullismo. Il ragazzino
che si è lanciato, però avrebbe manifestato
un grande disagio. Perchè l’ha
fatto?
LEONE ZINGALES (da www.lasicilia.it)