MA DAVVERO VOGLIAMO BRUCIARE "I PROMESSI SPOSI"?State a sentire una loro modesta estimatrice...-Prof.ssa Silvana La Porta
Data: Venerdì, 21 febbraio 2003 ore 13:25:42 CET
Argomento: Rassegna stampa


MA DAVVERO VOGLIAMO BRUCIARE” I PROMESSI SPOSI”?Ascoltate un po’ questa loro modesta estimatrice…

 

 

 

Lo confesso.Io sono innamorata de “I promessi sposi “ di Alessandro Manzoni.

Non capisco perché e con che cosa dovremmo sostituirli.

Li ho letti mille volte,mille volte ho immaginato scene e situazioni…ma,ad ogni rilettura,mi sembra sempre di sfogliare pagine assolutamente vergini,mai scorse.

Che felicità narrativa,quale capacità d’introspezione psicologica!

In questo celeberrimo romanzo scopro davvero l’uomo nella sua integrità.

E rido,rido a crepapelle dinanzi a quella sagoma di Don Abbondio,l’individuo forse più umanamente vicino a noi,che, se vede un pericolo ,desidera solo scappare, ,e non vuole e non sa fare l’eroe.

Perchè ,quando il coraggio non si possiede,nessuno può donarcelo.

E poi mi indigno,mi indigno immaginando il famoso avvocato Azzeccagarbugli,il colluso,il disonesto,l’amico dei potenti,che maneggia le leggi e sembra un illusionista da circo,che incanta tutti con le sue magagne.

Perché,sembra dirci Manzoni,anche gli avvocati,spesso,abbracciano il partito dei vincenti e si rifiutano di difendere i poveracci.

Poi,quando penso agli uomini politici contemporanei,mi torna in mente il gran cancelliere Ferrer che lusinga il popolo con le sue frasette demagogiche e,di nascosto, in spagnolo, invita il suo cocchiere a fuggire da quella massa ostile e affamata.

Perché il popolo è sempre il grande beffato della storia,irredimibilmente.

E Renzo?Renzo è il personaggio dinamico del romanzo,il filatore ignorante che non sa parlare e a stento legge.E l’ignoranza gli costerà molto cara in parecchie occasioni.Ma  è anche giovane di integra moralità:dinanzi all’assalto ai forni,esclama,con molto buon senso,:”Ma se distruggiamo i forni,che cosa mangeremo?”

A suggerirci che la cultura è una grande forza e ci fa sentire potenti anche nella povertà.Ma che esistono uomini senza cultura che hanno tanto da insegnarci.

E la signorina Lucia Mondella?E’ passata alla storia come una santa da beatificare,troppo perfetta,pudica e immacolata per essere vera.Invece è un personaggio drammatico,il più amato dallo scrittore.

Sempre saggia e matura,cede, per amore di Renzo, ad azioni che non vorrebbe.Ma anche lei ha i suoi momenti di scoramento:piange e si strappa quasi i capelli nella carrozza che la conduce al palazzo dell’Innominato e muove a commozione i bravi.

Dunque,Lucia si commuove,piange segretamente sulla barca che la porta lontano dal suo paesello;ma sa anche commuovere e profondamente.

Perché la fermezza morale può essere,a volte,di esempio e di guida.

E che dire dell’incallito Innominato,il genio del male?Don Rodrigo è un uomo da nulla al suo confronto.Grande,grande nell’aberrazione diventa piccolo,piccolissimo dinanzi alla potenza di Dio.

A dirci che l’uomo è solo un minuscolo granello nel mistero della vita.

E infine vorrei ricordare il personaggio a me più caro,con quegli occhi guizzanti e splendenti,nemico dei prepotenti e delle ingiustizie:Padre Cristoforo.

Temperamento inquieto e ribelle,è un grande indomito combattente.

La sua fierezza e il suo coraggio,pur blanditi dall’umiltà,ci indicano un modello per agire sempre con dignità.

Padre Cristoforo non ha il dono dell’opportunità e della prudenza.E nemmeno io.Ecco perché mi rispecchio in lui.

Al di là del Cattolicesimo,al di là della posizione più o meno reazionaria dello scrittore,al di là di quei due innamorati sfortunati che ci sembrano tanto inattuali, questi sono ,per me,”I promessi sposi”.

E spero,un po’,anche per voi.                                   

                                                                                 Silvana La Porta

 

 

 

 

 







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