Il nuovo esame di Stato previsto dalla
legge 176 del 2007 non solo preoccupa i
circa 10.000 studenti che dovranno superare
le varie prove, ma anche il personale
della scuola che dovrà essere aggiornato
sulle tante innovazioni previste
dalla suddetta normativa. Vero è che
l’ufficio scolastico provinciale nei prossimi
giorni dovrà realizzare apposite conferenze
di servizio con i dirigenti scolastici,
i quali, successivamente, dovranno
programmare incontri con i docenti in
modo da assicurare un corretto svolgimento
delle prove, ma è altrettanto vero
che l’Andis (associazione dirigenti scolastici)
di Catania, che sta seguendo con
particolare attenzione i più urgenti problemi
della scuola catanese (vedi il riuscito
convegno regionale sul bullismo a
scuola con la presenza del ministro Fioroni),
non ha tralasciato di discutere sulla
novità degli esami di Stato che prossimamente
dovranno affrontare gli studenti
che completeranno l’ex scuola media
di primo grado.
Senza dubbio, il 17 giugno sarà una
data storica per la scuola media quando
avrà luogo in tutto il territorio nazionale
la somministrazione della prova programmata
dall’Invalsi (istituto nazionale
per la valutazione del sistema di istruzione),
che ha l’obiettivo di verificare il livello
di apprendimento degli studenti.
Problematiche, queste, affrontate dall’Andis,
che si è riunita sotto la presidenza
del dott. Nino Prastani. Nel corso dei
lavori introdotti, dalla dottoressa Lucia
Lanzafame, dell’I.C. Vittorino da Feltre,
che ha ospitato gli intervenuti, sono state
affrontate le problematiche scaturenti
da una disposizione che coinvolge, a livello
nazionale, tutti gli alunni delle classi
terze della scuola media.
I vari aspetti
della circolare ministeriale sono stati illustrati
dal dirigente scolastico dottoressa
Cristina Cascio che ha dettagliatamente
evidenziato tutti i punti che possono
fare insorgere elementi di criticità.
Illustrando le prove pubblicate dall’Invalsi
quali esempi della prova nazionale,
sono emerse perplessità sui livelli
di difficoltà riscontrati e sui dettagli di alcune
prove che non sono risultate sufficientemente
chiare. La giunta di una ulteriore
giornata di prove scritte determinerà
la necessità di adeguare i calendari
delle varie commissioni, considerato
che moltissime scuole sono orientate a
programmare le prove scritte delle lingue
comunitarie in due distinte giornate.
Non è escluso che si debba fare ricorso
a qualche disposizione straordinaria
per la Sicilia, in relazione alla coincidenza
con le consultazioni elettorali. Numerosi,
pertanto, gli interrogativi che si
pongono, anche in relazione alla rilevanza
da attribuire agli esiti della prova
nazionale con riguardo al generale quadro
dei risultati dell’esame complessivo.
Si auspica di poter conoscere presto
ulteriori dettagli delle disposizioni attuative,
al fine di facilitare il compito dei
presidenti delle commissioni di esame
che dovranno svolgere un compito che
subisce incremento di complessità.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)