Diamo i numeri presi dal dossier di Tuttoscuola: i nostri alunni
per preparazione sono al 36° posto su 57 paesi testati dall’inchiesta
Ocse-Pisa, mentre 200.000 (33%) delle superiori abbandonano
ogni anno e 2 milioni (70,30%) hanno evidenziato
insufficienze in una o più materie al termine del primo quadrimestre
di quest’anno. 200.000 invece sono i docenti che
ogni anno chiedono trasferimento e 48 i dirigenti degli Uffici
scolastici regionali sostituiti negli ultimi sette anni su 18 posti.
Le famiglie versano 500 milioni di euro l’anno alle scuole
per attività varie, ma a un solo docente di sostegno corrispondono
2 alunni disabili, non in Sicilia dove il rapporto è 1 a 1,6
cioè a fronte di 20.359 disabili ci sono 12.576 insegnanti (in Lazio
su 20.008 ce ne sono 8.261). Di contro un docente di
scuola dell’infanzia percepisce 14,6 euro lordi l’ora e un professore
di scuola secondaria superiore con 15 anni di anzianità
solo 27,500 euro lordi, tredicesima inclusa (in Germania ne
guadagna ventimila in più). Dal 1990 al 2006 l’incidenza della
spesa dello Stato per l’istruzione si è ridotta dal 10,3%all
’8,8%, motivo per cui se si tornasse alla percentuale del 1990
la scuola disporrebbe di altri 7 miliardi all’anno in più.
Il ministro della Pi fa invece sapere che le insegnanti femmine
sono circa il 100% nella scuola dell’infanzia, il 95,6% nella
scuola primaria, il 76.5% nella media, il 60.3% nella superiore
con una femminilizzazione che riguarda soprattutto i licei
e le materie letterarie. "In riferimento all’orario di lavoro", leggiamo
altrove, "quello italiano non si discosta di molto da
quello europeo la cui media si attesta a 23 ore settimanali nella
primaria, 20 nella secondaria inferiore, 18 e 20 minuti nella
secondaria superiore." Se tuttavia si considera che un’ora in
alcuni paesi d’Europa è di 45 minuti i conti quasi pareggiano
a dimostrazione che la docenza è delicata.
Un ultimo dato riguarda invece il crollo dei privatisti agli
esami di Stato e l’azzeramento degli "ottisti" con la conseguente
chiusura di tanti diplomifici incapaci ormai di sostenere
la commissione esterna. Questi numeri anche per ribadire
la totale assenza di un dibattito corretto fra le forze politiche
in lizza per il Governo sulla emergenza istruzione nel nostro
paese.
PASQUALE ALMIRANTE (da
www.lasicilia.it)