ASSUNZIONI: POCHE MENTRE POTREBBERO ESSERE IL DOPPIO DI QUANTO PREVISTO
Data: Giovedì, 10 aprile 2008 ore 17:06:43 CEST
Argomento: Comunicati


Scuola, sui precari scontro governo-sindacati
09-04-2008

«Si parla di 35mila posti, ma c’è spazio almeno per il doppio»

ALESSANDRO CECIONI

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 ROMA. Braccio di ferro fra ministero della Pubblica istruzione e ministero dell’Economia sull’immissione in ruolo di 60mila persone fra docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata). Ieri c’è stato un incontro fra sindacati e ministero della Pubblica istruzione.
 Al termine, i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal hanno inviato un telegramma al presidente del consiglio, Romano Prodi, al ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, per chiedere che il decreto interministeriale che autorizza le assunzioni sia emanato subito.
 «Il braccio di ferro - spiega Enrico Panini, segretario della Flc Cgil - è sulle cifre. C’è un piano triennale che prevede l’immissione in ruolo di 150mila docenti nel triennio 2007-2009, e di almeno 30mila fra tecnici, amministrativi e ausiliari. Lo scorso anno sono entrati in ruolo 60mila precari (50mila docenti e 10mila Ata). Quest’anno c’è spazio, a detta del ministero, per altre 50-60mila assunzioni. Ma qui Padoa-Schioppa applica un altro criterio che non è quello della copertura degli organici, bensì quello del risparmio».
 Così, di fatto, il decreto interministeriale per le assunzioni non è stato ancora varato. «La proposta che ci fanno - spiega ancora Panini - ruota intorno a cifre quasi dimezzate rispetto all’aspettativa: 35mila persone. Ma non bastano».
 Non solo, vengono negate le indicazioni delle Finanziarie 2007 e 2008.
 Il problema, osservano i sindacati, è che il ministero dell’Economia vuole approfittare del calo di pensionamenti rispetto al boom del 2007 (quando c’era ancora lo scalone Maroni). Quest’anno se ne registraranno 18-20mila lo scorso anno sono stati 40mila. «Visto il ritorno di numeri fisologici - è l’osservazione - il ministro dell’Economia non vuole tenere nel debito conto il numero dei posti vacanti che si aggiungono ai pensionamenti».
 Panini e i colleghi Francesco Scrima, Cisl, Massimo Di Menna, Uil, e Marco Paolo Nigi, Snals, rivendicano «l’immediata e coerente attuazione del piano triennale, elemento fondamentale a garanzia del funzionamento e della qualità della scuola pubblica e un doveroso riconoscimento dei diritti del personale precario». Già, i precari: nella scuola sono oltre 247mila. Tanto che in soccorso del sindacato si schiera anche il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero: «Il ministero dell’Economia - dice - sta accumulando un colpevole ritardo, il governo deve onorare gli impegni presi».
Non solo, all’orizzonte si profilano anche impegni sempre maggiori per i docenti della scuola superiore, quelli legati al recupero dei debiti. «Ieri abbiamo approfittato dell’incontro per mettere la questione sul tavolo - dice ancora Panini - perché per ora ci sono risorse insufficienti, un impianto inefficace, farraginoso e non privo di elementi di illegittimità».







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