05.04.2008. Il convegno regionale organizzato dall’Andis
(Associazione nazionale dirigenti scolastici)
di Catania ha visto la partecipazione di quasi
duecento lavoratori della scuola, tra dirigenti
scolastici e docenti che quotidianamente
devono affrontare il grave e difficile problema
del bullismo a scuola. Argomento che
tocca da vicino in particolare il personale
della scuola che svolge attività didattica negli
istituti secondari di secondo grado. All’incontro
è intervenuto il ministro Fioroni.
Ha aperto i lavori il presidente dell’Andis di
Catania dott. Nino Prastani che nella premessa
introduttiva ha evidenziato le motivazioni
che hanno spinto l’Andis ad attuare un’iniziativa
sollecitata da tutte le componenti del
mondo della scuola. Le considerazioni
sviluppate dal
prof. Salvatore Squillaci, docente
universitario, hanno
coinvolto ed appassionato i
presenti che hanno apprezzato
i riferimenti sociologici
e didattici collegati ad una
realtà che mostra di smarrire
i riferimenti più elementari
del vivere civile. «Non si può
subire passivamente – ha sostenuto
il prof. Squilaci – l’influenza
negativa dei fenomeni
che condizionano la nostra
società nella quale un
numero sempre maggiore di
giovani e meno giovani vengono attratti dalla
figura dell’eroe negativo.
L’aspetto più
preoccupante del fenomeno è costituito indubbiamente
da un incremento dei casi che
si sviluppa non solo per l’aspetto quantitativo
ma, negli ultimi tempi soprattutto per
l’incremento dei livelli di gravità delle azioni
negative. I dati emersi dalle rilevazioni e dalle
statistiche purtroppo confermano un trend
negativo che evidenzia una elevata percentuale
di casi tra i giovani dai 7 ai 15 anni e ciò
fa prevedere, per il futuro, prospettive non
certo rassicuranti, considerato che l’effetto
degli atti di bullismo si riversa sulle vittime in
una ampia gamma di prevaricazioni sopraffazioni
che nei casi di minore gravità mortificano
socialmente la persona e, nei casi più gravi,
possono arrivare a "ucciderla" realmente».
L’intervento del consigliere di Stato dott.
Michele Corradino ha proposto una riflessione
ampiamente articolata sulle responsabilità
dei docenti e dei dirigenti, nel caso di
fatti gravi che arrecano danno alla persona.
Nell’ambito dell’ampia panoramica giuridica
richiamata dal relatore sono stati proposti
approfondimenti riguardanti la lettura incrociata
delle norme in vigore ed i risvolti sulla
responsabilità degli addetti ai lavori i quali
hanno visto, negli ultimi anni, crescere una
severità della norma che deve fare riflettere,
soprattutto per le implicazioni che possono
scaturire da atti di bullismo che si traducano
in danno grave per l’utenza.
Applauditissimo l’intervento del Ministro
della Pi on. Giuseppe Fioroni il quale ha illustrato,
con un discorso appassionato tutti i
provvedimenti emanati di recente per contrastare
i fenomeni negativi che condizionano
la scuola ed in particolare per contrastare
il bullismo. Dopo avere espresso la più ampia
approvazione per il convegno regionale organizzato
dall’Andis di Catania, ha invitato i
docenti e i dirigenti scolastici presenti ad utilizzare
gli strumenti codificati con le ultime
disposizioni in modo da promuovere una
condizione nuova nelle scuole dell’autonomia
che sono chiamate soprattutto a garantire
il rispetto della persona ed il diritto allo
studio ed il successo formativo di tutti. Senza
mezzi termini, il ministro ha auspicato un
sapiente utilizzo della normativa al fine di
promuovere la pratica di una nuova severità
che consenta alla scuola di limitare l’azione di
quanti ne condizionano negativamente il
funzionamento ed impediscono ai meritevoli
di compiere il percorso educativo.
Sul riconoscimento del merito, numerose
sono state le sottolineature del Ministro il
quale ha auspicato una impostazione organizzativa
e didattica che consenta alla scuola
di premiare la fatica, gratificare l’impegno
e scoraggiare quanti banalizzano lo studio e
l’apprendimento.
«Il bullismo, ha rilevato Fioroni, potrà essere
contrastato se la scuola e la famiglia riusciranno
insieme a far prevalere il riconoscimento
del merito e a sconfessare l’opinione
diffusa che attribuisce alla raccomandazione
un valore prioritario».
Ne è seguito un
dibattito (moderatore il dirigente scolastico Santo Molino), articolato in
posizioni che pur nella loro differenziane, hanno affermato concordemente il
valore della serietà e dell’impegno, la riconquista della dignità
dell’istituzione scolastica.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)