Il latte di una madre contiene tutto ciò
di cui un bambino ha bisogno per crescere e svilupparsi durante i primi
mesi di vita, ma questo cibo perfetto nasconde ancora numerosi segreti.
Ora un nuovo studio ha mostrato come una proteina aiuta le ghiandole
mammarie a trasformare un grasso ricco di calorie nel prezioso liquido. I
risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista "Genes
and Development".
La maggior parte delle calorie del latte provengono dal grasso. Man mano
che le cellule delle ghiandole mammarie producono globuli di grasso li
avvolgono in una membrana e li liberano nel latte. Studi precedenti
avevano mostrato che la membrana contiene l'enzima xantina ossidoreduttasi
(XOR). Mentre studiavano la funzione di XOR in processi indipendenti dalla
produzione del latte, Claudia Vorbach e Mario Capecchi, dell'Università
dello Utah a Salt Lake City hanno cancellato parzialmente il gene XOR
nei topi.
I risultati ottenuti hanno però spinto i ricercatori in una direzione
molto diversa da quella originale. Le femmine degli animali sono risultate
in grado di riprodursi normalmente, ma i piccoli sono morti di fame dopo
circa due settimane di allattamento. Si è visto poi che negli animali
modificati geneticamente le cellule delle ghiandole mammarie appaiono
normali durante la gestazione e nel primo giorno di produzione del latte,
ma si autodistruggono dopo circa due settimane. Sospettando che XOR possa
aiutare a mantenere insieme le membrane che circondano le goccioline di
grasso, i ricercatori hanno studiato più a fondo il problema e scoperto
che le membrane erano molto deformate. Il problema sembra consistere nel
fatto che le cellule con una sola copia del gene non producono abbastanza
proteina per produrre le membrane. Il grasso si accumula quindi nelle
cellule, facendole letteralmente esplodere, interrompendo la produzione
del latte.
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