Dopo i due incontri, programmati dal
provveditore agli studi Raffaele Zanoli,
collaborato dal funzionario Linda Mirone,
che coordina tutto il settore della scuola
primaria, con le organizzazioni sindacali
della scuola, ormai è definitivo il taglio dei
posti nella scuola primaria di Catania e
provincia.
In totale i posti in meno rispetto all’anno
scolastico in corso sono 153. Tagli
dovuti, come si è detto, al calo demografico
e alla norma prevista dalla recente
legge finanziaria che ha aumentato il rapporto
alunni-classe dello 0,4%.
Diminuzioni che sarebbero stati più
consistenti se non vi fosse stato l’intervento
di Zanoli presso la direzione regionale
Pubblica istruzione, il quale è riuscito
a ottenere altri 28 posti, nonchè quello
della Mirone che ha esaminato attentamente
la popolazione scolastica in tutti
gli istituti della provincia.
Infatti, i capi di istituto avevano chiesto
260 posti in più rispetto a quelli autorizzati
dal Ministero, per cui per rientrare
nei parametri previsti dalla normativa vigente
l’ufficio scolastico provinciale non
era nelle condizioni di autorizzare tutte le
classi richieste.
Tuttavia, come si è detto, con la mediazione
di Zanoli e con l’accurata ricerca
della dottoressa Mirone, i tagli sono diminuiti
da 260 a 153. Restano da definire gli
organici di diritto della scuola secondaria
di primo e secondo grado, operazione
che sarà fatta dopo le vacanze pasquali.
D’altra parte, si è iniziato con la scuola
primaria dal momento che la mobilità
dei maestri è ormai prossima (9 aprile),
mentre i movimenti dei professori dell’ex
scuola media avverranno il 16 giugno,
quelli della scuola secondaria di secondo
grado il 19 maggio, per cui vi è ancora un
buon margine di tempo per la definizione
conclusiva degli organici di diritto.
Allo stato attuale i tagli nella scuola
media sono di 102 cattedre, mentre nella
scuola secondaria di secondo grado
162.
Ovviamente, si spera che un’ulteriore
missione palermitana di Zanoli possa
portare a Catania un’aggiunta di cattedre
anche nei suddetti segmenti scolastici,
soprattutto per garantire il posto di lavoro
ai docenti precari che nell’anno scolastico
in corso hanno avuto una nomina
ma non hanno ancora, purtroppo, un posto
sicuro.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)