Documento della Commissione di Bioetica dell’Accademia dei Lincei presieduta dal prof. Pietro Rescigno
Data: Giovedì, 20 marzo 2008 ore 22:05:45 CET
Argomento: Comunicati


La Commissione di Bioetica dell’Accademia dei Lincei, esaminata la sentenza della Corte di Cassazione in merito alle condizioni che possano permettere l’interruzione dell’assistenza medica, è unanime nel condividere l’opinione espressa dalla Corte di Cassazione secondo cui l’interruzione dell’assistenza medica deve essere sempre il risultato della disponibilità e dell’integrazione di due tipi di informazioni.

 

 

La prima informazione è quella relativa alla volontà del paziente, chiaramente espressa in precedenza e in condizioni di pieno possesso delle proprie facoltà mentali. La seconda informazione è quella relativa all’accertamento della condizione del paziente che la Commissione di Bioetica dell’Accademia dei Lincei ritiene debba essere quello della morte cerebrale del paziente. L’accertamento deve essere, allo stato attuale delle conoscenze, il risultato di tre tipi indipendenti di esami quali l’elettroencefalogramma, il PET e l’imaging: l’univocità dei risultati di questi tre esami fornisce attualmente, infatti, la prova della condizione di morte cerebrale del paziente.

 

 

La Commissione di Bioetica considera coerente l’interruzione di un trattamento quando essa avvenga come libera decisione del paziente nel rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione e in condizioni accertate di morte cerebrale. La duplice informazione di cui sopra fa si che la responsabilità della legge sia soltanto quella di garantire il rispetto dei diritti costituzionali così come la responsabilità del medico sia soltanto quella di garantire l’accertamento inequivocabile dell’avvenuto evento della morte cerebrale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 







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