ORGANICI SCUOLA AD ALTO RISCHIO, SITUAZIONE DRAMMATICA NEL SUD
Data: Giovedì, 20 marzo 2008 ore 09:21:35 CET
Argomento: Comunicati


Organici della scuola ad alto rischio, drammatica situazione nel Sud
 
 
 
 martedì 18 marzo 2008
 Le elezioni del 13 e 14 aprile porteranno al Paese un Parlamento ed un Governo nuovi.  La storia, purtroppo, si ripete: programmi e impegni assunti dai partiti di ogni colore  nelle campagne elettorali quasi sempre, ci hanno insegnato,  vengano  disattesi. C’è  chi ha inserito nel proprio programma la questione scuola al “settimo punto”, chi alla “quarta missione”, chi sostiene che  le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni, per cui promettono di innalzare i fondi per gli investimenti in università e ricerca che rappresentano solo l’1,1% del prodotto interno lordo. A fronte di tutti i buoni propositi, si sta consumando un dramma nel nostro Paese e soprattutto nelle regioni del Sud. Non possiamo non denunciare quello che sta accadendo e che è sotto gli occhi di tutti. “Gli Organici della scuola sono ad alto rischio. Drammatica è la situazione nel Sud” - commenta il segretario Generale della Cisal Scuola prof. Raffaele Di Lecce- “dal meridione parte un grido d’allarme e preoccupazione per i tagli agli organici delle scuole in esecuzione della legge finanziaria.  Non si può risolvere la questione meridionale della scuola facendo riferimento a semplici dati statistici. Il Sud vive una situazione sociale compromessa.  I danni arrecati al sistema scolastico negli ultimi decenni hanno determinato  una forte demotivazione da parte del personale della scuola.  Se la nuova legislatura  non provvederà a comprendere la crisi profonda di una Scuola pubblica   e ad agire con velocità   ed efficacia,  la crisi del sistema scuola  e dell’ intero nostro Paese potrebbero  essere irreversibili.  Bisogna cambiare mentalità, bisogna porre fine alla  politica dei tagli e prevedere   adeguate risorse finanziarie, per la  valorizzazione professionale del  personale. La politica fin qui adottata dai Governi, è stata quella di aumentare il numero degli alunni per classe, pensando di risparmiare, invece di attuare una politica  che garantisca meno alunni per classe , più strumenti didattici, più docenti di sostegno, edifici a norma e soprattutto la stabilizzazione del personale precario in servizio. Una situazione inaccettabile - continua Di Lecce -. La scuola, purtroppo,  non viene considerata come  un investimento, ma come un problema per il nostro Paese. Un atteggiamento così irresponsabile, non lascia altra alternativa  al sindacato  se non quella di  dare una risposta ferma, per rivendicare  una scuola pubblica” - conclude  il Segretario Generale Di Lecce –“che consenta ad alunni, famiglie ed operatori di concorrere alla crescita e alla formazione dei nostri giovani, che sono la vera risorsa per il nostro paese”.







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