La missione palermitana del provveditore
agli studi è stata senz’altro
positiva. Il direttore dell’ufficio scolastico
regionale dott. Guido Di Stefano,
sollecitato da Zanoli, che ha prospettato
la situazione della scuola
primaria catanese e quindi i tanti tagli,
ha assegnato un’ulteriore aggiunta
di 5 cattedre ai 20 posti che
Zanoli era riuscito ad ottenere nei
giorni scorsi.
«E’ stata senz’altro una conquista -
ha commentato il provveditore -. E
non è stato facile, con i tempi che
corrono, portare a Catania 25 cattedre
in più, rispetto a quanto stabilito,
per la scuola primaria».
Intanto, stamane
si concluderà l’informazione
preventiva che l’ufficio scolastico
provinciale darà alle organizzazioni
sindacali della scuola per quanto riguarda
l’organico di diritto della
scuola primaria.
Attraverso un attento esame di
tutta la documentazione consegnata
nel precedente incontro dal dirigente
dell’ufficio scolastico provinciale Zanoli e dalla dottoressa Linda Mirone,
che coordina il settore della scuola
primaria dell’ex provveditorato, si
era evidenziato che rispetto all’anno
scolastico in corso mancano 43 classi,
un posto nei centri Eda, un posto
nelle scuole carcerarie di Giarre e 49
posti di insegnanti di lingua, una situazione
che mette seriamente in
crisi il buon andamento dell’offerta
formativa.
Con questi 25 nuovi posti la situazione
dovrebbe migliorare, anche se
ancora siamo lontani dall’optimum.
Per il segretario provinciale della Flc- Cgi si tratterebbe «di tagli costruiti
acriticamente in modo burocratico
e ragionieristico. Non si tiene
conto che il disagio scolastico nella
scuola secondaria di secondo grado
ha punte del 23 per cento nei tecnici
e professionali e del 18 per cento
nei licei. Non accetteremo mai i tagli
e ci batteremo per la difesa e la valorizzazione
della scuola pubblica. Siamo
contrari ad aule superaffollate.
Inoltre, la scuola catanese ha un urgente
bisogno del dimensionamento».
Secondo i segretari provinciali di
Cisl scuola (Fisichella), Uil (Zammataro),
Snals( Tempera) e Gilda (Cavallaro)
«attraverso una corretta gestione
di formazione delle classi, rispettando
il numero degli alunni per aula,
e cioè 25 ragazzi, si potrà avere
una quantità di posti adeguata e proporzionale
al numero di alunni, per
ciascun ordine e grado e per ogni
istituzione scolastica della provincia».
C’è da dire, infine, che circa 600
posti li lascerà il personale che andrà
in pensione a partire dal prossimo 1
settembre.
Inoltre, sempre per quanto concerne
la scuola primaria, per Catania,
come si è detto, la direzione scolastica
regionale concedendo un’ulteriore
aggiunta di 25 posti, è stata con
Catania senz’altro più benevola rispetto
alle altre province siciliane,
ma, ovviamente, ancora non siamo
nelle condizioni di coprire tutti i posti
mancanti.
Ovviamente, oltre al calo demografico,
bisognerà tener conto che,
come rileva il segretario provinciale
dello Snals Tempera, il rapporto
alunni classe è stato ridotto dello 0,4
per cento dalla legge finanziaria con
la conseguenza che il numero degli
alunni per classe inevitabilmente aumenterà.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)