Gli allievi senza mensa. Il Comune non paga e le ditte hanno sospeso il servizio. Il commissario ha fissato un incontro per venerdì
Data: Mercoledì, 12 marzo 2008 ore 00:17:39 CET
Argomento: Rassegna stampa


11.03.2008. Primo giorno di scuola senza refezione per gli studenti della scuola dell’obbligo. Lo sapevano, le famiglie erano state avvertite, ma l’impatto è stato, comunque, sgradevole per i disagi causati da questo disservizio e, soprattutto, per quello che significa: il disinteresse dell’amministrazione per il diritto allo studio e per i suoi cittadini più giovani, il suo futuro. E questo nonostante il gran parlare di lotta alla dispersione scolastica, d’impegno per la formazione civica delle nuove generazioni.

Ieri anche chi si credeva al sicuro, come il preside della Parini Giuseppe Adernò, è rimasto spiazzato. Nell’annuncio della sospensione del servizio data dalla direzione comunale della Pubblica istruzione non era inclusa la ditta che rifornisce la sua scuola e si era illuso che i suoi ragazzi fossero tra i pochi fortunati. Di mattina, invece, ha scoperto che si era sbagliato e, poiché non aveva avvertito le famiglie, ha avuto un momento di panico.

Poi si è ricordato dell’offerta fatta dal collega della Petrarca, dove i pasti sono cucinati in sede, e gli ha chiesto aiuto. Così, alle 13,15 in punto, dalla scuola di Trappeto Nord è arrivato un furgoncino con i pasti per 80 allievi della Parini. Il preside Santo Gagliano lo aveva detto sulle pagine del nostro giornale: la sua scuola può provvedere ai pasti per altri 500 allievi, se avvertita per tempo, entro le 10 del mattino. Nelle altre scuole ci si è dovuti arrangiare.

Alla Pestalozzi, a Librino, il preside, come tutti, ha avvertito le famiglie venerdì scorso, non appena avuta al comunicazione dal Comune. Ai genitori è stata data una doppia possibilità: dare la colazione a sacco ai figli o farli pranzare a casa dalle 12,30 alle 13,30. Gli utenti sono tutti del quartiere e questo lasso di tempo è ritenuto sufficiente. Chi non tornasse a scuola, però, avrà segnata un’assenza. Il preside Santo Molino non vuole drammatizzare. Spera che il servizio riprenda a breve, che si sia trattato soltanto di una disfunzione. E lo vuole sperare perché altrimenti sarebbe un disastro, per gli allievi, per i docenti, per il personale Ata e per l’indotto. La sua è l’unica scuola elementare in cui tutte le classi sono a tempo pieno e questo significa che ha personale doppio, personale che, in questo periodo di tagli, potrebbe rischiare di saltare. Se poi la mensa fosse sospesa, oltre alle ditte interessate, ne avrebbero danno anche i trasportatori e i fornitori.

Situazione analoga nella maggior parte delle scuole, come alla Doria, a San Cristoforo, dove il preside Santonocito ricorda che da settembre erano stati messi in preallarme per la possibile sospensione del servizio per il quale le famiglie con un certo reddito hanno pagato una sorta di quota d’ingresso di 20 euro e poi una quota per i vari pasti. E i problemi più gravi sono alle materna e alle elementari dove si fa tempo pieno 5 giorni su 5. Non gli piace che i genitori facciano a gara per chi porta il pasto migliore e che i bambini si agitino perché desiderano ognuno il cibo dell’altro.

E gravi disagi si trovano ad affrontare anche le scuole, come la Manzoni, dove si fanno laboratori che prevedono il tempo prolungato e il pasto in comune. Le famiglie già si lamentano. E anche le scuole dove non è prevista la mensa colgono l’occasione per segnalare disfunzioni.

E’ il caso della media Leopardi, da 15 giorni tagliata fuori dalla posta ministeriale e ostacolata nella gestione da un guasto ad Internet che non si sa se causato da un danno tecnico o dal mancato pagamento del servizio.

Finora i presidi, e il loro coordinamento, non si sono rivolti alla prefettura. Lo avevano fatto l’anno scorso, il 9 gennaio 2007, quando il servizio mensa fu sospeso, e non avevano avuto risposta. Sperano che il nuovo prefetto si occupi della vicenda, comunque, così come il commissario Vincenzo Emanuele che si è insediato proprio ieri in questo disastrato Comune. E il commissario ha già fatto sapere che venerdì mattina incontrerà le parti - cioè le ditte, che non vengono pagate da mesi, e la direzione della Pubblica istruzione - per tentare di trovare una possibile soluzione.

Intanto anche l’Ugl esprime, «in merito alla decisione di sospendere il servizio di mensa nelle scuole comunali, un forte dissenso e preoccupazione in quanto è inammissibile che il comune di una città come Catania non riesca più ad essere presente laddove occorre invece il massimo sostegno sociale ed assistenziale». Anche l’Ugl chiede «urgentemente un incontro con il commissario dottor Emanuele per scongiurare tale grave ed incredibile evenienza».

PINELLA LEOCATA (da www.lasicilia.it)







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