Accantonare solo 129 cattedre in tutta la Sicilia,
quindi una decina per Catania, è come dare una
semplice boccata d’ossigeno ad un ammalato grave.
Come abbiamo pubblicato, nella scuola catanese
a partire dal prossimo primo settembre, tra
scuola primaria e secondaria, mancheranno ben
445 cattedre. Tagli che preoccupano i circa 1300
precari catanesi i quali non sanno se potranno riavere
il posto di lavoro; vi potrebbero anche essere
soprannumerari tra i titolari costretti a lasciare la
sede di servizio per essere utilizzati in località distanti
dalla propria residenza, né i posti che lasceranno
i pensionati saranno sufficienti per riconfermare
i precari che in quest’anno scolastico hanno
ottenuto una nomina.
Intanto, le 129 cattedre accantonate verranno distribuire
nelle province in cui il taglio di posti è più
consistente. Significa che a Catania potrebbero essere
destinate non più di 10 cattedre; un numero
molto esiguo rispetto ai tanti tagli. Da parte loro, le
organizzazioni sindacali, Cgil,
Csil, Uil, Snals, Gilda, in diversi
incontri hanno deliberato urgenti
interventi affinché nella nostra
provincia vi sia un aumento
di cattedre. L’unico segmento
che sta bene ai sindacati è quello
dell’infanzia che non ha subito
tagli nell’organico, per cui
eventuali accantonamenti di
posti potrebbero essere trasferiti
per compensazione in altri
ordini di scuola, dove il taglio,
almeno fino adesso, è davvero
preoccupante. Il direttore generale
Di Stefano ha fatto pressanti
richieste al ministero per
assegnare altre cattedre in Sicilia,
per impinguare soprattutto
gli organici dei grossi centri,
come Catania, dove i precari
inclusi nelle varie graduatorie
ad esaurimento sono circa 6000.
Insomma, la scuola catanese è in allarme, lo stesso
dimensionamento della rete scolastica inspiegabilmente
si è fermato. Sulla questione tagli, il segretario
provinciale dello Snals Tempera ha rilevato
che sicuramente nel prossimo primo settembre
non vi sarà quella abbondanza di posti che si è avuta
negli anni passati a causa del decremento demografico
e dei tagli previsti dall’ultima legge finanziaria.
Però è ancora prematuro dare dati certi, bisognerà
attendere l’elaborazione e conferma di tutti
gli organici.
M. C. (da www.lasicilia.it)