ALLARME PER I TAGLI. A Catania mancheranno 445 cattedre
Data: Lunedì, 10 marzo 2008 ore 23:34:48 CET
Argomento: Rassegna stampa


Accantonare solo 129 cattedre in tutta la Sicilia, quindi una decina per Catania, è come dare una semplice boccata d’ossigeno ad un ammalato grave. Come abbiamo pubblicato, nella scuola catanese a partire dal prossimo primo settembre, tra scuola primaria e secondaria, mancheranno ben 445 cattedre. Tagli che preoccupano i circa 1300 precari catanesi i quali non sanno se potranno riavere il posto di lavoro; vi potrebbero anche essere soprannumerari tra i titolari costretti a lasciare la sede di servizio per essere utilizzati in località distanti dalla propria residenza, né i posti che lasceranno i pensionati saranno sufficienti per riconfermare i precari che in quest’anno scolastico hanno ottenuto una nomina.

Intanto, le 129 cattedre accantonate verranno distribuire nelle province in cui il taglio di posti è più consistente. Significa che a Catania potrebbero essere destinate non più di 10 cattedre; un numero molto esiguo rispetto ai tanti tagli. Da parte loro, le organizzazioni sindacali, Cgil, Csil, Uil, Snals, Gilda, in diversi incontri hanno deliberato urgenti interventi affinché nella nostra provincia vi sia un aumento di cattedre. L’unico segmento che sta bene ai sindacati è quello dell’infanzia che non ha subito tagli nell’organico, per cui eventuali accantonamenti di posti potrebbero essere trasferiti per compensazione in altri ordini di scuola, dove il taglio, almeno fino adesso, è davvero preoccupante. Il direttore generale Di Stefano ha fatto pressanti richieste al ministero per assegnare altre cattedre in Sicilia, per impinguare soprattutto gli organici dei grossi centri, come Catania, dove i precari inclusi nelle varie graduatorie ad esaurimento sono circa 6000.

Insomma, la scuola catanese è in allarme, lo stesso dimensionamento della rete scolastica inspiegabilmente si è fermato. Sulla questione tagli, il segretario provinciale dello Snals Tempera ha rilevato che sicuramente nel prossimo primo settembre non vi sarà quella abbondanza di posti che si è avuta negli anni passati a causa del decremento demografico e dei tagli previsti dall’ultima legge finanziaria. Però è ancora prematuro dare dati certi, bisognerà attendere l’elaborazione e conferma di tutti gli organici.

M. C. (da www.lasicilia.it)







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