Sė al film contro Maometto di Geert Wilders per dire "no" alle minacce del terrorismo islamico
Data: Lunedė, 10 marzo 2008 ore 18:53:04 CET
Argomento: Opinioni


Sì al film contro Maometto di Geert Wilders per dire "no" alle minacce del terrorismo islamico (versione integrale)
L'Olanda sbaglia a voler auto-censurarsi per il timore delle reazioni dei nemici della nostra libertà e civiltà autore:  Magdi Allam (Corriere della Sera, 6-3-2008)

Siamo propri certi che sarà il film contro Maometto di Geert Wilders la causa scatenante di dure note di protesta, richiamo di ambasciatori, rotture diplomatiche, sanzioni economiche, aggressioni a persone ed edifici che simboleggiano la cristianità e la civiltà occidentale, fino al più efferato terrorismo che massacra indistintamente i “nemici dell’islam”?
Non è forse già accaduto qualcosa di simile dopo la lectio magistralis di Benedetto XVI a Ratisbona il 12 settembre 2006?
E non si intravede il rischio che potrebbe accadere qualcosa di simile per la decisione delle Fiere del Libro di Parigi e di Torino di attribuire ad Israele lo status di ospite d’onore nella ricorrenza del 60° della sua fondazione? Se dunque la reazione al film di Wilders, al discorso del Papa e alla scelta di Israele potrebbero risultare simili, pur trattandosi di eventi sostanzialmente diversi, significa che essi non sono la causa bensì soltanto il pretesto invocato per giustificare e legittimare un’ideologia di odio, intolleranza, violenza e morte.

Che esiste a prescindere da questi eventi perché è un dato fisiologico e storico di un islam che non ha mai conosciuto la libertà e la democrazia. Che è pertanto sempre e comunque un fenomeno di natura aggressiva, anche se apparentemente si manifesta all’insorgere di sintomi esteriori.
Ecco perché sbaglia il premier olandese Jan Peter Balkenende quando incolpa sin d’ora Wilders per una guerra del terrorismo preannunciata: “Sanzioni economiche, attacchi, minacce. Chi porterà la responsabilità di tutto questo è lo stesso che ora sta creando le ragioni per tutto questo”.
Così come sbaglia il segretario generale della Nato, l’olandese Jaap de Hoop Scheffer quando dice: “Mi preoccupa il fatto che le truppe possano trovarsi sotto attacco a causa di un film”.
Ciò di cui dobbiamo preoccuparci tutti è esattamente l’opposto: la salvaguardia della nostra libertà d’espressione in un mondo globalizzato e la libertà di essere pienamente noi stessi a casa nostra, qui in Europa e in Occidente. Ebbene dobbiamo purtroppo prendere atto che questa nostra libertà è già compromessa, perché non siamo riusciti a sconfiggere il terrorismo dei taglia-gola e stiamo subendo il ricatto del terrorismo dei taglia-lingua. Noi abbiamo il diritto e il dovere di affermare e di difendere una civiltà dove a un film si replica con un film, a un discorso si risponde con un discorso, a un evento culturale si reagisce con un evento culturale.
Noi abbiamo il diritto e il dovere di tutelare uno stato di diritto dove al limite si può rappresentare la propria contestazione sporgendo denuncia in tribunale, ma mai e poi mai dichiarando una guerra diplomatica e terroristica. Perché mai in tutto il mondo sono solo i musulmani che puntualmente reagiscono in modo brutale e violento, per una ragione o per un’altra, quando si sentono offesi? Forse che i musulmani si considerano superiori al resto dell’umanità e ritengono di potersi permettere un comportamento differente dai comuni mortali? Beh, se così fosse, tutti noi dobbiamo opporci con tutti i mezzi.
Non possiamo in alcun modo sottometterci all’arbitrio e alle barbarie perché si tradurrebbe nel nostro suicidio come persone fiere e libere e nella morte della nostra nazione e della nostra civiltà.
Non lo dobbiamo fare neanche sotto la minaccia pesantissima di un embargo petrolifero con il greggio a oltre 100 dollari a barile o della chiusura di mercati sempre più attraenti. I veri profanatori dell’islam non sono Wilders, Benedetto XVI o Israele, così come non lo erano Theo van Gogh, Daniel Pearl e Oriana Fallaci.
Lo sono invece gli stessi musulmani che disconoscono a tal punto la sacralità della vita da non esitare a massacrare altri musulmani facendosi esplodere anche nelle moschee, a costringere i cristiani a convertirsi con la violenza, a uccidere tutti gli ebrei e gli israeliani perché non avrebbero diritto ad esistere. Eppure l’Occidente continua a dialogare e legittimare i terroristi e i regimi nazi-islamici che li sostengono, al pari degli stati musulmani che boicottano e minacciano pur continuando a professarsi “moderati”.
Se l’Occidente ha una colpa, ebbene è che è stato finora fin troppo accondiscendente e remissivo con gli estremisti e i terroristi islamici.
Ecco perché dico “sì” al film di Wilders. Diffondiamolo in Internet in tutte le lingue in modo che possa essere visto e compreso da tutti ovunque nel mondo. Ma non auto-censuriamoci addirittura prima ancora che ci minaccino.
Non arrendiamoci al diktat dei taglia-lingua prima ancora che facciano la loro comparsa i taglia-gola. Solo se sapremo difendere la nostra dignità come persone, potremo aver salva la nostra libertà come nazione e civiltà.

Fitna The Movie, by Geert Wilders
 






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