Senza fondi, giusto fare la pausa didattica per il recupero
Data: Martedì, 04 marzo 2008 ore 18:00:26 CET
Argomento: Rassegna stampa


Bene ha fatto Rossella Jannello, su La Sicilia di domenica, a definire “intelligente” la proposta, condivisa dal collegio dei docenti, del preside del Marconi di Catania di attuare la pausa didattica per il recupero e il sostegno delle insufficienze degli alunni registrate a fine primo quadrimestre. Intelligente perché coinvolge l’intero Istituto e non già solo i singoli consigli di classe, come con più semplicistico scrollo di responsabilità altri dirigenti propongono.

Coinvolgere l’intera scuola non significa dichiarane la scarsa capacità didattica istituzionale, ma prendere atto che, di fronte a diffusi malesseri, interrompere la continuità del programma risolve il grosso problema di come rafforzare i contenuti dei ragazzi in difficoltà e nello stesso tempo conferma le basi culturali dei migliori. E non solo, ma di fronte all’ordinanza del ministero che pretende la bocciatura a settembre, anche per una sola materia, significa pure togliere ogni alibi alle famiglie, troppo spesso attenti solo ai voti e non ai contenuti. E significa pure conservare i pochi soldi a disposizione per gli effettivi e più severi recuperi di fine agosto, determinanti per la carriera scolastica dei ragazzi, e per i quali è preteso un numero di ore non inferiore a 15 (comunque insufficienti) pagate a 50 euro lordi l’ora.

Se infatti i fondi per i recuperi e il sostegno alla didattica fossero stati molti di più, come sarebbe stato doveroso da parte dello Stato, allora la pausa sarebbe stata poco opportuna, ma in condizioni di ristrettezze economiche è scelta non solo condivisibile ma lungimirante e apprezzabile senza condizione alcuna. In alcune scuole invece, con assoluto spirito burocratico e formale e senza nessun attaccamento al ruolo culturale e morale della scuola, si preferisce turare in qualche modo il buco che la legge lascia aperto onde evitare azioni legali o malumori fra i docenti o proteste fra le famiglie. In altre scuole addirittura si sono perfino accorpate classe non omogenee e in altre ancora non si è comunicato alle famiglie il non risolto recupero del figlio e in altre ancora si mandano a casa fasci di fotocopie con gli obblighi di legge per evitare la messa in mora della scuola stessa.

Per questo la scelta del preside Lombardo e dei docenti del Marconi risulta apprezzabile e saggia, anche perché non crea conflitti a scuola, protegge l’intero Istituto da attacchi strumentali, cura con sapienza la preparazione dei ragazzi, risparmia gli scarsi fondi per tempi più rigidi, non appesantisce con altre ore pomeridiane il già scarso impegno dei neghittosi, toglie qualunque alibi alle famiglie strafottenti ma pretenziose. Resta in sospeso il completamento dell’intero programma. Ma piuttosto che raffazzonare alla meglio riprendere tutto daccapo dà sempre più garanzie. Come si vede non ci vuole molto per fare le cose perbene ma per farle occorrono pure dirigenti preparati benché a tutti si voglia dare la stelletta di sceriffi.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-10164.html