Attivati i corsi di recupero per gli allievi con carenze
Data: Martedì, 04 marzo 2008 ore 01:21:13 CET
Argomento: Rassegna stampa


Molti alunni che frequentano le classi intermedie delle scuole secondarie di secondo grado di Catania e provincia, e che nella pagella del primo quadrimestre hanno riportato insufficienze più o meno gravi in alcune discipline, sono impegnati nella frequenza dei corsi di recupero obbligatori, come previsto dal provvedimento ministeriale n. 92 del gennaio 2008.

I corsi dovrebbero concludersi entro la fine di marzo e, poi, gli studenti coinvolti dovranno sostenere delle prove nelle discipline in cui hanno riportato l’insufficienza. I frequentanti non andranno incontro a bocciature, però, qualora alla fine dell’anno si dovessero aggiungere ulteriori deficienze, l’alunno ’negligente’ corre il rischio di ripetere l’anno. La prassi seguita dai dirigenti scolastici è stata la seguente: ultimata la valutazione quadrimestrale, le famiglie sono state informate per lettera sulle varie carenze riportate dai loro figli in una o più discipline e, in caso di deficienze gravi, qualche capo di istituto ha ritenuto opportuno convocare direttamente i genitori per informarli anche della data di inizio dei corsi. Corsi che, secondo la normativa, avrebbero potuto essere gestiti anche gli stessi genitori attraverso docenti privati, con l’ obbligo di relazionare la scuola sull’esito finale dei corsi frequentati dagli alunni, privatamente.

Quasi tutti i genitori, interpretando lo spirito del provvedimento ministeriale, onde evitare gravosi oneri, hanno delegato alla scuola. In questo caso, la commissione per l’accertamento se siano state superate le carenze, spetta agli stessi docenti in organico nell’istituto. Viceversa, per quanto concerne l’organizzazione, nel caso in cui quasi tutti gli alunni della classe, per esempio 17 su 20, hanno riportato deficienze, i corsi vengono svolti nelle ore antimeridiane e li frequentano anche i cosiddetti ’bravi’ che hanno l’occasione di approfondire gli argomenti già svolti, mentre il programma per ovvi motivi è stato fermato. Se, invece, si tratta di pochi alunni, uno o due per classe, generalmente sono stati accorpati in un unico corso, mentre il docente che svolge le lezioni si coordina con i colleghi che curano le attività didattiche nelle classi frequentate dai singoli alunni interessati al corso. In quest’ultimo caso le lezioni vengono svolte nelle ore pomeridiane. Ma ovviamente, le modalità di elaborazione sono state adottate dai collegi dei docenti nell’ambito della loro autonomia che hanno tenuto conto delle varie esigenze. Gli alunni delle classi terminali, non sono tenuti a frequentare i corsi di recupero dal momento che, almeno per quest’anno, gli eventuali debiti non costituiranno motivo di non ammissione agli esami di Stato. Insomma, l’anno scolastico si avvia nella parte conclusiva.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)

 

 

 «Noi studenti nella confusione tra corsi di recupero e lezioni...»

03.03.2008.Ieri mattina, leggendo il quotidiano, in prima pagina nell’edizione di "Catania" abbiamo avuto modo di apprendere della coraggiosa scelta dell’Istituto Marconi del capoluogo etneo di fermare le lezioni didattiche per due settimane in modo da venire incontro agli studenti per il recupero delle insufficienze riportate nel primo quadrimestre.

In molti casi si tratta di modalità di recupero fai-da-te, diverse da scuola in scuola e che, molte volte, non rispettano le normative vigenti. Sovrana regna una gran confusione scaturita dall’inutile e insignificante decreto del ministro Fioroni che invece di rilanciare il sistema scolastico italiano, tra i peggiori in Europa, di avviare corsi di formazione e di aggiornamento per gli insegnanti, di incentivare le risorse per gli Istituti, durante il breve periodo di governo si è prestato solamente a ad attacchi contro gli studenti, considerati ancora oggi quei "bamboccioni che non capiscono niente". Non è da meravigliarsi se nei prossimi giorni alla nostra lettera seguisse una risposta nel tentativo di sconfessare le nostre argomentazioni e scadere nel demagogico, definendoci "i soliti ragazzini polemici poco volenterosi e… bla, bla, bla".

Il Decreto dell’ottobre scorso mette sullo stesso piano gli alunni che nel primo quadrimestre hanno riportato insufficienze. È possibile per una Scuola e per i Docenti organizzare infiniti corsi di recupero di quindici ore complessive per tutti gli studenti che hanno avuto varie insufficienze, dall’1 al 5? Sicuramente diventa un problema, sia per la mancanza di personale sia per soldini. Ma per i ragazzi è possibile sostenere più di un corso di recupero in orario pomeridiano e contemporaneamente preparare le lezioni per il secondo quadrimestre? E come mai chi ha avuto insufficienze all’orale dovrà sostenere un esame scritto?

Interrogativi questi che in qualità di Rappresentanti di una classe del Liceo Verga di Adrano abbiamo posto al Ministero della Pubblica Istruzione, mediante il servizio messo a disposizione su internet, senza ottenere alcuna spiegazione. E’ incredibile che un Liceo presenti oltre 1000 candidati con insufficienze su 1200 studenti. Solo colpa di quei "scalmanati studenti di oggi"? Oppure, come rivelano gli studi dell’Ocse più che per la quantità d’argomenti affrontati gli studenti italiani non riescono a produrre grandi risultati per la qualità dell’istruzione?

E’ assurdo che scuole anche dello stesso comune interpretino in modo diverso il Decreto del Ministro. Ad esempio, c’è chi sostiene che gli studenti valutati con "cinque" non dovranno sostenere né il corso di recupero né l’esame, e c’è chi, invece, come nel nostro caso, non dovranno seguire l’esame ma sostenere comunque un esame scritto. E’ in questo modo che si vorrebbe mettere in piedi la Scuola italiana? Beh, più che nel duemila sembra di essere ripiombati nella preistoria.

VINCENZO VENTURA E ANDREA PULVIRENTI, rappresentanti della classe IV G Scientifico - Liceo "G. Verga" Adrano

(da www.lasicilia.it)







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