Scuola Corridoni: i motivi per cui deve restare aperta
Data: Mercoledì, 27 febbraio 2008 ore 02:20:24 CET
Argomento: Rassegna stampa


Come genitore di 3 alunni della scuola elementare Filippo Corridoni e dell’annesso plesso Fraumeni, devo manifestare il totale dissenso per il cosiddetto “piano antisprechi” approntato dall’amministrazione comunale di Catania, per tamponare il dissesto finanziario in cui ormai da anni versano le casse comunali. Le ragioni dell’inapplicabilità dello smantellamento di alcuni circoli didattici proposto dall’assessorato al Bilancio sono state manifestate chiaramente da tutti i genitori e dagli insegnanti delle scuole coinvolte, le cui lettere sono state pubblicate su la Sicilia la scorsa settimana. Nel caso della Corridoni gli argomenti espressi dal circolo didattico dovrebbero essere già sufficienti perché la proposta di dismissione della scuola venga immediatamente e definitivamente rigettata dagli stessi amministratori.

E’ evidente il disagio portato alle famiglie che dovrebbero accompagnare quotidianamente in auto i propri figli a scuola, famiglie che risiedono in gran parte nelle immediate vicinanze della Corridoni e che pertanto fino ad oggi possono accompagnare i bambini senza ricorre all’uso dell’auto. Ancor più grave sarebbe la difficoltà di ambientamento ed il conseguente peggioramento della resa scolastica cui andrebbero incontro i bambini sradicati dalla loro scuola. E’ stata altresì sottolineata l’inadeguatezza per capienza e qualità della struttura del circolo didattico Torresino, proposto come destinazione futura per gli alunni sfrattati dalla Corridoni. L’edificio scolastico Filippo Corridoni è una struttura storica di Cibali cui sono legati tutti gli abitanti del quartiere, e non soltanto l’utenza ed il corpo docente attuali. Si tratta di una costruzione ristrutturata in tempi recenti, dotata di aule, laboratori e palestra, progettata per essere funzionale specificatamente come edificio scolastico. Alla luce di quest’ultima considerazione, il danno prodotto dalla dismissione della Filippo Corridoni sarebbe superiore a quello che avrebbe prodotto il trasferimento delle classi della Torresino in via Maratona.

Ovviamente questa manovra non sarebbe ormai praticabile poiché alcuni mesi orsono alla scuola Filippo Corridoni è già stato sottratto l’uso di un intero piano dell’edificio, che la stessa amministrazione comunale, senza consultare l’utenza della scuola, ha destinato ai vigili urbani. Le aule che il circolo didattico è riuscito a conservare sono strettamente sufficienti ad ospitare l’attuale popolazione scolastica.

Più che a decisioni condivise con la rappresentanza cittadina, l’amministrazione comunale tampona le difficoltà economiche che essa stessa ha prodotto, con provvedimenti unilaterali che pongono i cittadini di fronte al fatto compiuto ed ai danni prodotti dalla sua “finanza creativa”.

A tal proposito devo esprimere alcune considerazioni relative alla lettera con cui l’assessore Arena ha replicato sulle pagine del vostro giornale alle argomentazioni su menzionate in difesa degli istituti storici catanesi.

1) Prima ancora di rendere pubblica una proposta che procura evidente disagio ai cittadini, l’amministrazione comunale dovrebbe essere in grado di valutarne la reale applicabilità e le conseguenze negative.

2) Il buon senso degli amministratori dovrebbe essere il deterrente ad azioni dannose per la collettività, senza bisogno di tastare la capacità di resistenza della cittadinanza per opporsi a tali provvedimenti, con dispendio di tempo e risorse personali.

3) Quello che gli assessori implicati nella “proposta” di sfratto dei circoli didattici considerano un esempio di efficienza, rappresenta invece un rimedio peggiore del male, e la leggerezza con cui sono state per anni gestite le risorse economiche della città, con esempi di sperpero a tutti noti, come i parcheggi scambiatori mal progettati e non utilizzati, lo scempio di piazza Europa, i lavori inutili e mal realizzati come quelli di Corso delle Province e di Corso Italia, non può avere come cura il depauperamento della storia e della vita sociale cittadina, né intaccare con balzelli illegittimi (vedi tassa rifiuti) le disponibilità economiche delle famiglie catanesi, al di sotto del livello minimo per il mantenimento di una vita decorosa.

4) La necessità di individuare le responsabilità del dissesto economico attuale, non nasce da interessi di parte o da sterile polemica, ma dalla consapevolezza che un’amministrazione implicata finora nella cattiva gestione delle casse comunali, oggi non potrà tentare altro che tamponare alla meglio gli effetti dei suoi stessi errori, al solo scopo di rimanere a galla, trascurando le esigenze di sviluppo della vita civile e sociale di Catania.

Per concludere, ricordo che ripetutamente negli anni scorsi la scuola Filippo Corridoni è stata oggetto di incursioni di teppisti e di atti vandalici. Ognuno di quegli episodi è stato vissuto dalla cittadinanza del quartiere come una grave offesa alla propria vita sociale ed alla propria storia, e di quelle ferite è stata cancellata ogni traccia per ripristinare una realtà scolastica cui tutti noi siamo legati. Auspico quindi che l’impresa dello smantellamento della scuola, non riuscita a qualche isolato teppista, non venga oggi portata a termine dall’amministrazione comunale.

VINCENZO SCALIA

(da www.lasicilia.it)







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