Come genitore di 3 alunni della scuola elementare
Filippo Corridoni e dell’annesso plesso
Fraumeni, devo manifestare il totale dissenso
per il cosiddetto “piano antisprechi” approntato
dall’amministrazione comunale di Catania,
per tamponare il dissesto finanziario in cui ormai
da anni versano le casse comunali. Le ragioni
dell’inapplicabilità dello smantellamento
di alcuni circoli didattici proposto dall’assessorato
al Bilancio sono state manifestate chiaramente
da tutti i genitori e dagli insegnanti delle
scuole coinvolte, le cui lettere sono state
pubblicate su la Sicilia la scorsa settimana. Nel
caso della Corridoni gli argomenti espressi dal
circolo didattico dovrebbero essere già sufficienti
perché la proposta di dismissione della
scuola venga immediatamente e definitivamente
rigettata dagli stessi amministratori.
E’ evidente il disagio portato alle famiglie che
dovrebbero accompagnare quotidianamente
in auto i propri figli a scuola, famiglie che risiedono
in gran parte nelle immediate vicinanze
della Corridoni e che pertanto fino ad oggi possono
accompagnare i bambini senza ricorre all’uso
dell’auto. Ancor più grave sarebbe la difficoltà
di ambientamento ed il conseguente peggioramento
della resa scolastica cui andrebbero
incontro i bambini sradicati dalla loro
scuola. E’ stata altresì sottolineata l’inadeguatezza
per capienza e qualità della struttura del
circolo didattico Torresino, proposto come destinazione
futura per gli alunni sfrattati dalla
Corridoni. L’edificio scolastico Filippo Corridoni
è una struttura storica di Cibali cui sono legati
tutti gli abitanti del quartiere, e non soltanto
l’utenza ed il corpo docente attuali. Si tratta di
una costruzione ristrutturata in tempi recenti,
dotata di aule, laboratori e palestra, progettata
per essere funzionale specificatamente come
edificio scolastico. Alla luce di quest’ultima
considerazione, il danno prodotto dalla dismissione
della Filippo Corridoni sarebbe superiore
a quello che avrebbe prodotto il trasferimento
delle classi della Torresino in via Maratona.
Ovviamente questa manovra non sarebbe ormai
praticabile poiché alcuni mesi orsono alla
scuola Filippo Corridoni è già stato sottratto l’uso
di un intero piano dell’edificio, che la stessa
amministrazione comunale, senza consultare
l’utenza della scuola, ha destinato ai vigili urbani.
Le aule che il circolo didattico è riuscito a
conservare sono strettamente sufficienti ad
ospitare l’attuale popolazione scolastica.
Più che a decisioni condivise con la rappresentanza
cittadina, l’amministrazione comunale
tampona le difficoltà economiche che essa stessa
ha prodotto, con provvedimenti unilaterali
che pongono i cittadini di fronte al fatto compiuto
ed ai danni prodotti dalla sua “finanza
creativa”.
A tal proposito devo esprimere alcune considerazioni
relative alla lettera con cui l’assessore
Arena ha replicato sulle pagine del vostro
giornale alle argomentazioni su menzionate
in difesa degli istituti storici catanesi.
1) Prima ancora di rendere pubblica una proposta
che procura evidente disagio ai cittadini,
l’amministrazione comunale dovrebbe essere
in grado di valutarne la reale applicabilità e le
conseguenze negative.
2) Il buon senso degli amministratori dovrebbe
essere il deterrente ad azioni dannose per la
collettività, senza bisogno di tastare la capacità
di resistenza della cittadinanza per opporsi a
tali provvedimenti, con dispendio di tempo e
risorse personali.
3) Quello che gli assessori implicati nella “proposta”
di sfratto dei circoli didattici considerano
un esempio di efficienza, rappresenta invece
un rimedio peggiore del male, e la leggerezza
con cui sono state per anni gestite le risorse
economiche della città, con esempi di sperpero
a tutti noti, come i parcheggi scambiatori
mal progettati e non utilizzati, lo scempio di
piazza Europa, i lavori inutili e mal realizzati come
quelli di Corso delle Province e di Corso Italia,
non può avere come cura il depauperamento
della storia e della vita sociale cittadina, né
intaccare con balzelli illegittimi (vedi tassa rifiuti)
le disponibilità economiche delle famiglie
catanesi, al di sotto del livello minimo per
il mantenimento di una vita decorosa.
4) La necessità di individuare le responsabilità
del dissesto economico attuale, non nasce da
interessi di parte o da sterile polemica, ma
dalla consapevolezza che un’amministrazione
implicata finora nella cattiva gestione delle
casse comunali, oggi non potrà tentare altro
che tamponare alla meglio gli effetti dei suoi
stessi errori, al solo scopo di rimanere a galla,
trascurando le esigenze di sviluppo della vita
civile e sociale di Catania.
Per concludere, ricordo che ripetutamente negli
anni scorsi la scuola Filippo Corridoni è stata
oggetto di incursioni di teppisti e di atti vandalici.
Ognuno di quegli episodi è stato vissuto
dalla cittadinanza del quartiere come una grave
offesa alla propria vita sociale ed alla propria
storia, e di quelle ferite è stata cancellata ogni
traccia per ripristinare una realtà scolastica cui
tutti noi siamo legati. Auspico quindi che l’impresa
dello smantellamento della scuola, non
riuscita a qualche isolato teppista, non venga
oggi portata a termine dall’amministrazione
comunale.
VINCENZO SCALIA
(da www.lasicilia.it)