Un decreto del Ministro Fioroni contro il caro libri. Dal prossimo anno arriva il tetto di spesa anche nei licei Studenti, famiglie e sindacati soddis
Data: Martedì, 26 febbraio 2008 ore 02:00:48 CET
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. Basta con gli aumenti dei libri di testo: dal prossimo anno scolastico ci sarà un «tetto» anche per licei e istituti superiori, dove al biennio si può arrivare a spendere oltre 700 euro per acquistare i testi necessari. La decisione, peraltro già annunciata da novembre, è stata presa dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con un decreto che sarà reso pubblico tra oggi e domani, completo di tutte le tabelle per ogni indirizzo e per ogni anno delle scuole superiori (per elementari e medie il «tetto» già esisteva).

In parte il decreto nasce dall’allargamento della scuola dell’obbligo ai primi due anni del liceo, ma anche per rispondere alle crescenti critiche nei confronti del caro libri scolastici, che hanno portato all’apertura di una istruttoria dell’Antitrust. Con un’attenzione «particolare» al portafoglio delle famiglie già duramente provato dagli aumenti, come ha spiegato lo stesso ministro, ricordando che è «soprattutto alle superiori che le famiglie affrontano le spese maggiori».

Positive le reazioni di studenti, famiglie, consumatori e sindacati, ad un provvedimento chiesto da tempo. Anche se in alcuni casi prevale lo scetticismo sulla reale riuscita dell’operazione «taglio costi», con richiami alla responsabilità degli editori e alla necessità di trovare nuove forme per i libri di testo (come il comodato d’uso) o di utilizzare le nuove tecnologie.

Per avere gli importi dei «tetti», comunque, bisognerà aspettare la pubblicazione del decreto in quanto ogni singola classe di ogni singolo corso di studi avrà limiti di spesa differenti. E già i sindacati segnalano che sarà «difficile» per i docenti arrivare alla «quadratura del cerchio».

Sull’impatto dei tagli, lo stesso Fioroni alcuni mesi fa aveva fatto il bilancio dei «tetti» già stabiliti: «Il nostro monitoraggio ha evidenziato che il 70% delle scuole ha rispettato il tetto, che deve essere una cosa seria, perché se non è credibile non dà nessun sostegno alle famiglie». Gli editori, che proprio venerdì hanno preso impegni precisi con l’Autorità Antitrust, respingono le accuse di rincaro dei libri (almeno il 5% secondo i consumatori) ricordando che «anche l’Istat ha sempre certificato in modo rigoroso» che «non è vero che i prezzi dei libri sono aumentati negli ultimi anni più dell’inflazione».

Proprio dalle associazioni dei consumatori è arrivato un apprezzamento al decreto, ma anche un allarme: «E’ un segnale positivo, vorremmo che ne seguissero altri. Ma attenzione ai "libri consigliati", quelli che i docenti non inseriscono nella lista ufficiale ma "consigliano" di acquistare il primo giorno di scuola, che potrebbero rendere vano il taglio dei costi – ha detto il presidente nazionale di Adiconsum, Paolo Landi –. Noi, comunque, continueremo a monitorare il costo dei libri».

La Rete degli Studenti chiede che «l’investimento fatto sia continuativo nel tempo, con soluzioni, come quella dei libri in comodato d’uso che consentano alle scuole di avere maggiori strumenti contro il caro-testi».

Per Massimo Di Menna (Uil Scuola), «intervenire sui prezzi non ci dà garanzie di riuscita del taglio dei costi, ma sarebbe preferibile un intervento finanziario consistente, per dare ai ragazzi che sono bravi a scuola borse di studio per avere i libri. La soluzione del problema, comunque, è più nella capacità degli editori di tenere bassi i costi, che nelle scuole. Diventa difficile per i collegi docenti stare con il bilancino, si devono sommare i prezzi di tanti libri, diventa concretamente complicato, è un aggravio di procedura».

Per i Genitori Democratici, «il decreto è un buon segnale, va letto positivamente anche perché valorizza l’allargamento dell’età dello obbligo, di cui si è parlato molto poco. La politica del calmierare i costi ha spesso scarsi esiti se non è affiancata da una politica complessiva che coinvolga una nuova cultura del libro di testo, con l’impegno degli editori, della distribuzione e anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie».

 

I COSTI: PIÙ DI 700 EURO AL GINNASIO

Quanto costa ai genitori mandare un figlio a scuola? Tanto e anche se ormai i primi due anni delle superiori rientrano nell’obbligo, una famiglia può arrivare a pagare anche più di 700 euro per i testi del ginnasio. Sui costi dei libri le associazioni dei consumatori hanno da sempre messo la loro attenzione e dato cifre.

Un’indagine del Movimento difesa del cittadino sui libri di testo dell’anno scolastico 2007/2008 ha rilevato aumenti che sono andati dal 3% al 10% rispetto all’anno precedente. Alla scuola media inferiore, il costo medio dei libri è stato di 280 euro per il primo anno, di 108 per il secondo, di 124 per il terzo. Alle superiori, i costi sono aumentati ma variando da città a città. Per quanto riguarda il biennio del liceo classico, ad esempio, a Milano si è speso 724,65 euro mentre a Roma 524,15, in pratica oltre 200 euro in meno, mentre a Palermo il costo si è attestato a 638,5 euro. Per il liceo scientifico, la situazione è invertita: nella capitale si è arrivati a 555,92 euro e a Palermo addirittura a 684,94 euro mentre a Milano il dato rilevato è stato di 427,55 euro. Il costo dei libri per l’istituto tecnico ha visto ancora Roma in testa: 671,58 euro, seguita da Palermo con 608,79 euro e da Milano con 383,8 euro.

(da www.lasicilia.it)







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