ROMA. Basta con gli aumenti dei libri di
testo: dal prossimo anno scolastico ci
sarà un «tetto» anche per licei e istituti
superiori, dove al biennio si può arrivare
a spendere oltre 700 euro per acquistare
i testi necessari. La decisione, peraltro
già annunciata da novembre, è
stata presa dal ministro della Pubblica
istruzione, Giuseppe Fioroni, con un
decreto che sarà reso pubblico tra oggi
e domani, completo di tutte le tabelle
per ogni indirizzo e per ogni anno delle
scuole superiori (per elementari e
medie il «tetto» già esisteva).
In parte il decreto nasce dall’allargamento
della scuola dell’obbligo ai primi
due anni del liceo, ma anche per rispondere
alle crescenti critiche nei confronti
del caro libri scolastici, che hanno
portato all’apertura di una istruttoria
dell’Antitrust. Con un’attenzione
«particolare» al portafoglio delle famiglie
già duramente provato dagli aumenti,
come ha spiegato lo stesso ministro,
ricordando che è «soprattutto alle
superiori che le famiglie affrontano le
spese maggiori».
Positive le reazioni di studenti, famiglie,
consumatori e sindacati, ad un
provvedimento chiesto da tempo. Anche
se in alcuni casi prevale lo scetticismo
sulla reale riuscita dell’operazione
«taglio costi», con richiami alla responsabilità
degli editori e alla necessità di
trovare nuove forme per i libri di testo
(come il comodato d’uso) o di utilizzare
le nuove tecnologie.
Per avere gli importi dei «tetti», comunque,
bisognerà aspettare la pubblicazione
del decreto in quanto ogni singola
classe di ogni singolo corso di studi
avrà limiti di spesa differenti. E già i
sindacati segnalano che sarà «difficile»
per i docenti arrivare alla «quadratura
del cerchio».
Sull’impatto dei tagli, lo stesso Fioroni
alcuni mesi fa aveva fatto il bilancio
dei «tetti» già stabiliti: «Il nostro monitoraggio
ha evidenziato che il 70% delle
scuole ha rispettato il tetto, che deve
essere una cosa seria, perché se non è
credibile non dà nessun sostegno alle
famiglie».
Gli editori, che proprio venerdì hanno
preso impegni precisi con l’Autorità
Antitrust, respingono le accuse di
rincaro dei libri (almeno il 5% secondo
i consumatori) ricordando che «anche
l’Istat ha sempre certificato in modo
rigoroso» che «non è vero che i prezzi
dei libri sono aumentati negli ultimi
anni più dell’inflazione».
Proprio dalle associazioni dei consumatori
è arrivato un apprezzamento
al decreto, ma anche un allarme: «E’ un
segnale positivo, vorremmo che ne seguissero
altri. Ma attenzione ai "libri
consigliati", quelli che i docenti non inseriscono
nella lista ufficiale ma "consigliano"
di acquistare il primo giorno
di scuola, che potrebbero rendere vano
il taglio dei costi – ha detto il presidente
nazionale di Adiconsum, Paolo
Landi –. Noi, comunque, continueremo
a monitorare il costo dei libri».
La Rete degli Studenti chiede che
«l’investimento fatto sia continuativo
nel tempo, con soluzioni, come quella
dei libri in comodato d’uso che consentano
alle scuole di avere maggiori
strumenti contro il caro-testi».
Per Massimo Di Menna (Uil Scuola),
«intervenire sui prezzi non ci dà garanzie
di riuscita del taglio dei costi, ma
sarebbe preferibile un intervento finanziario
consistente, per dare ai ragazzi
che sono bravi a scuola borse di
studio per avere i libri. La soluzione del
problema, comunque, è più nella capacità
degli editori di tenere bassi i costi,
che nelle scuole. Diventa difficile per i
collegi docenti stare con il bilancino, si
devono sommare i prezzi di tanti libri,
diventa concretamente complicato, è
un aggravio di procedura».
Per i Genitori Democratici, «il decreto
è un buon segnale, va letto positivamente
anche perché valorizza l’allargamento
dell’età dello obbligo, di cui si è
parlato molto poco. La politica del calmierare
i costi ha spesso scarsi esiti se
non è affiancata da una politica complessiva
che coinvolga una nuova cultura
del libro di testo, con l’impegno degli
editori, della distribuzione e anche
con l’utilizzo delle nuove tecnologie».
I COSTI:
PIÙ DI 700 EURO AL GINNASIO
Quanto costa ai genitori mandare
un figlio a scuola? Tanto e anche se
ormai i primi due anni delle
superiori rientrano nell’obbligo,
una famiglia può arrivare a pagare
anche più di 700 euro per i testi del
ginnasio. Sui costi dei libri le
associazioni dei consumatori
hanno da sempre messo la loro
attenzione e dato cifre.
Un’indagine del Movimento
difesa del cittadino sui libri di testo
dell’anno scolastico 2007/2008
ha rilevato aumenti che sono
andati dal 3% al 10% rispetto
all’anno precedente. Alla scuola
media inferiore, il costo medio dei
libri è stato di 280 euro per il
primo anno, di 108 per il secondo,
di 124 per il terzo. Alle superiori, i
costi sono aumentati ma variando
da città a città. Per quanto
riguarda il biennio del liceo
classico, ad esempio, a Milano si è
speso 724,65 euro mentre a Roma
524,15, in pratica oltre 200 euro in
meno, mentre a Palermo il costo si
è attestato a 638,5 euro. Per il
liceo scientifico, la situazione è
invertita: nella capitale si è arrivati
a 555,92 euro e a Palermo
addirittura a 684,94 euro mentre a
Milano il dato rilevato è stato di
427,55 euro. Il costo dei libri per
l’istituto tecnico ha visto ancora
Roma in testa: 671,58 euro,
seguita da Palermo con 608,79
euro e da Milano con 383,8 euro.
(da www.lasicilia.it)