I segretari provinciali di Snals (Tempera), Cisl (Fisichella), Uil (Zammataro) e Gilda (Cavallaro) in un comunicato congiunto rilevano
che il taglio di ben 445 cattedre nelle scuole della nostra
provincia è preoccupante e promettono ’battaglie’ per ottenere
altri posti di lavoro. Viene chiesta, altresì, una corretta
ridistribuzione dei posti perché si possa ottenere un equo
trattamento fra tutte le scuole. Attraverso una corretta gestione
della formazione delle classi, a loro avviso, si potrà avere un
numero di posti adeguato e proporzionale alla quantità di
alunni. Dal momento che sono ammessi compensazioni tra i
contingenti di organico relativi ai diversi ambiti di scolarità,
prestando attenzione alla formazione delle classi, si potrà garantire
pari opportunità a tutte le scuole ed assegnare ai vari
ordini di scuola i posti che si riterranno necessari.
Snals, Cisl, Uil, Gilda criticano i dirigenti che «non dovrebbero
mettere in atto furbizie, alchimie e calcoli scientifici per ottenere
più classi». Per una corretta formazione delle classi, a loro
avviso, «bisognerà sapere se alcuni alunni frequenteranno
realmente o continueranno a rimanere ’dispersi’».
Inoltre hanno espresso perplessità anche sul funzionamento
del tempo prolungato. «Non è possibile
realizzare un tempo personalizzato, senza prolungamento
o tempo pieno che in alcune scuole, pur essendo
inserito in organico, non è stato realizzato.
Questo deve essere costituito da 36-38 ore settimanali,
ma in alcune scuole al massimo sono state impegnate
30 ore o addirittura 26. Talvolta, attraverso
un pasticcio di intersecazione tra tempo prolungato
e flessibilità oraria si trasformano le scuole in qualcosa
di diverso da scuole pubbliche, "circoli ricreativi"
che qualche dirigente ambisce a far diventare college,
rinunciando alle caratteristiche di scuola pubblica, che è
quella di insegnamento-apprendimento dei saperi fondamentali
di cui questa è portatrice».
Dubbi anche sul funzionamento del servizio mensa che
viene «fruita da pochi alunni e volta a motivare le attività pomeridiane.
Attraverso una delibera, gli alunni devono usufruire
della mensa con l’obbligo del contributo di euro 4,60 a pasto
e con l’acquisto di un minimo di 5 buoni pasto, diversamente
da quanto è previsto dalla normativa vigente per la quale è
consentita la mensa gratuita».
Insomma, per Snals, Cisl, Uil, Gilda vi sarebbero dirigenti che
non rispettano le regole pur di trasformare in college le scuole
che dirigono. Viene criticato il costo-pasto, troppo esoso in
particolare per le famiglie con più figli. Ritornando agli organici,
le organizzazioni sindacali sono dell’avviso di monitorare
con molto anticipo le iscrizioni già chiuse il 31 gennaio scorso.
Infine, chiedono di essere convocate urgentemente dall’ufficio
scolastico provinciale per l’informazione non appena riceverà
la trasmissione dei dati dalle scuole. Snals, Cisl, Uil, Gilda
si attiveranno per tutelare scuole e personale docente ed ata
affinché non vengano penalizzati dai tagli dei posti agli organici.
Chi firma questo articolo condivide l’attivazione sindacale
per l’aumento dei posti per tutelare i precari, viceversa, non è
d’accordo sugli appunti mossi ad alcuni dirigenti scolastici che
si prodigano per la formazione degli alunni. Infine è giusto che
la mensa sia gratuita.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)