IN ARRIVO FONDI PER LE ATTIVITÀ ACCESSORIE
Data: Domenica, 24 febbraio 2008 ore 21:31:39 CET
Argomento: Rassegna stampa


Soldi in arrivo per le scuole. Sono i fondi che ciascun istituto disporrà per attività accessorie. In questa ripartizione ruolo fondamentale hanno le Rsu e il dirigente, compreso il segretario, anche perché le erogazioni sono previste dal contratto e poi perché le rappresentanze dei docenti dovranno vigilare affinché non finiscano nelle tasche dei soliti filibustieri che imperversano anche sui mari della istruzione.

I sindacati, proprio per evitare il più possibile arrembaggi, hanno semplificato con l’Aran le procedure e hanno fatto in modo che i fondi siano distribuiti secondo sequenze di erogazione semplici e efficaci. «In linea di massima si tratterà di dividere 4.157,00 euro per ciascun punto di erogazione del servizio scolastico; 802,00 euro da moltiplicare per ciascun addetto; 857,00 euro da calcolarsi sui docenti in organico di diritto. I fondi arriveranno alle scuole con decorrenza 1 gennaio 2008 attraverso il sistema di finanziamento del capitolone, mentre la retribuzione mensile dei docenti è stata incrementata ulteriormente in media di 160 euro lorde ad anno.

Infine, viene data priorità nell’utilizzo del Fondo di istituto per le attività di sostengo alla funzione docente soprattutto su innovazione e ricerca attraverso l’incremento della quota dello 0,39% che la finanziaria 2008 ha messo a disposizione. Si muovono dunque le finanze, di meno le scuole quando la dirigenza sonnecchia e quando i docenti non riescono a vigilare.

Tuttavia la docenza pretende altre attenzioni e spesso non cura i fiumi di denaro che attraverso progetti assemblati alla meglio le transitano sulla testa. Da qui nasce l’esigenza di attivare maggiori controlli e comunque di disciplinare con più rigore queste erogazioni. E da qui pure l’esigenza di riportare certezze dentro la scuola. In questi giorni fra l’altro si cominciano a diffondere i proclami di chi si candida a governare mentre i precari lanciano manifesti e promesse di voto. E allora, da un lato il vice ministro Bastico, del Pd, pensa di assicurare le altre 50 mila assunzioni, dopo quelle dell’anno scorso, ma dall’altro lato, l’ex vice ministro Aprea, del Pdl, propone di arruolare i professori per chiamata diretta da parte dei presidi da albi professionali regionali, dribblando le graduatorie a esaurimento.

Che fine faranno tutti i precari? E loro infatti chiedono:

1) Il rispetto del piano triennale di 150.000 immissioni in ruolo;

2) un sistema di reclutamento che preveda l’assunzione di almeno il 50% degli iscritti nelle graduatorie a esaurimento;

3) il rifiuto di qualsiasi forma di chiamata diretta.

Ma aggiungono che «voteranno considerando gli impegni presi dalle forze politiche». Non c’è dunque principio ideologico che tenga di fronte al posto, anche se già Veltroni ha anticipato ciò che intende fare per la scuola e per Berlusconi ci sta pensando Mariastella Gelmini. Se il Pd sembra rimanere sul vago, facendo intuire una sorta di continuità con Fioroni, il Pdl punterebbe alla valorizzazione del merito (senza automatismi nelle progressioni retributive e di carriera) attraverso la valutazione dei singoli docenti e delle scuole, dando maggiori poteri ai presidi e agevolando la concorrenza fra le autonomie scolastiche.

Si parlerebbe pure di voucher formativi da spendere nelle scuole pubbliche o private. Che ne sarà della scuola lo sapremo forse col nuovo anno; oggi i docenti sanno di non sapere più se sono educatori o altro visto che il loro lavoro è spesso dirottato a fare carta straccia o a occuparsi di commissioni o di progetti inutili e velleitari, mentre si tende a incrementare il potere delle presidenze invece di istituire, per esempio, una nuova figura intermedia come quella del presidente del collegio dei docenti che finora ha coinciso col solo dirigente.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)





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