SCUOLE E RISPARMI. «Il piano antisprechi non si cambia». L’assessore Tafuri: «Pronti al dialogo, ma se ci sono meno alunni...»
Data: Mercoledì, 20 febbraio 2008 ore 01:23:23 CET
Argomento: Rassegna stampa


18.02.2008. L’assessore al Bilancio replica ai dirigenti scolastici che hanno attaccato il piano antisprechi e torna a difendere quello che ritiene «il risultato di un attento lavoro dei dirigenti comunali». Poi tutto d’un fiato spiega: «Il piano tiene conto di tutte le norme legislative possibili ed è stato vagliato dalla Direzione comunale Scuola. Nessuno creda, quindi, che si può tornare indietro».

Nei giorni scorsi contro l’annunciato progetto di accorpare alcuni istituti, nell’ambito d’una politica di risparmio nelle scuole si erano opposti i presidi della «Recupero», «Manzoni», «Mazzini-Di Bartolo» e «Corridoni». L’assessore, seppure agli sgoccioli del suo mandato, non ha però intenzione di mollare: «Oggi convocherò le direzioni interessate per indire una conferenza dei servizi in cui il piano sarà perfezionato. Successivamente, e mi auguro al più presto, chiederemo un incontro col Provveditore. Siamo pronti al dialogo - ha proseguito Tafuri - ma dopo i risultati delle verifiche nelle scuole siamo fermamente convinti che bisogna andare avanti per il bene finanziario della città».

I presidi sono ad esempio contrarie allo sradicamento degli alunni dal territorio. Che ne pensa?

«Siamo pronti al confronto a tutto campo con tutti i dirigenti interessati. Massima attenzione alle esigenze degli studenti, ma ritengo che bisogni guardare all’interno del proprio orticello. E se si guarda bene non si possono certo chiudere gli occhi dinnanzi a sprechi così evidenti. Noi non abbiamo affatto intenzione di chiuderli».

I risultati della vostra ricerca si basano soltanto sul numero degli studenti?

«Dall’anno 2003-2004 è stato registrato un sensibile calo della popolazione scolastica. Attraverso questo dato i tecnici comunali hanno riscontrato che c’è la possibilità di procedere all’utilizzo di meno locali rispetto a quelli utilizzati in passato per il fabbisogno richiesto. Mi chiedo, quindi, perché non si dovrebbe intervenire, nel massimo rispetto delle esigenze scolastiche, della tutela degli alunni e della continuità territoriale».

Avete fatto già un calcolo di quanto potreste risparmiare se il piano antisprechi dovesse essere applicato interamente?

«Un calcolo non è stato fatto. Ma se si dovesse procedere anche parzialmente i risparmi sarebbero di milioni e milioni di euro, perché noi nelle oltre 100 scuole di proprietà comunale procediamo alle manutenzioni e paghiamo le bollette di luce, riscaldamento, acqua. Nessuno in Comune si sognerebbe di avanzare pretese di questo genere se le scuole fossero davvero piene di studenti. Ma se sono semivuote non è logico studiare una alternativa che produca un risparmio? Oggi - ha continuato Tafuri - alcuni di questi edifici parzialmente inutilizzati potrebbero diventare nuove sedi di uffici comunali che sono in affitto, oppure, dopo un attento studio, finire sul mercato per la vendita ».

Quando lei con l’arrivo del commissario si dimetterà il piano antisprechi procederà da solo, oppure finirà in un cassetto?

«Un lavoro così importante che mira a razionalizzare le spese deve restare attuale. Comunque nei prossimi giorni vedrò di fare approvare dalla Giunta un atto d’indirizzo».

GIUSEPPE BONACCORSI (da www.lasicilia.it)







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