18.02.2008. L’assessore al Bilancio replica ai dirigenti
scolastici che hanno attaccato il
piano antisprechi e torna a difendere
quello che ritiene «il risultato
di un attento lavoro dei dirigenti
comunali». Poi tutto d’un fiato
spiega: «Il piano tiene conto di
tutte le norme legislative possibili
ed è stato vagliato dalla Direzione
comunale Scuola. Nessuno
creda, quindi, che si può tornare
indietro».
Nei giorni scorsi contro l’annunciato
progetto di accorpare alcuni
istituti, nell’ambito d’una politica
di risparmio nelle scuole si erano opposti
i presidi della «Recupero», «Manzoni», «Mazzini-Di Bartolo» e «Corridoni». L’assessore,
seppure agli sgoccioli del suo mandato,
non ha però intenzione di mollare:
«Oggi convocherò le direzioni interessate
per indire una conferenza dei servizi in cui
il piano sarà perfezionato. Successivamente,
e mi auguro al più presto, chiederemo un
incontro col Provveditore. Siamo pronti al
dialogo - ha proseguito Tafuri - ma dopo i risultati
delle verifiche nelle scuole siamo
fermamente convinti che bisogna andare
avanti per il bene finanziario della città».
I presidi sono ad esempio contrarie allo sradicamento
degli alunni dal territorio. Che
ne pensa?
«Siamo pronti al confronto a tutto campo
con tutti i dirigenti interessati. Massima attenzione
alle esigenze degli studenti, ma
ritengo che bisogni guardare all’interno del
proprio orticello. E se si guarda bene non si
possono certo chiudere gli occhi dinnanzi a
sprechi così evidenti. Noi non abbiamo affatto
intenzione di chiuderli».
I risultati della vostra ricerca si basano soltanto
sul numero degli studenti?
«Dall’anno 2003-2004 è stato registrato un
sensibile calo della popolazione scolastica.
Attraverso questo dato i tecnici comunali
hanno riscontrato che c’è la possibilità di
procedere all’utilizzo di meno locali rispetto
a quelli utilizzati in passato per il fabbisogno
richiesto. Mi chiedo, quindi,
perché non si dovrebbe intervenire,
nel massimo rispetto delle esigenze
scolastiche, della tutela degli
alunni e della continuità territoriale».
Avete fatto già un calcolo di quanto
potreste risparmiare se il piano antisprechi
dovesse essere applicato
interamente?
«Un calcolo non è stato fatto. Ma
se si dovesse procedere anche parzialmente
i risparmi sarebbero di
milioni e milioni di euro, perché
noi nelle oltre 100 scuole di proprietà comunale
procediamo alle manutenzioni e
paghiamo le bollette di luce, riscaldamento,
acqua. Nessuno in Comune si sognerebbe di
avanzare pretese di questo genere se le
scuole fossero davvero piene di studenti.
Ma se sono semivuote non è logico studiare
una alternativa che produca un risparmio?
Oggi - ha continuato Tafuri - alcuni di
questi edifici parzialmente inutilizzati potrebbero
diventare nuove sedi di uffici comunali
che sono in affitto, oppure, dopo un
attento studio, finire sul mercato per la vendita
».
Quando lei con l’arrivo del commissario si
dimetterà il piano antisprechi procederà
da solo, oppure finirà in un cassetto?
«Un lavoro così importante che mira a razionalizzare
le spese deve restare attuale. Comunque
nei prossimi giorni vedrò di fare
approvare dalla Giunta un atto d’indirizzo».
GIUSEPPE BONACCORSI (da www.lasicilia.it)